"Ci son cascato di nuovo". Conte come Achille Lauro. Ennesimo scivolone del suo cammino in Europa ed eliminazione tanto amara che deve far riflettere tutti.
Il rapporto del tecnico con la Champions è da sempre molto travagliato. Credo che gli manchi questo per esplodere e fare finalmente quel salto che lo proietti nel club esclusivo dei grandi allenatori. E dire che nel primo anno in cui l'ha affrontata non gli è andata poi così male: stagione 12/13, la sua Juve viene eliminata agli ottavi da un Bayern Monaco nettamente superiore che, nello stesso anno, vincerà poi la competizione. Disastrosa invece la stagione successiva, quando all'ultima giornata i bianconeri vengono eliminati in Turchia dal Galatasaray di Mancini grazie ad una rete di Sneijder nel finale. Il percorso della squadra terminerà con la sconfitta in semifinale di Europa League. Difficile dimenticare, soprattutto per gli juventini, la famosa frase pronunciata dal tecnico durante quella stagione in cui parlava della differenza abissale tra le squadre italiane e quelle straniere; il famoso "ristorante da 100 euro" in cui non puoi pagare solo con 10. Anche perchè nelle tre stagioni successive Allegri, subentrato proprio al tecnico leccese, arriva per ben due volte proprio in finale di Champions.

Dopo aver guidato la nazionale si rimette in gioco con una squadra di club trasferendosi al Chelsea. Al primo anno fa subito centro e riporta i blues alla conquista della Premier League. Nella stagione successiva in Champions supera i gironi ma la sua squadra viene sconfitta dal Barcellona agli ottavi. Torna così all'Inter dopo l'era Spalletti. La squadra si rinforza molto, ma il risultato in Europa è lo stesso della stagione precedente, quando il livello tecnico era molto più basso. Terzo posto e dritti in Europa League (sconfitti poi in finale). Anche in questo caso resta indimenticabile lo sfogo dopo la sconfitta in casa del Borussia Dortmund in cui il tecnico sbotta rimproverando le mosse di mercato errate della società dicendo che la squadra non ha esperienza e non può chiedere il salto di qualità a Barella e Sensi (fortemente voluti da lui in estate) perchè non abituati a calcare certi campi. Per concludere con la disastrosa avventura di questa stagione. Girone abbastanza abbordabile con il peggior Real Madrid degli ultimi dieci anni ed uno Shaktar che, pur avendo sconfitto per ben due volte proprio i blancos, tra andata e ritorno contro il M'gladbach ha subito addirittura dieci reti. Altra clamorosa eliminazione ed altra polemica sterile che fa sorridere. Conte ha sostenuto di non avere avuto fortuna con VAR e arbitri; anzi, la sua Inter "non è stata rispettata". I numeri, purtroppo per lui, parlano chiaro e sono lì da vedere. In due stagioni alla guida dell'Inter, e con molti soldi investiti sul mercato da parte della società, la squadra in dodici partite disputate è riuscita a mettere insieme tre miserie vittorie, quattro pareggi e ben cinque sconfitte. I gol fatti sono 17 e quelli subiti 18. Numeri lontanissimi da quelli che le sue squadre sono solite farci vedere in campionato.

La strada per diventare grande è ancora lunga e senza la giusta umiltà Conte rischia di restare incompleto; un tecnico abilissimo e adatto per portare una società a vincere il campionato, ma non altrettanto bravo nel condurla sul tetto d'Europa.
C'è cascato di nuovo, e questa volta si è fatto davvero male.