Articolo semiserio quello che mi accingo a scrivere, fatto di sensazioni difficilmente riscontrabili a livello pratico, ma nel nostro mondo di tifosi magari, come diceva un noto personaggio politico, "si fa peccato ma ci si azzecca".

Non credo di scoperchiare chissà quali astruse verità, ma è lampante che Milano non vuole bene al Milan, e quando scrivo Milano voglio intendere la Milano-bene, quella del potere vero, quella che fa parte del mondo variegato dei radical-chic, di quelli con la puzza sotto al naso che rinchiusa nei salotti zona Duomo passa il tempo a pontificare su come dovrebbe essere fatto il mondo pur non muovendo un dito per cambiarlo, in pratica "Parole parole parole" come in una famosa e bella canzone della grande Mina.

E sin qui non ci si troverebbe nulla di male, da secoli il mondo è suddiviso da chi i soldi li ha fatti e da chi i soldi li sta facendo, e noi, popolo basso, che non ci curiamo di loro e stiamo meglio quando non li incrociamo.
Resta il fatto che questa upper-class ha comunque le leve del potere saldamente tra le mani e chi vuole fare affari deve avvicinarsi a loro e Milano è sempre un buon posto per guadagnare molto bene. Pare quindi naturale che questa pseudo nobiltà lombarda si stringa intorno all'Inter, squadra che ha sempre rappresentato l'alta borghesia milanese mentre il Milan era la squadra degli emigranti e degli operai, si aggiunga che Berlusconi ha sparigliato le carte per oltre 30 anni si può ben capire quale sia il pensiero dominante: spazzare il Milan per far rimanere l'Inter l'unica squadra di alto livello di Milano, una cosa tipo Juve e Torino.
Il colpo finale sta avvenendo in modo innocuo e tranquillo: la costruzione del nuovo stadio. Con la vecchia dirigenza cinese, per fortuna svanita per tempo, gli si era precluso di costruire uno stadio con la spesa di 300 milioni di euro, ora con questa nuova si è approvato di costruirlo insieme ai cugini interisti con la spesa globale di 1200 milioni, quindi 600 milioni ciascuno (???). E' facile prevedere che i guasti economici attuali del Milan (originati da Berlusconi) portare entro qualche anno se non al fallimento ma al ridimensionamento dei nostri cari colori rossoneri e infine a cedere la propria parte del nuovo stadio andando a giocare in provincia in qualche serie minore, basta vedere cosa è successo in Germania tra il Bayern Monaco che aveva lo stadio condiviso con il Monaco 1860 ora fallito.

La mia è stata una disamina esagerata forse ai limite della banalità? Non saprei, ma è facile vedere che sul cielo di Milanello si stanno addensando nuvoloni che sono presagio di qualche sventura.