Nell'immaginario di tutti nulla è più sfavillante di un campione sportivo che a dispetto dell'età continua la sua carriera nel migliore dei modi. In passato più di un campione smetteva di giocare sfiorando i 40 anni. Chi non ricorda le mani di Zoff che agguantano la Coppa del Mondo appena vinta battendo la Germania Ovest nel 1982, oppure Rivera, che a 36 anni, regala lo scudetto della stella ai tifosi rossoneri mentre Boninsegna, uno degli eroi di Messico '70, tocca a Viadana i suoi ultimi palloni. 

Ora un'altra super stella del nostro calcio, forse l'ultima per i prossimi decenni, si avvicina al tramonto dorato per passare alla gloria sportiva: Gianluigi Buffon. Uno dei pochi ad avere una lunghissima carriera iniziata a soli 17 anni nel Parma stellare degli anni '90 per continuare nella super stellare Juventus, una marea di titoli nazionali e un campionato del mondo vinto nel 2006, record di presenze in Azzurro e a breve anche in Italia. Ogni limite è stato abbattuto, ogni grandezza è stata raggiunta, ci sarebbe il tutto per concludere la carriera e salutare con dignità per entrare nel mito sportivo ma non basta. Ed è qui che scatta la domanda spontanea forse anche banale nella mente di tutti: "Cosa vorrà ancora?". 

Paura del futuro? Difficoltà a inserirsi in una vita normale fuori dai riflettori? Voglia di dimostrare a se stesso di essere ancora il numero 1? Nessuno lo può sapere, tantomeno intuirlo ma un po' ce lo possiamo immaginare, forse è quell'attimo di silenzio che ci coglie alla fine di un viaggio, oppure quando dopo aver corso a 200 km/h e ci si ferma violentemente e si riparte a velocità più bassa o dopo aver conseguito un obiettivo, familiare o lavorativo, si rimane un pò smarriti perchè si deve ricominciare da capo per un nuovo sogno.
Forse il Nostro Gigi nazionale ha paura di sognare di nuovo, ma sono sicuro che la cosa migliore per lui sia di staccare con calma senza avere traumi, magari con molta onorabilità.
Noi tifosi sicuramente non lo dimenticheremo mai.