Ho letto molti commenti di tifosi milanisti frustrati per via del mercato invernale avaro di soddisfazioni, soprattutto se paragonato alle mosse di Juventus e Inter.ì
Negli ultimi anni il Milan si è trasformato da cicala a formica ed è diventato una delle poche società italiane con una gestione virtuosa.
La proprietà e i dirigenti del Milan, sin dall’arrivo del fondo Elliott, hanno detto chiaramente che la società avrebbe puntato alla sostenibilità e al risanamento dei bilanci, dopo le gestioni sciagurate degli anni precedenti – le famose “cose formali - e l'ingiusta punizione dell'UEFA: perché il Milan viene punito e non tutti gli altri che si fanno beffe del FairPlay finanziario?

Dopo aver essersi scottata durante l’esperienza con Leonardo DS prendendo i vari Higuain, Piatek, Paquetà, ecc. ormai da un paio d’anni la società ha dettato dei parametri molto chiari per i nuovi acquisti. Oggi perché il Milan prenda un giocatore nuovo, questo deve essere: giovane, promettente, dal costo non eccessivo, con moderate pretese di ingaggio e con formula in prestito con diritto. In questa sessione di calciomercato non c’erano evidentemente giocatori in vendita che rispecchiassero questi requisiti.
Per lo stesso motivo, parecchi giocatori sono sfuggiti nelle sessioni di mercato più recenti, per esempio Veretout o Correa dell’Atletico, solo per menzionarne qualcuno.
Ciò non toglie comunque che la società non abbia operato bene in entrata, molte scommesse sono state indovinate, vedere i vari Theo Hernandez, Leao, Tomori, Maignan, ecc.
La stessa proprietà ha dettato delle rigide regole anche per quanto riguarda il monte ingaggi. Se guardiamo in casa Milan non c’è nessuno che guadagna come i vari De Ligt (8 milioni netti annui), Dybala (7,3), A. Sanchez (7), Vidal (6,5) ecc.
Questa politica ha comportato una conseguenza dolorosa, perché poi si sono persi giocatori importanti a parametro 0, vedi Donnarumma e Chanaloglu l'anno scorso, quest'anno Kessie e probabilmente Romagnoli - che anche se non è un fenomeno, resta comunque un difensore utile. Con queste perdite c'è l'obbligo di mettere mano ogni anno al già povero portafoglio e cercare dei sostituti, il che impedisce poi di risolvere le lacune già note nei vari reparti.
Riconoscendo che appunto perdere giocatori a zero sia un problema, l’altro lato della medaglia è che se si decidesse di accettare le richieste di Kessie e dargli gli 8 milioni netti annui che chiede, l'esborso sarebbe pari oltre 14 lordi. La cosa scatenerebbe un vortice a salire con tutti gli altri giocatori in rosa che arriverebbero a battere cassa e anche quelli futuri arriverebbero da subito con pretese molto più alte, portando il monte ingaggi a esplodere in modo incontrollato e a rendere impossibile il risanamento dei bilanci del club.
L'altro grosso problema è la mancanza di un bomber da 20 goal a stagione, visto che Ibrahimovic a 40 anni gioca la metà delle partite e nelle poche che gioca quest'anno sta spesso deludendo le aspettative.

Per tornare a essere subito competitivi per lo scudetto, il Milan avrebbe dovuto prendere un Vlahovic, ammesso che poi avrebbe accettato di venire al Milan, e un Renato Sanches. Questo avrebbe significato spendere almeno 100 milioni solo in cartellini, cosa che visto quanto detto sulla politica di auto-sostenibilità, è più un'utopia che un'ipotesi vagamente realistica.
Nell'immediato c'è da sperare in un miracolo, che questo Lazetic sia un prossimo crack o che comunque Massara & C. trovino un giovane bomber fenomeno a pochi soldi; ma anche questo assomiglia più a una chimera. Se si riuscirà a blindare i pochi giocatori forti che ci sono adesso nel Milan, i vari Theo Hernandez, Tomori, Leao & C. allora forse tra 2 o 3 anni potrà competere veramente. Quest'anno restare tra le prime quattro in Serie A è il massimo che può passare il convento.
Bisogna poi sicuramente considerare l'attenuante degli infortuni, non sembrano esserci altri esempi in serie A e negli altri campionati maggiori di un simile susseguirsi di assenze per infortunio, anche considerando che si ripete ormai da oltre due stagioni. Questo è un problema serio che è costato diversi punti sia la stagione scorsa che quella in corso. Il Milan non può ignorare la questione, deve essere affrontata e risolta una volta per tutte.
Ho letto che con l’acquisto di Vlahovic, la Juventus ha ormai occupato sicuramente il secondo posto. Intanto l’evidente problema di gioco è rimasto irrisolto e bisogna vedere se riuscirà a risolverlo. In più, la Juventus ha già perso sei gare quest’anno, deve ancora giocare tutto il girone di ritorno e dovrà vincerne la maggior parte. Il che è tutto da vedere.
La lotta per i primi quattro posti sarà dura e avvincente, comunque consideriamo che il Milan ha già avuto la ciclica e immancabile flessione invernale che hanno le squadre di Pioli, gioca solo due tornei ed è ormai tornato al completo. Probabilmente, anche le altre contendenti avranno una flessione e qualche infortunio.

Tornando alla delusione del tifo milanista, non dobbiamo dimenticare che questa proprietà ha portato un club che era abbonato ai sesti posti (si ricorda un decimo nella stagione 2014/15) a lambire lo scudetto.
Ho letto il commento di un lettore che ha scritto che per restare in alto la strada è l’aumento dei ricavi, non la contrazione dei costi. Condivido, però forse l’UEFA dovrebbe incominciare a far rispettare a tutti il fairplay finanziario e non permettere che le società continuino a spendere del denaro che non hanno. Altrimenti i campionati e le coppe sono falsati.

In ogni caso, quando il Milan avrà raggiunto il pareggio di bilancio e avrà costruito lo stadio, inizierà una nuova era e forse tornerà a entusiasmare la piazza con colpi dai nomi altisonanti.