L'amore viscerale e travolgente, al tempo stesso irrazionale, proprio dei tifosi della Roma, è ciò di cui Mauro Icardi ha bisogno. Quell'amore che il 6 giugno del 2000 portò 13mila tifosi allo stadio Olimpico per la presentazione di Batistuta, e poche meno, 10 anni più tardi, al Flaminio per l'arrivo di Adriano, non più l'Imperatore ammirato all'Inter. Il talento di Rosario è stato messo fuori rosa dal nuovo tecnico nerazzurro Antonio Conte, e posizionato all'esterno della Pinetina con a fianco un vistoso cartello con su scritto "Vendesi". Approdare nella Capitale, sponda giallorossa, rappresenterebbe l'occasione di rivalsa migliore per Icardi, che verrebbe collocato al centro del progetto tecnico di Petrachi e Fonseca, messo nelle condizioni di esprimere al meglio le sue qualità, circondato dalla fiducia di tutto l'ambiente.

L'Inter, che con l'ingaggio di Conte ha esplicitamente dichiarato di volere lottare per lo scudetto, preferirebbe non venderlo alla Vecchia Signora, la sua rivale di sempre, ovvero la Juventus, e il Napoli, l'altra pretendente, con l'eventuale acquisto dell'ivoriano Nicolas Pépé, giocatore del Lille con cui De Laurentiis ha già un accordo, vedrebbe ridursi le possibilità di acquisto del giocatore argentino, sotto il punto di vista economico (e non solo), considerata l'ingente spesa. La Roma, dal canto suo, ha l'obbligo di motivare una piazza delusa dall'ultima insufficiente stagione, ma prima di tutto ha il dovere di costruire una squadra competitiva per tentare di vincere un trofeo, che manca ormai da troppo tempo. Vincere a Roma con la maglia giallorossa permetterebbe a Icardi non solo di entrare di diritto nell'Olimpo del calcio ma di conquistare qualcosa di più grande, l'immortalità nella mente e nel cuore dei tifosi della Roma.