Sono sbalordito!
Lasciamo perdere, cortesemente, quanto dato e per quanto reso, comunque sempre in buonafede, la gratitudine e l'amore per la maglia, ma vedere dei simboli milanisti rigettare la proprietà dovrebbe far aprire gli occhi a chi ancora oggi crede che Elliott/Gazidis siano la soluzione.                                                                                        Non sono e mai saranno la soluzione per far risorgere un Milan oggi veramente ai minimi termini ed il motivo è più che ovvio: hanno altri interessi, interessi extrasportivi.
Volete sapere dove si vede che questi pensano solo all’affare immobiliare? Qualche giorno fa è stato definito l’algoritmo che deve dare un senso alla stagione in termini di classifica (nel malaugurato caso che il calcio dopo l’avvio debba fermarsi ancora, pertanto definitivamente).                          Bene, cioè male…, simulando ad oggi tale classifica, risulta SOLO una squadra che perderebbe due posizioni, indovinate quale? Una a caso!

Qui, anche se le avvisaglie in tal senso erano sotto gli occhi di tutti (vedasi certi recenti arbitraggi…), emerge il fatto che il Milan in Lega/Figc non conta più nulla e può esser penalizzato più di altre a piacimento, mentre il duo Gazidis-Scaroni latitano, facendo solo atti di presenza in Lega senza minimamente incidere. Dirò di più... probabilmente, essendo poco interessati della questione sportiva del Milan (quindi ribadisco del solo piano immobiliare, da cui il giorno 27 di ogni mese…), ritengo che manco se ne siano accorti… Tutti abbiamo malvisto Galliani, chi da Marsiglia (come me!), chi solo negl’ultimi 5 o 6 anni, ma oggettivamente, ammettiamolo, una questione così con lui non sarebbe MAI accaduta. Eppure era un dipendente pure lui!
Volete la controprova di quanto siano lontani il nr.1 e 2 del Milan da come dev'esser gestita la società? Si è dibattuto sulla questione delle partite in TV (in chiaro o a pagamento) e sui rinnovi dei diritti. Avete mai sentito la posizione del Milan, anche solo quella ufficiosa tramite la solita velina “rosea”? Tutti gli altri presidenti, AD, DS, si sono espressi, come si sono espressi per la ripartenza post-virus, mentre il Milan scena muta, se non un banalissimo "quando ci saranno le condizioni". Etttttecredo! Se intervistati (più o meno, perchè l'abbiamo capito tutti che le loro parole sui giornali sono preconfezionate) parlano solo dello stadio e che con pazienza ritorneremo grandi. E domani? E dopo domani? Lasciamo la parola a Ibra!

E torno ai simboli, di cui l’inizio. A tutti i Milanisti VERI dovrebbero rizzar le orecchie nel vedere un Gattuso rinunciare allo stipendio pur d’andarsene, vedere un Boban stigmatizzare il comportamento di una proprietà che scavalca i ruoli (da lei stessa previsti!) e soprattutto non predispone alcun budget preventivo di spesa per il mercato (ragazzi pure una salumeria sa preventivamente quanto può spendere), vedere una partita come con il Genoa dopo la "querelle Boban" (quasi un ammutinamento), vedere un Maldini ai margini ed in procinto di abbandonare la compagnia, dopo aver portato 5 buoni giocatori, su 7 acquistati, nelle due campagne acquisti e senza budget di spesa chiaro (per meglio dire, pure peggio, in quanto definito di volta in volta). Invece si dà ancora spazio ai “trombettieri del re", oppure all'"orchestra di  Wallace Hartley" se meglio vi aggrada, arrivando persino ad insinuare che non tutti i calciatori erano d’accordo su quanto detto da Ibra in occasione dell’incontro tra la “commissione interna” e Gazidis (parola di “rosea”, augh!).
Se non ci fosse da piangere…., la faccenda poi sarebbe anche divertente, dato che Gazidis, come riporta la solita gazzetta “ben informata” (o insufflata?), non ha risposto in italiano ad Ibra (se non la solita generica litania, alla quale solo la “rosea” continua a crederci, manco fosse un dogma!) e visto ciò sarebbe interessante sapere quanti calciatori del Milan conoscono fluentemente l’idioma della “Perfida Albione”…..
​Poi, siamo seri, quali calciatori? Donnarumma, che ad un anno dalla scadenza del contratto non sa ancora che fine farà? Bonaventura, trattato malissimo, persino illuso, che per onorare la maglia, pur sapendo che dovrà lasciare, prolungherà il contratto sino al termine stagione? Romagnoli, che ogni 2x3 sente voci sul suo futuro, senza che da Casa Milan parta una perentoria smentita? Magari Gabbia, che, pur essendo giovane e di prospettiva, dovrà fare le valige per qualche misera plusvalenza e tutto perchè arriverà uno che non sa nulla di calcio italiano, però è un "professore". Certo, un netto miglioramento rispetto al "maestro" Giampaolo........

Già Rangnich, arriva, non arriva..... Mentre lui sfoglia la margherita, solo mediatica, ha già l'accordo con il Milan da novembre/dicembre. Tutto il resto è una sceneggiata, che fa comodo pure ai giornali (per vendere una copia in più), messa in scena perchè incombe sempre la vertenza (milionaria) con Boban (e non è detto pure anche con Maldini e Massara....), per cui tentano di salvare almeno l'aspetto formale.

Alla fine a noi basterebbe una semplice analisi per giudicare: da una parte abbiamo Elliott, che nei due mercati (gli ultimi, quelli con Gazidis al vertice) ha fatto perdere alla società il 30% del patrimonio (forse qualche cosa in più…., e tralasciamo certe valorizzazioni di alcuni nuovi arrivi, ché, essendo chiacchiere giornalistiche, valgono solo nel momento in cui si registrano gl’incassi), ed anche ha visto crollare gl’introiti derivanti dagli sponsor; mentre dall’altra un Ibra (altro ormai certo partente) che ha detto in faccia a Gazidis, papale-papale: “Ti presenti solo ora e ti fai vedere 48 ore prima della partita (dal 7 maggio ndr)?”. Proseguendo: “E’ un club senza progetto, non è più il Milan di una volta", "...c’è troppa incertezza”, non sapendo che Singer era una nota marca brianzola di macchine da cucire ed il loro punto di forza era il zig-zag. Ed ancora: “Se sono qui è soltanto per passione”. Ossia in poche parole tutto quanto la maggioranza dei tifosi pensa da tempo.                                                               A conclusione la risposta d’un imbarazzato Gazidis: “Sì, è tutto vero. Però Ibra dai, faremo lo stadio……”

Capito no, qui interviene il Conte Mascetti con la supercazzola? Quindi la prossima volta che scriverete: “dal mercato arriva Tizio o Caio”, rammentate sempre prima lo “stadio”, tra virgolette questa volta (ovvero sottintendendo tutta l'operazione immobiliare, di cui gran parte il Milan non toccherà palla, proprio a detta loro: sui complessivi 1,2 miliardi, solo 300-350 per lo stadio) ed anche del motivo per cui arriva un allenatore che non potrà mai avere nello spogliatoio giocatori che dicono pane al pane vino al vino, come Ibra. Già perché in fondo l’AD non credo sappia cosa abbia rischiato con quella flemmatica risposta... anglosassone!
Anche perchè lo stadio, poi... Che ci fosse qualche associazione contraria alla decisione della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale era ampiamente prevedibile. Vistosamente tale Commissione è andata oltre i soliti standard applicati per stabilire l'interesse culturale del bene in oggetto, anche perchè precedentemente era stato definito (pubblicamente, ma in modo informale) d'interesse storico-architettonico proprio dalla Soprintendenza di Milano. Ci sono a Milano, infatti, delle disposizioni diametralmente opposte anche per dei ruderi insignificanti (es.fabbriche dismesse) e cosa sia accaduto dalle prime dichiarazioni a quanto poi deliberato dalla Commissione, mah! Certo che appellarsi ai vari rifacimenti è abbastanza ridicolo, è come se il Duomo, visto che la sua Veneranda Fabbrica è ancora attiva, può essere tranquillamente demolito. Infine era totalmente prevedibile un ricorso, in quanto tutti i sondaggi fatti avevano decretato che, grossomodo, due terzi dei lombardi/milanesi sono contrari all'abbattimento (alla fine persino lo stesso sindaco Sala). Ma tant'è...., trovavo (in subordine a quella di "ad ognuno il proprio stadio") la soluzione di non abbatterlo totalmente quella giusta via di mezzo, per salvare la storia ed al contempo rinnovare, invece si andrà a Roma al Ministero e poi anche chissà sin dove..... Certo è un ricorso contro un parere, non un'azione legale, ma se il Ministro Franceschini inserisse lo Stadio di San Siro tra i beni culturali, probabile che la vertenza sfocerebbe a parti invertite nei tribunali e non so a che punto allora varrebbe la pena insistere (oltretutto ci toccherebbe tenerci Elliott per anni e anni......). E noi, intanto, quante volte dovremo sentire Gazidis/Scaroni con il "Però facciamo lo stadio!"?                        
Intendiamoci, sono un tipo che giustifica certe operazioni finanziarie, anche a scapito di quelle industriali, soprattutto se gestito da un fondo, ma tra pensare ai propri interessi ed almeno sul piano formale, apparente, quando poi si gestisce un marchio come quello di una delle più grandi e conosciute squadre del mondo, ritengo sia necessaria una certa eticità, che non può mai prescindere dalla scelta di chi dovrà materialmente gestire la società.  L'improvvisazione lasciamola all'Arsenal, cara Elliott, noi siamo il Milan, anzi we are AC Milan, com'è scritto a Casa Milan, e neanche l'Aiax, altra squadra portata ad esempio (ma poi de che....).
Ovvio che tirar su una compagine dal nulla, per poi cederla, sarebbe una mossa astuta e premiante in termini economici, ma nessuno però fa notare che gli olandesi tornano ai vertici ogni qualche decennio, cambiando decine, centinaia, migliaia, di giocatori. Calzando l'esempio al Milan chi poi assicura ad Elliott che troverebbe l'acquirente proprio in quello specifico momento di vertice? Lo facciamo vedere poi a Gazidis? Lento com'è... buonanotte, cari, carissimi, costosissimi Singer!