Tutti ricordiamo il terremoto calciopoli e il conseguente effetto negativo per i tifosi juventini, testimoni del crollo ingiusto, meritato o no, della loro amata squadra del cuore, società leader in Italia, amata dai più, e odiata dal resto. 
Un crollo nell'abisso della serie B, subendo vergogna ed insulti gratuiti dai cosiddetti onesti, parte del sistema comune calcio, colpevoli a pari merito, ma tutelati dai poteri superiori il cui solo interessamento e' stato quello di fare in modo di distruggere l'incomoda e odiata signora.

Ma la Juve ha fatto presto a rialzarsi, andando dal purgatorio al dominio totale di quasi un decennio, trovando un condottiero il cui nome solo ha garantito juventinità e successo: Andrea Agnelli, fautore della rinascita Juve.
I suoi meriti sono cristallini, essendo il timoniere delle barca Juve, in cerca di riscatto e vendetta di un'ingiustizia subita e aggiungo anche accettata, avendo l'obbiettivo primario di portare la Juve dove di competenza, nell'élite del calcio Italiano e mondiale.
Ha avuto il merito di portare un stadio di proprietà nuovo, unico in Italia, di ingaggiare un amministratore delegato di esperienza e di valore come Marotta, coadiuvato da un direttore sportivo giovane e capace come Paratici.
Ha avuto il grande coraggio di ripartire dalla storia della Juventus e dell'importanza di essere juventino nel sangue, ingaggiando un allenatore emergente e juventino nelle ossa come Antonio Conte.
Ha costruito una squadra speciale, competente nei ruoli, mettendo le basi per tutti i suoi successi ottenuti negli anni successivi sotto la sua presidenza.

Un decennio straordinario con 9 scudetti, 5 coppe Italia, supercoppe e due finali di Champion perse.
Ma soffermarsi solo su i suoi giusti meriti non significa ignorare le sue grandi e dirette responsabilità che ha sul presente stato della società Juventus  nel campo giuridico, finanziaro e tecnico.