Trepidazione, ansia, attesa.
Queste sono, probabilmente, le parole che descrivono i momenti concitati che hanno preceduto la prima giornata di campionato di molti tifosi interisti e non. Gli stadi pieni sono lì a dimostrarlo. Pieni come il Mapei Stadium. Tutti i tifosi, e io non faccio eccezione, si aspettano che la stessa trance agonistica presente in loro sia presente anche nei beniamini che indossano le magliette delle loro squadre.
Il tifoso si aspetta lo stesso animo pugnandi, la stessa voglia di spaccare il mondo.
Chiaro che tutti vorrebbero vincere soprattutto quando l'intera estate è stata caratterizzata da lodi onorevoli sull'ottimo mercato condotto e la candidatura ad essere "L'anti-Juve" è stata sancita da buona parte della stampa italica.
Detto che probabilmente l'unica vera anti - Juve è la Juve stessa, bisogna fare i conti con i dettagli che sono lì a rendere imprevedibile qualsiasi situazione, specie quando ciò riguarda l'Inter. Quali dettagli? Vi domanderete!
La squadra che entra in campo mostra fin da subito delle fragilità: subisce il Sassuolo in maniera allarmante, presenta dei giocatori in visibile difficoltà fisica e, forse, non solo.
Politano è un ex e si trova al debutto proprio contro i suoi ex compagni. Dettaglio? Forse! Ma non irrilevante.
Martinez, dopo un precampionato luminoso ha addosso il fardello della conferma ai livelli della serie A. Dettaglio? Forse, ma non irrilevante.
Quasi tutto il precampionato è stato fatto con Candreva come laterale sinistro alto. Questo ha dato forse più copertura e sicurezza a Dalbert che invece ora avendo davanti Martinez si trova esposto alle folate della brillante compagine emiliana.
Miranda è arrivato da una settimana, data la sua struttura fisica necessita forse qualche giorno in più per smaltire i carichi di lavoro, forse iniziare con Ranocchia, che seppur meno affidabile poteva contare su una preparazione più adeguata, non avrebbe guastato. Anche questi sono dettagli, ma non irrilevanti.
Lo stesso discorso può applicarsi a Vecino, non un fulmine di guerra, ma soprattutto con piedi non proprio educati. Forse Valero avrebbe rallentato la manovra (faccio fatica a pensarla più lenta di quanto visto), ma i piedi maggiormente educati avrebbero consentito alla squadra più capacità di ragionamento e soprattutto di respirare senza commettere valanghe di imprecisi passaggi.

Infine il dettaglio più rilevante: minuto 25, atterramento di Di Francesco rigore, minuto 33 atterramento di Asamoah rigore? No! fallo contro. Una compagine come l'Inter non dovrebbe attaccarsi ai rigori non dati, non servono alibi contro il Sassuolo, ma in un campionato come quello italiano, dove i dettagli fanno la differenza, dove le squadre riescono a posizionare il pullman davanti all'area per poi ripartire velenosamente, siamo proprio sicuri che sia un dettaglio!?

Considerazione finale. Lo scorso campionato il limite dell'Inter era la mancanza di una rosa profonda, un regista che fa ragionare la squadra e imposta i ritmi di gioco e di un giocatore che crea superiorità numerica. Abbiamo risolto solo uno di questi problemi.
Infine ci vuole la grinta di voler conquistare tutto, altrimenti sarà l'ennesima annata deludente e questa grinta, mi spiace, ma la dà l'allenatore.

AMALA!