Questa mattina ho letto e visto l’intervista di Buffon, in particolare la risposta alle polemiche sollevate dalla presenza di Lotito durante allenamenti e partita, fin anche negli spogliatoi. Ripensando allo stato del calcio italiano e al contenuto delle stesse polemiche mi venuto in mente il bel film Armageddon del 1998 di Micheal Bay con Bruce Willis e Ben Affleck. In particolare la sequenza in cui si spiega quanto fosse necessario distruggere l'asteroide prima di oltrepassare una fatidica deadline. Deadline, appunto. Perché, in tutti i discorsi fatti negli ultimi mesi, non si sottolineava abbastanza quanto il nostro calcio fosse sull'orlo di una crisi profonda e quanto una riforma coraggiosa e complessiva fosse importante prima che fosse già troppo tardi. Eppure dall’elezione di Tavecchio in poi diversi segnali – rose più invecchiate, partite senza un italiano in campo, sempre più scarsi finanziamenti ai settori giovanili, progetti solo su carta, stadi sempre più vuoti – inducono a pensare che le tanto decantate riforme sono molto a di là dall'essere attuate. Quindi ripensando a quel vecchio film e al quel concetto in esso spiegato mi sono domandato, forse abbiamo già superato quella deadline senza neanche rendercene conto?