C'è un po di confusione nel mondo dei calcio e questo perché ogni anno ci sono rivoluzioni di intere squadre, sia a livello di giocatori, che di allenatori e dirigenza. Tutto è in continuo movimento e questo a causa di enormi giri di denaro e di condizioni più appetibili che se da un lato possono contribuire alla crescita di quel giocatore, o allenatore, o dare più forza ad una società, rischia di svilire i cosiddetti punti fermi... Forse in un mondo così globalizzato, creare delle fusioni con americani o cinesi, serve a dare più garanzie a società che guardano più al profitto, ma per quanto riguarda l'immagine di un giocatore, di un simbolo rappresentativo di una squadra, beh quello si sta perdendo o si è quasi perduto del tutto.

Totti e De Rossi sono gli ultimi esempi di quei punti di riferimento che significavano Amore per l'appartenenza: in giro non credo ne esistano altri. In tutte le squadre manca o sta venendo a mancare quel punto di riferimento soprattutto per i giovani che si avvicinano al grande mondo del calcio che viene vissuto come formato da supereroi con poteri magici invece che da uomini che ti trasmettono valori quali lealtà, passione, attaccamento... insomma una forma di faro guida per crescere. C'è confusione anche nelle giovani generazioni perché questi uomini-guida stanno venendo meno in un mondo dove altri punti di riferimento, come la famiglia e la scuola arrancano faticosamente.

Non voglio essere disfattista o pessimista, ma credo che anche nello sport e più precisamente in questo sport (il calcio) ci debbano essere uomini-guida a cui e in cui credere.