Il  vero volto della globalizzazione lo ha rivelato  il  mercato dei  talenti  calcistici ingolositi dai contratti con gli emiri...finora avevamo  imparato che  la globalizzazione lungi  dall'essere una affamatrice di  economie diverse ci affrancasse dalle povertà perche ad essere globalizzate sarebbero dovute essere le ricchezze che si  sarebbero  estese in zone disparate della terra  fino ad oggi completamente estranee  ad esse portando  il  lavoro  e le tecnologie a domicilio con sviluppo dei  territori...

Adesso  svegli e, probabilmente pentiti  di  esserlo, scopriamo che la globalizzazione dei mercati disvela che le ricchezze faraoniche possono eccome attirare talenti a detrimento del calcio europeo...in una logica perversa per cui  chi è ricco mangia il meno ricco (piu  povero)...mi chiedo  "ma la globalizzazione non  doveva avere una componente etica anche  per  calmierare i mercati a vantaggio della concorrenza??" ... e che concorrenza ci può essere con  una singola società calcistica  che è  pronta a sborsare oltre un miliardo di  euro pur di  portare a casa un  campione come Mbappe?? Questo è un  quadro  indiziario che come nel  lie detector conduce dritto  dritto  al gioco delle tre carte di  napoletana memoria...e ci volevano  pure i  turchi  napoletani a completare l'impresa?

Io  dico che converrebbe presto abbattere il  banco e  tornare alla protezione delle frontiere con i dazi doganali estesi  anche ai talenti altrimenti in poco tempo  assisteremo alla migrazione non  solo di  ogni campione  ma anche di  maestranze e di talenti di  ogni  campo...verso società ricche e furbette si ma beduine! Inoltre incardinare questo  tipo di globalizzazione a parametro sociale nuoce terribilmente al sacro sforzo che le nostre civiltà hanno sostenuto  nel  riconoscere nel  tempo  delle battaglie sociali  quali  il  diritto dei lavoratori e a assorbirle nelle normative.

Bypassarle in nome di petro-Allah porterà solo marciume... sarebbe come assemblare un  Frankenstein con testa normale e corpo non omogeneo! Diceva Wittgenstein..."i progressi per essere credibili  devono  essere lenti" e certamente non  soggetti a innaturali tale.. E meno male  che ai  tempi  di Leonardo e Raffaello non c'era il  petro-dollaro!!! Come diceva Carosone qui si fa l'Europa o il Qatar..