La stagione del calciomercato è subdola. Non fai in tempo a lanciare la tua personalissima previsione che vieni immediatamente smentito dai fatti.  Quanti credevano in Ronaldo alla Juventus? Quanti in Dybala alla Roma? Chi andò a dormire tranquillo sentendosi Bremer già in saccoccia e si svegliò con il brasiliano in maglia bianconera? E non capita solo ai profani come me: capita ai giornalisti, ai tecnici, agli addetti ai lavori e ai procuratori. "Calma, calma" direbbe Massimiliano I°, il Labronico.

Se alcune vecchie volpi come Boniperti, Prisco detto Peppino o Mantovani potessero ancora seguire il calciomercato si farebbero grasse risate. Loro operavano in silenzio, strategici come faine e bugiardi come Pinocchio. Poi ti piazzavano il colpo inatteso e ti spiazzavano la platea scatenando orde di giornalisti con il mal di capo a fantasticare sul nuovo modulo e scommettere sul bomber migliore a fine campionato.
Qualcosa è cambiato? Sì, certo. Ora alcuni giornalisti fantasticano sempre più spudoratamente ma solo alla ricerca di like sui social, i dirigenti mentono senza però avere il "phisique du role" (e quindi nessuno ci crede più) e i procuratori istigano perchè "tengono famiglia" e a pescare nel torbido si guadagna bene.
Il risultato è una bagarre insana di supposizioni, fantasie, sogni che nemmeno Disneyland Paris riuscirebbe a garantire. Se a tutto questo aggiungiamo anche gli Arabi-Petrodollari con le loro offertone spropositate girate a chicchessia allora diventa davvero impossibile fare previsioni. "Calma, calma" direbbe Massimiliano I° ribattezzato dagli astiosi tifosi "il fantino".

A proposito di Mr. Allegri: quando uscì giorni fa la notizia dell'offerta fantasmagorica di provenienza araba riportante un presunto stipendio offerto al Max da Livorno pari a circa 80 milioni di euro per tre annetti miseri di lavoro, quanti pensarono "Ok, se ne va"? E quanti ci rimasero di stucco leggendo il giorno dopo che Max aveva rifiutato? Tanti, sia nel primo che nel secondo caso. "Bene" pensarono gli antijuventini gufanti "se resta, sono punti assicurati il prossimo campionato". "Male" pensarono gli juventini arrabbiati che vedrebbero bene Allegri a 5.000km di distanza. "Benissimo" pensarono alcuni juventini (pochi, in realtà) ancora affezionati. E pensare che un altro livornese, tal Cristiano Lucarelli, scrisse persino un libro sul suo famoso rifiuto di lasciare la squadra del cuore anche di fronte a un cospicuo stipendio e lo intitolò "Tenetevi il miliardo". Sarà un vizio dei livornesi? "Calma, calma".

Per chi ha come me una certa età, vale ancora l'utilità di riportare la valuta a prima dell'euro: questa volta, per Max, sarebbero 160 miliardi di vecchie lire.
Ve lo scrivo così: centosessanta miliardi di vecchie lire. Attico più, attico meno.
Ma se lo desiderate vi posso raccontare che ogni santo giorno che il dio del calcio manda sulla terra, il nostro Allegri si infilerebbe in tasca 73.000 euro equivalenti a poco più di 3.000 euro l'ora, con l'aggravante che ciò comporterebbe uno stipendio di 50 euro al minuto conteggiati per difetto. Insomma: 50 euro nel tempo per bere un caffè non sono male.
Eppure Allegri ha detto no. Ma siamo sicuri? Non è che in questo momento Prisco e Boniperti si stanno sganasciando alla faccia nostra? A pensar male si fa peccato, diceva Andreotti, ma ci si azzecca spesso. "Calma, calma".

"I milioni il Max li ha già fatti" dice qualcuno "non ne ha più bisogno". 
"Vuole la rivincita" sussurrano altri (pochi, in realtà) senza nemmeno crederci troppo. E allora? Allora qualcosa che non sappiamo c'è. Qualcosa che ci sfugge. Qualcosa che questa volta sono davvero riusciti a non far trapelare come riuscivano i vecchi volponi. 
Qualcosa che forse non sapremo mai. Non c'è rivincita che al giorno d'oggi valga tremila euro l'ora. Quindi, delle tre l'una: o è tutto falso, o non lo sapremo mai oppure arriverà la bomba.
Ma prima di strapparsi i capelli o di stappare una bottiglia bisogna fare come il mister suggerisce da sempre: "Calma, calma".