19 maggio 2018. Un giorno che passerà alla storia non solo per i tifosi juventini, ma per tutti gli appassionati di calcio. Il giorno in cui Gianluigi Buffon ha detto addio alla Juventus e forse al calcio giocato.

"Fino a 15 giorni fa ero sicuro di smettere, adesso ho avuto offerte interessanti" ha dichiarato nel giorno della conferenza strappalacrime accanto al presidente Agnelli.

Da più parti sono iniziati paragoni e confronti con i grandi portieri del passato per stabilire, attraverso giudizi quantomeno apodittici, se Buffon sia stato il portiere più grande della storia sel calcio. Personalmente non entro nel merito. Per motivi anagrafici non ho visto Lev Jasin giocare e ricordo a malapena Zoff ed altri grandi portieri. Ho avuto, però, la fortuna di vedere Buffon dall'inizio. In questo percorso non ci sono state solo grandi parate o interventi miracolosi. C'è stato anche e sopratutto l'uomo Buffon. Quell'uomo che sicuramente ha commesso degli errori(chi è che non ne commette), ma anche quell'uomo che ha messo a nudo se stesso, rendendo pubblici i suoi problemi di depressione o le lacrime del dopo Italia Svezia. Quello sfogo emotivo ha mostrato tutta la sensibilità di una persona considerata invincibile dai propri tifosi.

Adesso si apre una nuova fase della sua vita. Ha la possibilità di continuare a giocare(probabilmente a Parigi) oppure di accettare la proposta di Andrea Agnelli: diventare dirigente della Juventus dopo un anno di formazione. Da uno come Buffon ci si aspettano sempre grandi cose, come è giusto che sia. Dimostri ancora una volta di essere il più grande. Ma non su un campo di calcio, lì ci è ampiamente riuscito e tutti lo ricorderanno. Esca dalla sua confort zone, si rimetta "sui banchi di scuola", inizi a studiare, faccia quel periodo di formazione suggeritogli da Agnelli. Si rimetta in gioco in un campo dove non siamo sicuri che sarà il migliore. Sarebbe una ulteriore prova della sua grandezza e chi, se non il più grande di tutti, potrebbe anche sdoganare l'immagine popolare dei calciatori viziati ed anche e sopratutto ignoranti.