Negli ultimi anni non si ricorda una lotta per la salvezza così agguerrita ed incerta. Chievo e Frosinone hanno già salutato ed abdicato con tempi e modalità diversi, ma per trovare la terza candidata alla retrocessione bisognerà aspettare quasi certamente l’ultima giornata. Restano quindi solo 180 minuti di fuoco, dove bisogna dare tutto per non avere rimpianti. Il merito di ciò è sicuramente di un Empoli che non ha mai mollato ed ha sempre creduto in un traguardo insperato, quando oramai tutti la davano per spacciata. Dai 40 punti di Cagliari, Bologna e Fiorentina ai 35 dell’Empoli appunto tutto è ancora aperto e possibile. Ci sono migliaia di combinazioni per i quali nessuno può dirsi avvantaggiato rispetto all’altro, la corsa risulta quantomai avvincente. Cagliari e Fiorentina sembrano aver staccato la spina decisamente troppo presto, il Bologna ha avuto la meglio del Parma in uno scontro diretto fondamentale ed è quella che risulta più in forma, l'Udinese ha trovato un successo vitale col Frosinone, il Genoa da settimane stenta e l'Empoli è reduce da due vittorie consecutive che hanno rimescolato tutti gli ingredienti. Il calderone ribolle e ora come ora non si potrebbe davvero capire chi sarà l’ultima a bruciarsi e scendere in cadetteria. Come detto gli incastri di risultati sono tantissimi e fare una previsione sarebbe inverosimile. Vediamo lo stato di forma ed il momento delle squadre coinvolte.

Empoli. I toscani forse sono la squadra che sta meglio sia fisicamente che mentalmente, però ha una classifica disastrosa e le prossime due partite in calendario sono molto difficili. Dopo l’ennesimo ribaltone in panchina, con il ritorno di Andreazzoli, la squadra ha trovato, in queste ultime giornate, motivazioni e voglia che hanno scombussolato i piani di chi forse pensava già di essere in vacanza. L’Empoli ha avuto il merito di ravvivare un campionato che sembrava finito mesi fa e a parer mio meriterebbe anche la salvezza. Il cambio con Iachini dopo 11 giornate non ha avuto gli effetti desiderati, e quindi meglio ritornare a chi aveva riportato i toscani nuovamente a far respirare la Serie A. Nonostante il bel gioco praticato, a detta di tutti, i risultati non erano in linea con le prestazioni, quindi il presidente Corsi ha optato per il cambio in panchina. Iachini ha avuto un effetto positivo solo le prima giornate, dopo i risultati sono ritornati ad essere modesti. Adesso invece la squadra gioca bene, ha gamba e – cosa essenziale – vince anche le partite. La cessione di Zajc in Turchia e l’incertezza di stabilire precise gerarchie in porta – per me Terracciano era il miglior portiere per questa squadra e cederlo è stata una decisione sbagliata – alla fine potrebbe generare rimpianti più grandi del previsto. I due successi contro Fiorentina e Sampdoria hanno ridato entusiasmo alla squadra di Andreazzoli che ora, nelle ultime due stagionali, giocherà con grinta e determinazione per raggiungere quei 41 punti che salvo colpi di scena dovrebbero bastare per festeggiare. Le prossime sfide però saranno durissime. Domenica al Castellani arriva il Torino lanciatissimo e in piena corsa per un posto in Europa, mentre all'ultima l'Inter dell'ex Spalletti potrebbe essere ancora a caccia di punti buoni per la matematica qualificazione alla Champions League.

Genoa. Dopo il clamoroso - e quantomai propizio a vedere la classifica attuale - successo contro la Juventus, solo qualche punticino racimolato con pareggi, decisamente troppo poco per chi vuole salvarsi. Nelle ultime otto partite il Genoa di Cesare Prandelli ha portato a casa solo tre punti, un misero bottino che ha inguaiato il Grifone e lo costringerà a sfoderare gli artigli in queste ultime giornate. Dopo i disastri societari – inspiegabile l’allontanamento di Ballardini – e gli scadimenti di forma di diversi giocatori – Koumé è ben lontano dal giocatore visto nel girone di andata e che aveva destato gli appetiti di diversi club – la retrocessione manderebbe nel baratro una società e con essa una parte della città, già abbastanza provata dalla tragedia del Ponte Morandi. L’annunciata cessione societaria non ha placato i tifosi che dopo un duro comunicato contro Preziosi, si sono ricompattati al fianco della Squadra. A differenza del Presidente, per loro il Genoa è più importante dei personalismi. Il vantaggio sull’Empoli (attualmente terz’ultimo) è di un solo punto, pertanto le prossime sfide saranno decisive e andranno vissut come scontri diretti. Oggi il Genoa ospiterà al Ferraris il Cagliari, ovvero la squadra messa meglio nella intricatissima corsa salvezza. Un pari basterebbe agli uomini di Maran, mentre il Genoa deve cercare la vittoria a tutti i costi che comunque non basterebbe per avere la matematica certezza della salvezza. Bisogna infatti vedere anche il risultato dell’Empoli. Poi, all'ultima stagionale, la trasferta in casa della Fiorentina, con i viola che per alcuni incastri potrebbero addirittura non essere ancora salvi.

Udinese. Il successo in trasferta contro il Frosinone nella giornata precedente ha ridato entusiasmo alla squadra, ma soprattutto ha migliorato una classifica che altrimenti sarebbe diventata davvero complicata, complice la vittoria dell'Empoli contro la Sampdoria. Il cambio di tre allenatori – Velázquez, Nicola, Tudor – mostra quella che è stata un’annata particolarmente difficile, come succede da anni però. Con l’avvento del croato in panchina si è invertita quella che poteva essere una pericolosa deriva per la Serie B. Di anno in anno il parco giocatori si è depauperato, e quelli rimasti non hanno più dato quella qualità necessaria per rimanere nelle zone tranquille di classifica. Tudor è stato bravo a ricompattare la squadra, con lui è stato difficile per gli avversari riuscire a bucare la difesa e quindi vincere le partite. Altro fattore decisivo è stata la ripresa di uomini chiave, uno su tutti De Paul (nel periodo di gestione di Nicola è stato irriconoscibile) e con lui ha iniziato a girare tutta la squadra. I tifosi sono scontenti ed imputano alla società un disimpegno a favore del Watford – che alle 18 si gioca l’ FA Cup contro il Manchester City di Guardiola. I due punti di vantaggio sull’Empoli ed un calendario agevole fanno dei friulani una delle più accreditate a salvarsi. Quest’oggi alla Dacia Arena è attesa una Spal già salva e quindi con ben poche motivazioni, all’ultima giornata c’è poi la trasferta di Cagliari. In base ai risultati altrui oggi potrebbe arrivare la matematica certezza della permanenza in A.

Fiorentina. Nel girone di ritorno i gigliati, prima con Pioli e poi con Montella, hanno conquistato la miseria di 14 punti. Per una squadra partita con ambizioni europee decisamente un magro bottino, ed infatti ad oggi ancora non possono dirsi salvi. Con solo 2 vittorie e con ben 5 sconfitte nelle ultime sei giornate (e tanti pareggi) la corsa ad un piazzamento Uefa si è complicato ed ha aperto strade impreviste. Adesso i viola sono costretti a lottare per la salvezza dato che i 40 punti attuali non le garantiscono la matematica. Una variabile che potrebbe essere una sciagura è la classifica avulsa. Infatti in caso di almeno 3 squadre a 41 punti la Fiorentina sarebbe condannata ad una clamorosa retrocessione. Contestazioni a presidenza e dirigenza, inviti a corvino di dimettersi, repliche a colpi di comunicati stampa sono all’ordine del giorno. Quest’ambiente ostile complica solamente le cose e con l’andazzo attuale bisogna sperare in qualche passo altrui. L’arrivo a gennaio di Muriel a suon di gol aveva fatto sperare a chissà quali traguardi, ma poi anch’egli si è perso nella mediocrità generale. L’unico che si è salvato questa stagione è Federico Chiesa, che non a caso è quello più appetito sul mercato. La sua cessione sarà inevitabile, l’unica cosa da stabilire è il prezzo. La salvezza arriverà, perché 40 punti sono tanti e dovrebbero verificarsi una sequenza di improbabili affinché i viola retrocedano. Domani trasferta contro il Parma e poi all’ultima un altro scontro diretto contro il Genoa dell'ex Cesare Prandelli.

Cagliari. Gli ultimi 3 ko consecutivi hanno complicato, anche se in modo non grave, il percorso del Cagliari. Tra le sette squadre in corsa per la salvezza gli uomini di Maran sono quelli messi meglio, ma ancora non si può staccare la spina dell’attenzione. Con un punto oggi al Ferraris arriverebbe anche la matematica, poiché il Genoa salirebbe a quota 37 e non sarebbe più in grado di raggiungere i 41 punti del Cagliari. Quindi una partita da non sbagliare. Nel caso di sconfitta però all’ultima giornata c’è l’Udinese e potrebbero entrambe giocare per un pari che garantirebbe la salvezza ad entrambe. I sardi quest’anno sono quelli che hanno avuto il percorso più lineare per la salvezza, però hanno forse peccato un po’ di presunzione. Pavoletti ha tirato la carretta tutta la stagione e spesso è risultato decisivo con i suoi gol. Barella, altro giocatore di maggior spicco e già perno della Nazionale di Mancini, invece ha sofferto di alti e bassi. A colpi da campione ha alternato invece un carattere un po’ ruvido che gli costa parecchi cartellini. Peccati di gioventù. Maran deve far trovare ai suoi le ultime motivazioni e le ultime forze prima delle vacanze.

Parma. I ducali hanno steccato malamente lo scontro diretto fondamentale col Bologna della precedente giornata di campionato. Poteva essere il match ball salvezza, invece sarà costretta ancora a soffrire. Dopo uno strepitoso girone di andata il Parma ha iniziato a perdere colpi. Tra tanti infortuni – sopratutto nei suoi uomini chiave Gervinho ed Inglese – e punti persi per strada la squadra di D’aversa si giocherà il tutto per tutto in queste due ultime partite. Gli ultimi risultati, 5 pareggi dopo 3 sconfitte consecutive, hanno in parte complicato un finale di stagione che sarebbe potuto essere ben più tranquillo. Fallito il crocevia salvezza sulla via emilia contro il Bologna, adesso se la deve vedere contro Fiorentina e Roma. La prima in casa contro una Fiorentina reduce da 12 partite senza successo e clamorosamente diventata una diretta concorrente per l'obiettivo, la seconda in casa della Roma che potrebbe essere ancora in corsa per l’obiettivo Champions. Meglio cercare la vittoria a tutti i costi oggi, che tentare la fortuna contro i giallorossi che sono una formazione quanto mai ostica. Sarebbe un peccato vanificare tutto il lavoro fatto da dirigenti e staff in questi ultimi minuti di campionato. Bisogna raccogliere tutte le energie e metterle in campo. Basti pensare il quadruplo salto fatto dalla D alla A per avere le motivazioni necessarie per farcela.

Bologna. I rossoblù con il cambio di panchina hanno avuto una media Champions. Sinisa Mihajlovic – addirittura accostato alla panchina della Juventus per la prossima stagione – ha saputo dare convinzione e gioco ad una squadra depressa. È riuscito nell’impresa di salvare – manca poco… - una squadra che sembrava spacciata. Ha vinto meritatamente l’ultima partita col Parma, mettendo così una salda ipoteca sull’obiettivo salvezza, ed ora è chiamata ad un ultimo sforzo contro Lazio e Napoli. Il calendario sembrerebbe proibitivo, ma i biancocelesti sono reduci dalla vittoria in coppa Italia e sono senza più motivazioni particolari di classifica, mentre gli uomini di Ancelotti hanno da tempo ottenuto il secondo posto matematico. Inoltre i 40 punti potrebbero anche essere sufficienti qualora le altre non vincano entrambe le restanti partite. Insomma manca solo la certezza, ma il più è fatto. Inoltre lo stato di forma attuale è uno dei migliori, 3 vittorie nelle ultime 5 partite. Si attende il finale del campionato anche per capire le mosse di Mihajlovic, non così certo di rimanere anche l’anno prossimo. Mentre Bigon, dato già per partente, potrebbe rimanere. In ogni caso bisognerà programmare meglio la prossima stagione perché non sempre, come quest’anno, si è fortunati col cambio di allenatore

Altri 180 minuti, vita o morte. Che vinca il migliore e si salvi chi può!