Classe ’93, Ante Rebic è stato il colpo dell’ultimo istante del mercato estivo rossonero. Acquisto inutile? Sì, fino a qualche settimana fa, quando l’attaccante croato era considerato poco più che un oggetto misterioso. Arrivato in prestito biennale secco dall’Eintracht, aveva esordito a settembre contro il Verona, senza lasciare il segno. Poi qualche spezzone di partita, a volte solo panchina, il malcontento, la delusione, addirittura la tribuna. Ecco perché chi aveva notato la sua presenza durante la cena di Natale del club di Francoforte non aveva avuto difficoltà ad immaginare un suo rapido ritorno in Germania. I malpensanti avevano parlato dell'ennesimo flop del croato che, soprattutto in Italia, non ha mai lasciato il segno: due volte alla Fiorentina - nelle stagioni 2013-2014 e 2015-2016 - e poi al Verona, dove in 10 presenze non ha è riuscito a far segnare il suo nome nel tabellino marcatori. E se nei tre anni all’Eintracht le cose sembravano cambiate, il ritorno nel Belpaese non pareva la scelta più felice della carriera del 26enne.

Nel calcio, però, nulla è scontato e tutto può cambiare. È stato sufficiente l’entusiasmo portato a Milanello da Ibrahimovic a riaccendere il nazionale croato. Sono bastati 45 minuti nella ripresa contro l'Udinese, lo scorso 19 gennaio, per farlo entrare nelle grazie dei tifosi rossoneri. La doppietta rabbiosa contro i friulani ha fatto scoccare la scintilla, quel colpo di fulmine che non ti aspetti. E sembrerebbe non essere solo un’infatuazione: ai due gol della rimonta di San Siro, bisogna sommare la segnatura da tre punti di Brescia - messa a segno 13' dopo il suo ingresso in campo - e l’assist-gol servito a Bonaventura nei quarti di Coppa Italia contro il Torino. E ora che ogni palla che tocca la trasforma in oro, Rebic fa tornare alla mente dei tifosi Daniele Massaro, l'uomo della Provvidenza che entra a gara in corso e risolve i match.

Il coriaceo croato, però, sembra non voler giocare il ruolo di comprimario: con un Piatek sempre più appannato e un Leao al di sotto delle aspettative, è proprio Rebic a sognare una maglia da titolare per le prossime gare. Contro il Verona potrebbe affiancare nella coppia d'attacco Zlatan Ibrahimovic e, se le cose dovessero andare per il meglio, sognare di giocare il derby di Milano da titolare. E perché no, come Massaro nel 1994, sperare di risolverlo all'ultimo minuto: allora sì che entrerebbe per sempre nei cuori dei tifosi milanisti.