Il 28 aprile 2010 è una data che i tifosi interisti non scorderanno mai, una delle tante di quell’annata fantastica, caratterizzata da una cavalcata entusiasmante condotta su tre fronti e culminata con la vittoria della Champions nella finale di Madrid: la qualificazione ottenuta contro il Barcellona al Camp Nou. Più dell’impresa di Stanford Bridge, più del vittorioso 3-1 dell’andata, è questa la partita che consegna ai nerazzurri la consapevolezza di essere i più forti ma, soprattutto, la vittoria virtuale del trofeo. Sì perché quello è stato uno scontro epico, come nei migliori film di Hollywood: i marziani del Calcio, tutto tiki-taka ed effetti speciali contro gli umani, apparentemente più deboli, ma smaniosi di difendere quanto conquistato all’andata e guidati da un condottiero che ha estirpato dalle menti dei suoi uomini paura ed incertezze. Una “Guerra dei Mondi” in piena regola, con un finale pazzesco e bellissimo: la vittoria dal dolce sapore degli umani, dopo anni di sofferenze e non senza dolorose perdite (la squalifica di Thiago Motta). Happy ending, titoli di coda, applausi.