Basta con i tifosi commercialisti!

Ad ogni sessione di calciomercato tornano alla ribalta i temi di natura economico/finanziaria dei club italiani, tante voci, tante sparate, tante opinioni. E’ comprensibile che di fronte alla ridda di informazioni più o meno veritiere il “tifoso” reagisca con una certa ostilità, lo capisco.

Eppure, eppure io penso che oggi come oggi un certo interesse rispetto a tali argomenti sia, oltre che inevitabile, anche utile. Serve a capire le strategie od i vincoli del mercato della propria squadra, serve per farsi un’idea rispetto al proprio futuro, ma soprattutto serve per valutare l’operato della propria società.

Certamente l’argomento non è semplice, vuoi per le capacità professionali necessarie a comprendere certe dinamiche complesse, vuoi perché spesso le informazioni che da soli è possibile reperire sono parziali e lacunose.

Certe cose le potremo capire con maggior certezza in autunno quando avremo la possibilità di vedere il bilancio, ma a quella data parleremo solo dei risultati sul campo ed il calciomercato sarà un ricordo. Proviamo allora a fare uno sforzo per capire meglio possibile quale possa essere la situazione economica della mia squadra, la Roma, per cercare di comprendere i perché di certe scelte, e cerchiamo di farlo in maniera molto semplificata e per ordini di grandezza, chiunque voglia dare un contributo è ben accetto, nessuno qui ha la verità rivelata.

Partiamo dall’inizio, l’accordo stipulato per rientrare nei parametri FFP nel maggio 2015.

The settlement agreement covers the sporting seasons 2015/16, 2016/17 and 2017/18

· AS Roma (Roma) undertakes to reach full break-even compliance by monitoring period 2017/18 (i.e.

reporting periods 2015, 2016 and 2017).

· Roma agrees to report an aggregate maximum break-even deficit of €30 million for the financial

years ending in 2015 and 2016.

Il rispetto di queste prescrizioni prevede un deficit cumulato massimo pari a 30 milioni (al netto dei cosidetti “costi virtuosi”) per le stagioni 2014/2015 e 2015/2016 ed un sostanziale pareggio per la stagione 2016/2017 appena conclusasi.

Il primo anno la Roma ha chiuso il bilancio con un passivo di 40 milioni, che però ai fini FFP ha visto l’importo ridursi ad una cifra intorno ai 25 milioni per lo scorporo dei costi virtuosi. Il secondo anno, grazie alla cessione di Pjanic ed alle precedenti plusvalenze (Romagnoli, Gervinho, etc.) la Roma ha chiuso il bilancio con -15 milioni, qualcosa meno di 5 ai fini FFP. La Roma pertanto ha rispettato i parametri esaurendo però completamente il bonus.

Veniamo quindi alla stagione in corso che come detto dovrebbe avere il bilancio in sostanziale pareggio, diciamo una situazione simile a quella dello scorso anno.

Qui però insorgono i problemi. Rispetto allo scorso anno la Roma non potrà contare in questo bilancio degli introiti collegati alla partecipazione alla CL (circa 70 milioni lo scorso anno), solo in minima parte recuperati da alcuni “bonus partecipazione” e dalla partecipazione alla EL. Mancano anche all’appello diverse plusvalenze registrate nel 2016 (circa 80 milioni). Nella stagione appena conclusasi e prima dell’apertura del mercato estivo difatti la Roma ha incassato una decina di milioni in plusvalenze (in particolare per Ljajic e Sanabria).

La semestrale di quest’anno difatti registrava un passivo pari a circa 50 milioni e se si considera che lo scorso anno (pur non avendo ancora registrato la plusvalenza di Gervinho) la semestrale era in sostanziale pareggio ben si comprende come difficilmente il passivo atteso al 30 giugno sia destinato a lievitare.

Chiaramente non è semplice fare una previsione per chi non ha la disponibilità di tutti i dati, ciononostante mi sentirei di poter dire che difficilmente tale cifra possa essersi ridotta.

A questo però si aggiungono i prestiti con obbligo di riscatto (B.Peres 12 – Juan Jesus 8 – M.Rui 6 – Fazio 3,5 – Emerson 2,5) la cui cifra complessiva si aggira intorno ai 35 milioni.

Se quindi andiamo a sommare il passivo atteso, diciamo un 50/60 milioni, ed i riscatti obbligatori di 35 milioni, ecco che si comprende il perché la Roma abbia la necessità di generare plusvalenze per un importo pari a circa 85/100 milioni di euro.

Ed infatti, se andiamo a computare le plusvalenze generate dalle cessioni di Salah, Paredes, Rudiger (che potrà essere contabilizzato a giugno) ed i ragazzi della primavera ceduti al Sassuolo ecco che la cifra raggiunge proprio quelle dimensioni (ricordiamoci sempre che le plusvalenze non corrispondono al valore di vendita del calciatore). A questo punto la Roma avrebbe sistemato i “conti” per il 2016/2017 e si aprirebbe un nuovo anno fiscale, ma con quali prospettive?

Intanto diciamo subito che se la Roma riuscisse a rispettare i parametri ed uscire dal regime di controllo FFP potrebbe finalmente concedersi anche un bilancio in relativo passivo. L’anno che verrà inoltre potrà giovarsi di ricavi CL certi, e questo, unitamente alla politica di riduzione del monte ingaggi che si sta portando avanti, dovrebbe garantire alla Roma maggior spazio di manovra.

Questo chiaramente non potrà comportare, già dal prossimo anno, la possibilità di poter evitare di cedere giocatori per rispettare i parametri imposti a tutte le squadre che partecipano alla CL ed EL. La Roma, come tutte le squadre italiane (sebbene lei in particolar modo rispetto ad altre) non può contare su ricavi significativi generati da sponsorizzazioni ed attività commerciale in genere, lo stesso dicasi per i “ricavi da stadio” che incidono in maniera non molto significativa nei bilanci delle squadre italiane.

Tre sono le voci “che contano” ad oggi:

1 - Ricavi TV del campionato

2 - Ricavi TV della CL

3 - Plusvalenze

La prima è una voce di ricavo strutturale (come i ricavi commerciali), la seconda è una voce di ricavo collegata ai risultati sportivi, ed è di facile intuizione quanto sia imprescindibile entrare in CL, la terza voce di ricavo è quella che fa dispiacere a noi tifosi.

Chiaramente importantissimo sarà anche lo stadio, sebbene bisognerà ben valutare l’accordo quadro tra effettiva proprietà ed AS Roma in merito alla compartecipazione agli utili delle attività “secondarie” collegate alla struttura (avevo letto quello concordato con il Comune all’epoca del sindaco Marino, ma non ho ancora trovato quello nuovo, ammesso sia cambiato).

Ci sarebbe ancora tanto da dire rispetto a quello che si potrebbe fare, a quello che è stato fatto bene o meno (chiaramente a mio parere), ma l’articolo si allungherebbe all’infinito e quindi penso sia meglio chiuderlo qui per non tediarvi troppo.

Chiudo dicendo una cosa. Per motivi di esperienza professionale tali argomenti non sono particolarmente ostici per me (oltre ad essere interessanti), ciò non toglie che la ricerca delle informazioni, la valutazione della loro attendibilità e la ricerca di confronti richiederebbero un’attività onerosa sotto il profilo del tempo, un tempo che non ho. Mi sono basato quindi su informazioni che ho reputato attendibili ma comunque di superficie, chiunque voglia dare un contributo, ed anche correggere qualche eventuale castroneria detta, è solo che il benvenuto, io ho provato a dare un contributo per cercare di fare un po’ di chiarezza.

Un saluto a tutti.