Me lo ricordo bene, quel giorno. La partita, di per sé, poca roba. Bruttina, noiosa. Praticamente inutile. Eppure, i tifosi rossoneri non possono dimenticarla. 13 maggio 2012, Milan-Novara, San Siro. L'ultima gara con, in campo, Inzaghi, Gattuso, Nesta, Seedorf, Zambrotta. Ultimi pezzi di Milan che se ne vanno. E che non torneranno ma più. Almeno fino a quando qualche imprenditore che viene da un Paese esotico e lontano, che nulla sa della nostra storia gloriosa, non verrà a salvarci da noi stessi. E pensare che, quattro anni fa, già vedevamo nero. Avevamo perso il titolo di Campioni d'Italia forse per un errore arbitrale, il gol di Muntari faceva ancora tanto rumore, ma noi - buoni profeti - avevamo già capito tutto. Avevamo capito che c'era aria di smantellamento, odore da fine Impero, puzza di macerie. Purtroppo, abbiamo avuto ragione. A far sorridere, una considerazione: allora, ci lamentavamo della formazione, a detta nostra "non da Milan", e di un allenatore, a detta nostra "un brocco". Già. A rivederla adesso, pagheremmo di tasca nostra per riavere una squadra così. O no? MILAN-NOVARA 2-1 MILAN (4-3-1-2): Amelia, Zambrotta, Mexes, Yepes, Mesbah, Gattuso, Aquilani (Nesta), Seedorf, Boateng (Flamini), Ibrahimovic, Cassano (Inzaghi). A disposizione: Roma, Nocerino, Robinho, El Shaarawy. Allenatore: Allegri