Credo che il 70% del successo di Sabatini Walter, classe 56, venga dal suo fascino:è un bell'uomo, fondamentalmente: occhi di ghiaccio, sigaretta fissa in bocca, ore di sonno non pervenute. Nulla leverei mai ai suoi successi, ma fosse stato un oronzo canà look-a-like invece che un clint eastwood umbro avrebbe imitatori, battutisti, scenette dietro. Sarebbero state coniate frasi sui suoi sillogismi. Ci sarebbero account di scherno, foto modificate. E invece, no. Anzi, c'è "Sabatini acquista cose" ,che lo assurge a santino. Quando devo spiegare ad un neofita, più che chi è, *cos'è* Sabatini, uso sempre un immagine: è la finale di coppa italia, 26 maggio 2013, un derby di Roma, affare rarissimo, soprattutto se si pensa che a combattersi la coppa -che da portaombrelli è improvvisamente divenuta champions league- sono la sesta e la settima in classifica finale. La Rai inquadra il tesissimo spogliatoio romanista, dove si potrebbe sciare per il gelo (alla faccia di uno speranzoso e abbraccioso Taddei) e nello spogliatoio gira anche, con un pass al collo, (come se sennò lo caccerebbero!), Walter: solito giaccone beige nonostante le 15,00 di una splendido fine maggio, Sabatini passa vicino a Totti che si lega uno scarpino, gli dà una rapida carezza papale sulla testa, poi sparisce quasi subito. E' lui, è Walter, è l'attore, è il simbolo, è quello che partecipa alla tensione dando coraggio, ancora così coinvolto, dopo tutti questi anni (ha iniziato a fare il ds nell '87, a Perugia, una delle scoperte di gaucci, direi un pò sopra quella del figlio di Gheddaffi) nonostante la professionalità e nonostante abbia lavorato alla Lazio -all'epoca- fino all'anno prima. Non so quanto durerà l'out out di Pallotta (e comunque, non eravamo quelli del "se uno vuole andare non lo trattieni",eh ,Spallè?) ma se mai fosse, quanto ci mancherà, accidenti.