Che il ragazzone del Salento avesse un debole per l'Olanda si era già capito nel Giugno 2005: durante il mondiale under 20 Pellè segna 4 gol, terzo cannoniere del torneo dopo Messi e Llorente. Dopo due scudetti e una coppa Italia primavera vinte da protagonista nelle giovanili del Lecce Delio Rossi lo aveva fatto debuttare in serie A nel gennaio 2004 a soli 18 anni. Ma è dopo il mondiale che Pellè fa vedere le sue doti da attaccante in serie B sfruttando tutti i suoi 194 cm e segnando 16 gol con le maglie di Crotone prima e Cesena poi. Nel 2007 finalmente il ritorno in Olanda: è Louis Van Gaal che lo aveva conosciuto al mondiale 2005 a volerlo come guida del suo attacco all' Az Alkmaar, alla prima esperienza importante della sua carriera Graziano Pellè vince un campiontao eredivise e una coppa d'olanda nel 2009 segnando 14 reti in 78 gare. Nel 2011 dopo un'infortunio ed un espulsione di tre giornate termina malamente la sua prima avventura olandese e approda al Parma per un milione di euro. Segna solo un gol in 11 presenze nel girone di andata, gli emiliani lo scaricano in serie B alla Sampdoria dove Pellè segna 4 gol in sei mesi. La serie A non ha tempo di aspettare il ragazzone Salentino che torna in prestito in Eredivise: in 14 presenze segna 14 gol guadagnandosi il riscatto da parte del club olandese che nel Gennaio 2012 lo compra dal Parma per 3 milioni di euro. Segnerà 29 gol nella prima stagione e 21 nella seconda per un totale di 50 gol in 57 presenza. Con questa media gol straordinaria si conquista la chiamata in Premier League, finalmente nel calcio di altissimo livello, dove il suo ex allenatore Ronald Koeman gli affida l'attacco del Southampton. Il giocatore che farebbe comodo a tutte le squadre di serie A segna 3 gol in 5 partite, una doppietta decisiva contro il Newcastle e l'assist per il gol di Wanyama nell'ultimo turno di Premier alcune delle sue prodezze. Finalmente Graziano è nella dimensione che gli compete e sente la fiducia che merita attorno a sè. Il 5 ottobre torna in campo la nazionale e Conte potrebbe pensare a lui per il ruolo fondamentale che Llorente ha avuto nel suo primo anno di Juve nel 3-5-2 del mister Salentino. Dopo le critiche ricevute a Bari sarebbe un ottimo modo di riconciliarsi con i suoi compaseani.