La juventus ha avuto spesso grandi allenatori che hanno espresso al meglio le loro qualità, favoriti da un ambiente serio sereno e competitivo e da una selezione dei giocatori che quasi sempre ha tenuto conto anche delle loro caratteristiche di affidabilità sul piano caratteriale  e dell’amore per il calcio, se non per la squadra.

Negli ultimi decenni hanno raggiunto grandi e duraturi successi Trapattoni, Lippi, cappello, Conte e e ,last but not least, Allegri.

Mi preme però parlare di due allenatori ,che hanno dato tanto alla Juve , anche se no raccolto quanto meritato.

Il primo è Dino Zoff, spesso sottovalutato come allenatore, forse perchè non si è mai proposto come guru delle tattiche, adottando il tradizionale gioco all’italiana, con il libero , e utilizzando un contropiede, non affidato a lanci lunghi ma  manovrato, con le ripartenze affidate a Marocchi e Rui Barros.  Zoff, infatti , all’opposto di Sacchi ,dava più importanza agli uomini, sia in termini di rapporto umano che di posizionamento in campo. Purtroppo però mentre Sacchi gli uomini li aveva, (Baresi Maldini, Costacurta , Rijkard , Van Basten ecc.), Zoff ha dovuto tirar fuori il meglio da Tacconi, Marocchi, Bonetti e due attaccanti provenienti dalla B e esplosi sotto la sua guida (Schillaci e Casiraghi) Con questi limiti di organico è però riuscito a conquistare la Coppa Italia, tra  l’altro ai danni del Milan , e la coppa Uefa . Anche in Nazionale è stato sottovalutato, nonostante l’abbia  portata in finale ai Campionati Europei, persa solo per sfortuna all’ultimo minuto, tra l’altro contro la Francia che aveva lo stesso organico con cui due anni prima aveva vinto i mondiali. Tra le varie mosse , ha avuto la grande intuizione di far giocare Totti seconda punta, in quanto i suoi tocchi illuminanti fatti a centrocampo non servivano a nulla mente nei pressi dell’area di rigore erano decisivi, oltre all’impiego di Del Vecchio come tornante .Da notare che con questo schema poi la Roma ha vinto il Campionato.

Il secondo è Ancellotti.

Il recente commento di Ancelotti sul gesto di Mourinho nei confronti della Juve, oltre a dimostrare la serenità e l’intelligenza del grande allenatore ,denotano una certa amarezza  che  richiama alla mente i rapporti tra il tecnico e la Juve.

Anche lui ha fatto tutto il possibile sfiorando due volte un meritato scudetto con delle formazioni competitive ma sulla carta inferiori  a quelle allestite da presidenti che non badavano a spese (uno su tutti Cragnotti) .

Da tifoso juventino ritengo doveroso che debbano essere porte delle scuse al tecnico emiliano per l’ingratitudine mostrata verso di lui dai vertici societari e da una parte dei tifosi, forse manovrata dagli stessi, che probabilmente lo hanno ferito ingiustamente.

Veramente spregevoli   poi alcuni insulti, che mi hanno fatto vergognare, per la prima volta  di essere tifoso juventino.

Fortunatamente per lui , a differenza di Zoff è s,tato poi premiato da una carriera esaltante, anche a scapito, purtroppo della Juve. Personalmente ho temperato l’amarezza di quella sera con la consapevolezza che  la  Juve era in grosso debito  morale con lui e l’ho sempre seguito con stima, riconoscenza  ed affetto.