Chi si aspettava una partita soporifera, senza nessuna particolare emozione, si è dovuto ricredere: per i quasi 8000 spettatori accorsi all'Arena Garibaldi-Romeo Anconetani di Pisa, e per i più di 150.000 collegati su Twitter per la diretta live, il match tra Inter e Zenit è stato decisamente pirotecnico, una sfida che ha mostrato tanti bellissimi gol, quasi non fosse una partita di allenamento estiva, ma una vera e propria gara di Champions ufficiale.

La partita - E chissà che non sia stata proprio questa aria di grandi sfide future ad ispirare il destro di Candreva, che ha aperto le danze con un grandissimo tiro terminato di poco sotto l'incrocio dei pali, con il portiere Lunev che non ha potuto far altro che guardare la parabola imprendibile del pallone terminare in rete. Dopo una decina di minuti, lo Zenit pareggia la partita con un gran rasoterra di Noboa, in seguito ad uno svarione della difesa nerazzurra, completamente imbambolata, e con un Handanovic che pare colpevole sul gol, sebbene la velocità del tiro potrebbe costituire una timida attenuante. Dopo qualche azione dell'Inter, che ha causato non pochi brividi alla retroguardia dello Zenit, termina il primo tempo sul punteggio di 1-1.

Il secondo tempo si apre con un rigore molto generoso concesso su Borja Valero, che viene toccato da Mevlja in area di rigore. In assenza di VAR e senza troppe riprese ad aiutare gli spettatori in diretta, l'arbitro indica il dischetto, dal quale Icardi realizza il suo primo gol stagionale, spiazzando completamente Lunev ed infilando la palla nell'angolo basso. Ma il vantaggio nerazzurro dura appena tredici minuti, sin quando lo Zenit, in seguito ad un paio di buone azioni, raggiunge il pareggio: Smolnikov anticipa l'intervento di Dalbert con un passaggio rapido verso Mak, che scarica un fortissimo tiro all'incrocio sul primo palo difeso da Handanovic, che non può nulla per impedire l'avanzata del pallone che sbatte sulla parte alta ed interna del montante, vicino all'incrocio dei pali, e finisce in rete.

Al minuto 71 Dalbert fa partire il cross, con Lautaro Martinez che, con un movimento "alla Icardi", riesce ad impattare il pallone di testa, ma manca il bersaglio, col pallone che termina non molto lontano dalla porta della compagine russa, che, appena un minuto più tardi, passa in vantaggio. Hernani, in puro stile Ozora Tsubasa, ruba la tecnica di tiro di Candreva vista in occasione dell'uno a zero, e scaglia dai venticinque metri un potente tiro verso l'incrocio dei pali, che sbatte sulla traversa e termina in rete sotto gli occhi dell'incolpevole e sconsolato Handanovic.

Ma il tabellino cambia nuovamente punteggio due minuti dopo, al 74esimo minuto: rapido scambio Dalbert-Candreva sulla fascia sinistra, l'italiano fa partire il cross al centro, Politano prova a schiacciare di testa verso la porta, ma il tiro, che rimbalza a terra, diventa un assist per Lautaro Martinez, che davanti alla porta stoppa il pallone di petto e col il destro spedisce la palla in porta, vanificando l'intervento di Mevlja e del portiere Lunev e portando a due il suo scorer personale in queste tre amichevoli, dopo il gol contro il Lugano.

All'ottantesimo l'Inter rischia grosso: in seguito ad una uscita di Handanovic, la palla finisce tra i piedi di Dalbert che passa la palla lentamente in orizzontale in difesa, e che diventa preda degli attaccanti russi permettendo a Zabolotny di arrivare alla conclusione, che diviene facile preda di Handanovic nel frattempo già rientrato in porta. Un lieve brivido, ma la partita non cambia punteggio, terminando sul 3-3.

Ancora da lavorare - La condizione ancora non è delle migliori, ed a livello difensivo certe dinamiche andranno certamente riviste, ma sembra una Inter diversa da quella impacciata vista contro il Sion. L'esperimento di Spalletti di schierare Asamoah come mediano è sembrato riuscito: il ghanese è sembrato a suo agio nel suo improvvisato ruolo, sfoderando una prestazione assolutamente sufficiente. Dalbert ha mostrato decisamente più sicurezza rispetto alle ultime uscite, ma deve migliorare sulla tenuta psicologica: l'errore all'80esimo poteva rivelarsi fatale.

Sugli scudi - Tra le note positive di ieri certamente Candreva, autore di un gran gol e del cross sugli sviluppi del quale segnerà poi Lautaro Martinez, segno che la concorrenza con Karamoh (oggi fuori per infortunio) sta iniziando a far vedere i suoi frutti. Lautaro Martinez inizia a fare vedere quella grinta e voglia di fare che in Argentina lo ha reso famoso, e con un gol mancato di poco e quello realizzato mostra di voler essere tra i protagonisti di questa stagione. Che sia il momento di vedere una Inter a due punte, fosse anche solo durante il corso della partita? Emmers anche oggi ha mostrato, nella quasi mezz'ora a sua disposizione, la qualità che l'anno scorso lo ha reso la torre di controllo delle azioni dell'Inter primavera, guadagnandosi giorno dopo giorno la fiducia di Spalletti. Non resta che attendere il campionato per capire quanto effettivamente il belga potrà tornare utile al tecnico nelle rotazioni.

Da rivedere - Tra le note negative invece, va segnata certamente la prestazione di Gagliardini, che pare ancora in ritardo di condizione. Perde qualche pallone al centro del campo, e anche a livello "di testa" mostra ancora qualche incertezza, dovrà migliorare molto in questo precampionato, ma il tempo è dalla sua. Borja Valero, che ha procurato il rigore del momentaneo 2-1, è sembrato ancora molto imballato dai carichi di allenamento, ma proprio come Gagliardini, ha a sua disposizione il tempo necessario per tornare al 100%. Handanovic assolutamente incolpevole sul secondo e terzo gol, ma forse sul primo avrebbe potuto essere più reattivo, anche se il pallone di Noboa pareva davvero veloce. Deve restare sempre concentrato, non è la prima volta che gli capita di rimanere immobile a fissare dei tiri che terminano beffardamente in rete, ma quest'anno non può sbagliare: era il suo sogno tornare in Champions, non può rovinarsi con le sue mani. In generale, la difesa necessita di maggiore attenzione: il materiale umano c'è, la prestazione dei singoli difensori è stata buona, ma devono trovare l'affiatamento e una maggiore attenzione nei momenti concitati della partita.

Nessun allarmismo - Al di là delle note positive o negative, è naturale, come già detto in occasione dell'amichevole col Sion, che queste sono partite di precampionato, e che servono proprio per conoscere meglio i proprio compagni di reparto e potenziare la coesione e la coordinazione nei, e tra i, reparti. Martedì contro lo Sheffield United si vedrà se le indicazioni di Spalletti saranno servite. Sarà un lungo precampionato, ma servirà a migliorare una squadra come l'Inter, che finalmente è tornata in Champions, e che, a detta dei protagonisti, non vuole ricoprire il ruolo della comparsa.