La polemica sulla cessione di Zaniolo sta diventando stucchevole, si parla già di un nuovo caso Coutinho come se quest'ultimo poi fosse un fenomeno, sei mesi al Barcellona ed è già sul mercato, se fosse un top player questo non accadrebbe di sicuro.

Tornando al giovane talento italiano vorrei soffermarmi sul fatto di un'eventuale permanenza in casa nerazzurra a quest'ora non sarebbe di certo il talento più desiderato da tutti, con Spalletti avrebbe avuto un trattamento alla Gabigol e sarebbe ancora un emerito sconosciuto, quindi tanto di cappello alla società Roma che non solo ci ha visto lungo, ma ha fatto in modo che il ragazzo potesse mettere in mostra le sue grandi qualità, all'Inter più che la panchina non avrebbe visto.

Sfido chiunque a criticare la società per le cessioni con grande rammarico di Balotelli, Destro, Bonazzoli, Longo, Mbayé, Livaija e altri 50 giovani del nostro vivaio che nonostante sembrassero dei talenti puri sono finiti nel tunnel del dimenticatoio. Le scelte vanno fatte e bisogna concentrarsi su coloro che sono rimasti, senza perdere le forze sui vari errori di valutazione. Troppo facile criticare a bocce ferme, non ricordo nessuno che si è strappato i capelli a Luglio quando Zaniolo è stato inserito nella trattativa per Nainggolan.

Altra considerazione riguarda Icardi, la sfortuna della società nerazzurra consiste nel fatto che l'argentino nell'ultimo mercato estivo non è riuscito a trovare nessuna squadra disposta a pagare i 110 mln della clausola rescissoria, ciò ha complicato e compromesso il mercato e i piani societari che avevano già individuato in lui un probabile sfascia spogliatoio, quindi si è tentato di arrivare a fine campionato, sperando in una cessione di livello per rimpinguare le casse societarie, purtroppo hanno fatto i conti senza l'oste che come al solito a metà campionato ha mandato la consorte a battere cassa.
Ma Marotta ha capito benissimo che Wanda non ha nessuna intenzione di lasciare l'Italia e tantomeno Milano dove ha una visibilità mai avuta in precedenza e ora fa il pugno duro.
Finalmente le cose possono cambiare e tornare ad essere una società seria e non l'INDA ridicolizzata nelle ultime stagioni da gestioni societarie dilettantistiche.