Me la ricordo ancora quella sera di 20 anni fa. Quando Fernando Couto indietreggiava e pregava di non farsi saltare da Ronaldo il fenomeno che lo ubriacava di finte e doppi passi. Accadde tutto in un istante. Un movimento sbagliato, forse un eccesso per uno che veniva già da un tremendo infortunio a quel ginocchio. Fu così che Ronnie si accasciò a terrà urlando disperato e non ci volle molto a capire che la situazione era grave visto che gli stessi giocatori della Lazio chiamarono a gran voce i sanitari.

E ricordo ancora perfettamente i 2 infortuni subiti da Roberto Baggio e tutta la sua voglia di ritornare nel più breve tempo possibile (88 giorni per la rottura del crociato, fu un record) affinchè Trapattoni lo convocasse per i mondiali in Corea. Sempre il ginocchio, sempre lui, la bestia nera di tanti calciatori. 

E che dire di Del Piero, che nel pieno della sua carriera quando era più che un semplice indiziato a vincere il suo primo pallone d'oro, dovette stare fuori dal terreno di gioco per tanti mesi?

Ieri sera è andato in scena l'ennesimo spettacolo triste: quello di un ragazzo, Nicolò Zaniolo, che a 20 anni non ha paura di dribblare le difese avversarie, che a 20 anni ha già la personalità di un 30enne.

1 metro e 90, fisico poderoso, tecnica sopraffine, da molti considerato il nuovo Gareth Bale per le sue ripartenze palla al piede, ma ieri sera Zaniolo ha nuovamente mostrato tutta la sua fragilità e tutta la sua debolezza. Anche lui, come i sopra citati, debole, troppo debole alle ginocchia. 

E non avremmo mai voluto vedere il medico della nazionale eseguire la "manovra a cassetto" per valutare un coinvolgimento ai tendini del ginocchio. Non avremmo nemmeno voluto sentir parlare di distorsione.

Ieri Nicolò doveva giocare, segnare, doveva tornare a mostrarci tutto il suo talento. Ma così non è andata!

E adesso che si fa? Dove si può trovare la forza di ripartire? 

Forse nel primo infortunio è stato lo stesso lockdown a dare una mano a Zaniolo perchè oltre a lui siamo stati tutti a casa ed è potuto addirittura tornare a stagione in corso. Ma adesso è dura, durissima. Ora più che mai Nicolò dovrà aggrapparsi ai medici, alle terapie, al sostegno dei suoi cari. Ma soprattutto questo è il momento in cui si può cercare di capire come hanno fatto "gli altri", quelli che ci sono già passati, a ripartire più forti di prima. Baggio: grave infortunio a 20 anni e pallone d'oro a 26. Ronaldo: doppia rottura del crociato e secondo pallone d'oro più tardi con il Real Madrid. E' il momento di reagire, per quanto sia difficile.

Forza Nicolò!