"RÉSILIATION DE CONTRAT POUR YOANN GOURCUFF

D’un commun accord, le DFCO et Yoann Gourcuff ont décidé de mettre fin à leur collaboration. L’international français a résilié son contrat et ne portera plus le maillot dijonnais.

Recruté en juillet 2018, libre de tout contrat après avoir porté les couleurs du Stade Rennais, Yoann Gourcuff s’était engagé pour une saison avec le DFCO. À l’issue des six premiers mois de cette expérience dijonnaise, Yoann Gourcuff et le DFCO ont choisi de ne pas la poursuivre jusqu’au terme du contrat.

L’ensemble du club remercie Yoann Gourcuff d’avoir accepté de relever ce challenge et pour le grand professionnalisme dont il a fait preuve au DFCO.

Nous lui souhaitons bonne chance pour la suite de sa carrière."

23 gennaio 2019: il Dijon comunica la rescissione del contratto di Yohann Gourcuff di comune accordo. Un calciatore dal talento straordinario si ritrova svincolato in una carriera che continua nella sua fase calante. Ormai si è perso. Forse potrà svernare da qualche altra parte prima di chiudere la sua carriera, o forse addirittura la terminerà così, sta di fatto che quello che doveva essere Yohann Gourcuff non è stato. Il dio del calcio ci ha concesso solo un assaggio di un piatto prelibatissimo.

Capita spesso di imbattersi in calciatori che per un motivo o per l'atro, nonostante madre natura gli avesse donato un talento incredibile, disattendono le attese.
Ma Gourcuff non è come gli altri. Classe 1986, era definitivo il nuovo Zinedine Zidane, le petit Zizou, paragone che avviene spesso con i calciatori particolarmente talentuosi made in France. E' stato definito così Mourad Meghni, é stato definito così Stéphane Dalmat, ed é stato definito così Yohann Gourcuff.
E tanti altri talenti francesi verranno definiti così in futuro. Il rimpianto sta nel fatto di vedere una beffa del genere dal Dio del calcio. I nuovi talenti francesi sarebbero stati definiti Le petit Gourcuff, se l'ex Milan, per colpa di infortuni e di un carattere un pò troppo timido e introverso, si fosse espresso ai livelli che più gli erano congeniali.

Quante volte vi è capitato di vedere in qualsiasi campo lavorativo della vostra vita persone che avevano un dono, un talento innato, che però per varie vicissitudini, non si sono valorizzati, o non sono stati valorizzati e hanno finito per perdersi e per fare tutt'altro nella vita. Quelle persone potreste essere anche voi che state leggendo. Quindi sarà facile, anche per una questione di empatia, arrivare a percepire quella sensazione di amaro in bocca quando si vedono dei doni, dei talenti innati, che non vengono valorizzati a dovere.

Personalmente penso che ci siano tre calciatori tra tantissimi che avrebbero potuto vincere il pallone d'oro, entrare nell'olimpo dei più grandi del calcio, che rientrano in questa categoria, ovvero Denilson de Oliveira Araujo, fantasista brasiliano tecnicamente favoloso, Adriano Leite Ribeiro, attaccante dotato di una potenza fisica debordante, ex Inter, Fiorentina, Parma e Roma tra le altre, e Yohann Gourcuff, ex Milan, con il quale ha vinto una Champions League, una Supercoppa europea e un mondiale per club. Con il club rossonero ha fatto vedere sprazzi di talento, ma troppo poco per un trequartista così tecnico, così simile a Kakà nel modo elegante di giocare, di progredire palla al piede, nel dribbling, nel saltare l'avversario, nel servire assist e nell'andare in gol. Doveva essere il Kakà europeo.

Nel 2008/2009 passa al Bordeaux in prestito con diritto di riscatto a 15 mln di euro. Il Milan lo pagò 3,5 mln di euro dal Rennes. Il Bordeaux lo riscatterà e il Milan farà una plusvalenza. Grazie a lui, artefice di una annata spettacolare, il Bordeaux vincerà la Ligue 1. Se non ci fosse stato lui, il Bordeaux non avrebbe vinto la Ligue 1. Incanta il mondo con assist e gol di pregevole fattura. Serpentine, doppi passi, gioco di gambe a nascondere la palla, e reti decisive. In campionato, da trequartista, nel 2008/2009 con il Bordeaux in 37 presenze realizza 12 reti. Complessivamente, contando anche le presenze nelle coppe nazionali francesi e in champions league e coppa uefa chiuderà l'annata con un totale di 49 presenze e 15 reti. Con il Bordeaux vincerà anche 2 Supercoppe di Francia e una coppa di lega francese, oltre ad essere stato eletto calciatore francese dell'anno. 

L'annata successiva al Bordeaux in 29 presenze di campionato realizza 6 reti. E complessivamente chiuderà l'annata con 43 presenze e 9 reti.  Nel 2010/2011 passa al Lione per 28 milioni di euro. E' l'acquisto più caro della storia del club in quel momento. Gourcuff sente la pressione e da lì in poi si perderà. Solo sprazzi di vero Gourcuff. Il carattere è stato il suo tallone d'Achille. Tecnicamente, e lo confermò anche Paolo Maldini, non si discute. Non si poteva discutere. Anche gli infortuni sono stati un grosso ostacolo nella sua carriera. Resta al Lione per 5 annate, fino al 2014/2015. I successivi 3 anni al Rennes, allenato anche dal padre Christian Gourcuff. E nel 2018/2019 passa al Digione. 8 presenze, 0 reti, 126 minuti giocati, 0 assist, 0 ammonizioni, 0 espulsioni. Un fantasma. Anonimo. Non lascia il segno. E così, il 23 gennaio del 2019 prosegue inarrestabile il suo declino rescindendo il contratto di comune accordo con il Digione, lasciando noi esteti e amanti del calcio con l'amaro in bocca per quello che doveva essere e non é stato. Se non per brevi periodi. Yohann Gourcuff, il Kakà europeo. Non doveva finire così. Il Dio del calcio è stato beffardo, ci ha concesso solo un assaggio di un piatto prelibatissimo.

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