Mi è capitato spesso negli ultimi mesi, di sintonizzare il telecomando su diverse trasmissioni di approfondimento calcistico : questo nella foga bulimica di sapere se per Saint-Maximin era fatta a Gennaio, o se il mister si era deciso di schierare Conti titolare dal primo minuto. Altrettanto di sovente ho dovuto constatare che a questi argomenti veniva dato uno spazio esiguo, mentre ne veniva dato uno spropositato alla logorrea priva di contenuti di Spalletti e, quel che è peggio, agli squallidi tweet della coppia Icardi.

Tra una chiappa ed un tatuaggio sull’ultimo spazio di pelle rimasto libero, partivano i missili, spesso sottintesi in maniera imbarazzante, indirizzati alla società Inter rea di non rinnovare a cifre adeguate il contratto di cotanto centravanti che ha la fissa di parlare per bocca della consorte, e, quindi, non ha l’avvedutezza di imporle, con tanto di bolle e sigilli, di non far parola della società di cui è dipendente.

Il risultato fin troppo scontato porta il nome di Marotta, dirigente di vecchio pelo che sa il fatto suo. Constatato che lo spogliatoio Inter è diventato un muro del pianto dove a dei poveri giocatori ridotti all’inedia, viene negato lo spicciolo di aumento o la fuga in Premier, il nostro deve aver capito che il bubbone più grosso portava proprio alle continue esternazioni della signora Uanda, che colpivano pesantemente non solo la societa’, ma anche i compagni.

Ecco il modo più veloce di non ottenere affatto l’adeguamento preteso, di essere declassato dal ruolo di capitano e, peggio ancora, di diventare un separato in casa.

Non so se Icardi abbia estimatori in altri club disposti a sborsare 110 milioni per un centravanti che se non riceve palla nei 16 metri, è come non scendesse in campo.

Il punto non è questo: finché questo ragazzo non limita radicalmente il raggio d’azione della sua dolce metà nei confronti del suo lavoro, sarà destinato agli stessi risultati d’immagine ovunque vada.

E fino a quando gli approfondimenti calcistici daranno uno spazio spropositato a queste tristi vicende, non si rafforzerà più la reputazione ed il rispetto che meritano società gloriose come l’Inter.