Quest'anno uno degli uomini copertina di questo Torino è sicuramente Walter Mazzarri, allenatore di 58 anni e grande uomo di campo, ricordiamo il miracolo Reggina, dove la  portò alla salvezza, nonostante la retrocessione preannunciata dagli addetti ai lavori. Il capitolo Napoli merita un attenzione maggiore perché  forse è  dove  raggiunge la sua consacrazione ereditando da Donadoni una squadra che lottava in quel momento per la salvezza e condotta a fine anno a giocarsi l'intertoto dell'ex Coppa Uefa dal timoniere Walter fino ad arrivare nei successivi anni in Champions League e giocarsi lo scudetto contro il Milan di Ibrahimovic.

Fatta questa breve parentesi sull'allenatore toscano ritorniamo al Torino, dove oggi il nostro Mazzarri siede in panchina ed è in corsa addirittura per un posto in Champions League distando di solo tre lunghezze dal quarto posto.
Adesso finalmente possiamo dire che è il Torino di Mazzarri costruito sulle sue idee e dai suoi uomini chiave. Quest'anno va elogiata soprattutto la difesa dove in trasferta è la quinta miglior difesa davanti a Milan e Roma non due squadre qualunque. Gli esterni con De Silvestri da una parte e Ola Aina/Ansaldi dall'altra hanno fatto si che il modulo 3-5-2 portasse i suoi frutti.
Unica nota stonata il gallo Belotti che sembra il fantasma di se stesso di due estati fa, quando timbrava il cartellino praticamente sempre e il suo valore era di addirittura di 100 milioni. Forse troppi, chissà, avrà sentito il peso del suo valore, ma un giocatore forte non può vivere di queste preoccupazioni. A fine anno si faranno le giuste valutazioni, se puntare ancora su di lui o separarsi.
In caso di separazione punterei forte su PATRICK CUTRONE.