Nessuno avrebbe mai immaginato che ieri sera sarebbe finita così: il laziale infatti, un po per storia, un po per natura, è nella maggior parte dei casi un disfattista. “Si va a Marsiglia a prenderle”, oppure “firmerei per un pareggio”. Erano questi gli umori “social” nel prepartita, nonostante la sofferta ma importante vittoria di Parma. E invece è successo quel che è successo.

Colui che non ti aspetti

Se c’è qualcosa che distingue Inzaghi dagli altri allenatori, oltre al voler insistere con la difesa a tre fino alla fine dei suoi giorni, è senza dubbio la capacità di non arrendersi davanti al primo fallimento. Quante volte abbiamo criticato, anzi condannato, Wallace alla panchina eterna? E quante volte ci siamo ritrovati a dover commentare un suo erroraccio? Un milione di volte. Nonostante questo però, Inzaghi ha sempre continuato a insistere, come ieri sera, quando in una partita delicatissima (perdere avrebbe significato al 90% dei casi l’essere eliminati), Wallace è stato schierato titolare ancora una volta. E abbiamo visto tutti come sia andata. Su un corner di Leiva salta più in alto di tutti, beffando sia il difensore che Mandandà. Si è trattato di un goal “sporco”, che con una maggiore attenzione difensiva da parte dei marsigliesi forse non sarebbe mai arrivato, ma importantissimo per il morale, in primis per il marcatore, che finalmente inizia ad acquisire fiducia ( e in questo stato si gioca meglio), sia per la squadra. Che poi il brasiliano i suoi limiti li abbia ampiamente dimostrati è un dato di fatto, ma se Inzaghi continua e – mettetevi l’anima in pace voi haters – continuerà a schierarlo, vuol dire che qualcosa di buono deve pure esserci.

Amami e segnerà sempre Caicedo 

Un altro rinnegato è lui: Felipe Caicedo. Criticato in ogni social esistente sul pianeta terra (forse perfino su Tinder), si è preso anche lui una piccola rivincita. Già, forse il termine perfetto per la partita di ieri sera non è vittoria, ma rivincita: per Wallace e le critiche piovutagli addosso e per Caicedo che ha fatto zittire i tifosi su quel di Crotone. Che poi bisognerebbe dirlo una volta per tutte che le colpe di una mancata (anzi sfiorata) qualificazione in Champions League, non possono ricadere tutte su di lui. Ma su Giacomelli, quello sì, potete linciarlo liberamente. Che poi oh, le statistiche parlano chiarissimo: l’ecuadoriano ha segnato un goal in campionato (l’uno a zero contro il Genoa) e due in Europa League, con solo sette presenze totali, di cui cinque da titolare. Detto così, mica male, non credete?

Marusic, critiche express

Passi il goal “sporco” di Wallace, passi anche quello di Caicedo, ma in occasione del goal di Marusic potrei sfidare chiunque nel trovare un laziale che non abbia pensato di doverla smettere con i Mojito del giovedì sera. Movimento a disorientare il marcatore e sinistro che sta ancora risuonando negli incubi del portiere francese. Un goal bello e pesante, sia perché spegne definitivamente ogni speranza di rimonta da parte dei padroni di casa,  sia perché anche Adam stava diventando bersaglio di critiche abbastanza pesanti e numerose, tanto da spingere Inzaghi a preferirgli Cacères nel suo ruolo. Marusic non è in realtà scarso così come tutti (o la maggior parte) vogliono dipingerlo: se si trova li, un motivo dovrà pur esserci (dite che sia solo per il prezzo da discount?). E inoltre criticare è sempre la via più facile. Vi state già dimenticando del goal milanese contro l’Inter?