Sull'onda della gara giocata a Torino fra Juventus e Milan, e delle robuste polemiche successive, una vena di franca originalità spunta ad alimentare il vento delle novità calcistiche future: CHIAMIAMO GLI ARBITRI STRANIERI A DIRIGERE IN ITALIA! 

Al netto della infelice performance del Sig. Fabbri, che pare aver condotto i milanisti sull'orlo della crisi nervosa, la proposta mi pare poco più che una barzelletta. Non penso si voglia parlare di eliminare una corruzione conclamata. Il reato, infatti, NON mi pare dimostrato. Se lo fosse, comunque, la strada sarebbe l'individuazione e la denunzia dei colpevoli. Ad esse seguirebbe il processo e l'eventuale condanna, secondo le regole del codice sportivo. Le mele marce, peraltro, non possono rappresentare la totalità dei fischietti italiani.

Ciò detto, ed eventualmente dimostrato (il che non è) ci si potrebbe accontentare di una bella PULIZIA.
In caso, invece, il problema non fosse rappresentato dalla corruzione, bisognerebbe allora parlare di INIDONEITÀ ALL'INCARICO o più  semplicemente, di impreparazione tecnica dei fischietti italici.
Anche in questo caso il fenomeno andrebbe documentato (non so bene come, tenuto conto del fatto che la maggior parte dei giudici di gara delle massime serie giungono da una carriera "giovanile" piuttosto elaborata).

Ma concediamo generosamente la novità e passiamo agli eventuali sostituti.
Chi segue mediamente i campionati esteri, sa che la differenza, nella linearità degli incontri non dipende tanto dalla perfezione del giudicante, quanto dalla serietà e dalla correttezza dei giudicati.
È opinione del tutto personale, ma a me sembra che in Inghilterra e in Germania i pedatori in braghette giochino, cadano, si menino con egual determinazione che da noi, ma con minori problematiche indotte: pochi "svengono", quasi nessuno si rotola per terra, gli arbitri stessi paiono più rispettati dai calciatori.

Teniamo comunque conto del fatto che noi viviamo e tifiamo QUI in Italia e pochi fra noi seguono la stampa estera con eguale attenzione.
Non possiamo quindi sapere quali possano essere i risvolti di eventuali arbitraggi "scadenti" fra i tifosi delle squadre all'estero. A riprova controfattuale, non so, ad esempio, quanto del famoso gol di Muntari o del vecchio gol di Turone sia giunto a Parigi, a Bordeaux o ad Edimburgo.
Ma ancora più graziosamente ammettendo di proseguire nel tentativo, possiamo chiederci: QUANTI, QUALI arbitri chiederemmo, e DOVE? In Italia c'è il Var e mi pare che la squadra giudicante sia rappresentata da circa SEI persone per ogni partita. Un vero esercito, se vogliamo applicare la regola a tutte le partite.
Ho sentito parlare solo di "top match" arbitrati dai "super arbitri". Ma chi stabilirebbe quali sono le partite? E anche se ci "prestassero" tutta quella gente, chi li sostituirebbe, nel paese di provenienza? Proporremmo di barattarli con una squadra dei nostri, di quelli che se non sono lazzaroni, sono per lo meno scarsi, visto che non li vogliamo?

Signori, l'inapplicabilità è servita!
Mi pare che non si possa che sorridere, citando il Grande Principe De Curtis:

"MA MI FACCIA IL PIACERE ...".