Nel Mondo del calcio le etichette vanno strette a tutti, chiedere a Maurizio Sarri o tanti altri che convivono con esse per tutta la carriera.

 Fra questi vi è Fabio Borini, attaccante “all’anagrafe”, ma vero tutto fare in campo. Pagato sei milioni dal Milan per prelevarlo dal Sunderland, è stato un desiderio di Mirabelli avvallato da Montella che predilige i giocatori multifunzionali. Acquisto che non ha generato grande entusiasmo nel tifo rossonero viste le magre statistiche dell’ex Roma che è stato determinante solo nella capitale.

"Lo conosco molto bene, l'ho avuto con me e lo vorrei in qualsiasi squadra... ma per non retrocedere", cosi si è espresso Paolo di Canio nei confronti del suo ex giocatore allenato nella breve parentesi da allenatore al Sunderland.

Pessimismo dunque alimentato dalle prime prestazioni non eccelse da esterno d’attacco, poi il cambio di modulo e l’infortunio di Conti, costringono Montella a ridisegnare un ruolo per Borini da laterale destro nel 3-5-2 che in fase d’attacco si trasforma in 3-4-3. Le prestazioni migliorano di partita in partita, dedizione cuore e grinta vedono il numero 11 rossonero essere tra i migliori della squadra.

Quasi sempre titolare sia in coppa che in campionato, dirottatto da una fascia all'altra non fa differenza,capace anche di fermare un certo Perisic nel derby di Milano. Da oggetto sconosciuto a beniamino della tifoseria. "Forse ai giovani di oggi non piace arretrare e sacrificarsi per la squadra ma è una questione di generazione e disponibilità, A me è sempre capitato e lo accetto volentieri". "In campo do tutto se non di più di quello che ho, è la mia arma migliore .So di non avere il talento innato come altri giocatori, però so che devo lavorare più degli altri ed esco dal campo contento di aver fatto il massimo per la squadra e di aver giocato con il cuore".

Vorremmo essere tutti un po’ Borini per la dedizione, professionalità di chi parte tra gli ultimi ed arriva tra i primi, e… non so se la conoscete, intendo la ragazza di Borini, una certa Erin 0’Neill, un'altra buona ragione per essere come lui.