Credo che questa sessione di calciomercato spieghi bene la dicotomia in cui si trova il calcio mondiale: i fondi di investimento contro le proprietà.
Come ho già avuto modo di scrivere il Milan è un bel progetto che però non ha alcuna ambizione di vittoria, se non quella di partecipare alla Champions. Un'idea legittima che ha altrettanti esempi in Germania RB Lipsia e in UK lato Arsenal, da dove non a caso viene il nostro AD Gazidis.
Risultato: tanti buoni prospetti, alcuni eccellenti, qualche attempato campione, ma niente di più di quello che il bilancio conceda. Al contrario altrove si spende nonostante tutto per provare a prendere un treno per l'Europa oggi, qualcosa di più domani.
È la passione a dare quel quid necessario a compiere un "azzardo" da circa 100 milioni tra cartellino, ingaggi e bonus per assicurarsi Vlahovic.
Il Milan al contrario, con calcolatrice alla mano, si libera di Pellegri, in prestito, per assicurarsi le prestazione dell'ennesimo prospetto: Lazetic classe 2004. Un'operazione da 5 milioni in tutto che difficilmente tuttavia contribuirà a rendere migliore la rosa attuale.

Così mentre al Milan si calcia la palla in tribuna, si parla di progetto a lunga scadenza, alla Juve hanno deciso che un anno senza vittorie sarebbe già troppo. Perchè, a prescindere da quello che ognuno preferisca, per vincere ci vogliono ancora i giocatori più forti e non i bilanci più belli.