Di recente un blogger di Vivoperlei ha pubblicato un articolo che conteneva considerazioni inopportune verso altri utenti e un linguaggio poco elegante. A nome della Redazione ne avevo approfittato per ricordare le regole generali di questa community che, rispetto alle altre, vuole distinguersi per la fiducia che ripone nei propri follower favorendo così il dialogo sui tempi che ci appassionano. Ecco il testo della risposta a quell'articolo (scritto dall'autore dopo Juve-Bayern, in risposta alle ironie dei tifosi non juventini), cancellato dallo stesso utente: "Come vede il suo articolo non è finito nella stretta dei moderatori, anche se avrebbe probabilmente meritato una netta censura per il tono in alcuni punti assolutamente volgare e a tratti offensivo. Ma siccome in una community il dialogo viene prima di tutto, abbiamo ritenuto più opportuno tentare la strada di una moderazione più ragionata. Sia chiaro che chi insulta non può avere spazio in questa community. Qui diamo per scontato, da parte di chi scrive, un senso di responsabilità che altrimenti, quando non c'è, provvediamo a esercitare noi appunto cancellando ogni commento inadeguato. Il tema che solleva il nostro amico (che quindi dalla prossima volta invitiamo a una maggiore compostezza) è quello degli sfottò tra tifosi. O meglio, in particolare, si parla del consueto rito che soprattutto quando scende in campo la Juventus e soprattutto in gare di coppe europee, vede i non-juventini "gufare" senza freni. Un esercizio talmente reiterato ed esasperato che a volte riduce costoro a una sorta di onanismo sportivo, all'incapacità di rispondere con i fatti ai risultati dei rivali. Il problema è che siamo in un ambito particolare, siamo nell'arena dei tifosi, dove è facile perdere il senso della misura. In assoluto, non credo che "gufare" sia un valore. Invidiare chi ha successo è da meschini. Eppure, si consolino i partecipanti a questa specialità, è un peccato diffuso nella nostra società, anche fuori dal recinto a volte animalesco del calcio. Ma è anche vero che, appunto, il calcio in Italia rappresenta la valvola di sfogo di tutto i mali. E allora, bisogna capire e soprassedere, sforzarsi di perdonare. vale per tutti: per l'autore del blog che non ne può più di certe squallide ironie, dei suoi "avversari" comprensibilmente esasperati da una squadra tiranna, e anche per il sottoscritto che cerca di dare un senso logico a certi concetti malati. Una soluzione ci sarebbe: l'ironia. Chi scrive in Vivoperlei spesso è sulla strada giusta se non fosse che poi abbassa il livello mettendo nel calderone volgarità e nefandezze assortite. Anche perché - non dimentichiamolo mai - parliamo di un gioco".