Ieri si è tenuto il dodicesimo anniversario della sentenza del cosiddetto processo Calciopoli, la quale decise - tra le altre cose - la retrocessione della Juventus in Serie B; la revoca ai bianconeri dello scudetto della stagione 2004/2005; la penalizzazione in classifica dei torinesi e la conseguente assegnazione del campionato 2005/2006 all'Inter, arrivata terza dietro Juventus e Milan (anch'essa punita con la sottrazione di punti in graduatoria).

Apice della celeberrima cupola formata da dirigenti e arbitri che controllava loscamente l'intero calcio italiano fu senza ombra di dubbio Luciano Moggi. Il cosiddetto Sistema Moggi puntava a favorire incontrovertibilmente la Juventus - di cui Moggi era direttore generale - e tutta una serie di squadre ascritte idealmente (ma neanche tanto...) al novero delle squadre amiche. Per raggiungere il suo infido scopo, il d.g. della Juventus architettò uno stratagemma basato su schede estere al fine di impedire che le sue telefonate venissero intercettate. 

Lo scafato filibustiere napoletano non fu però il solo imputato: insieme a lui vennero rinviati a giudizio 26 soggetti, tra cui spiccarono i designatori arbitrali Pairetto e Bergamo. ​​​​​​Ma uno ed un solo fu il vero protagonista di questa disgraziata vicenda: Luciano Moggi. A cui furono mosse perciò, nei susseguenti gradi di giudizio e appelli vari, le pene più severe, subendo la radiazione dal calcio e una condanna a 2 anni e 4 mesi (dagli iniziali 5 anni e 4 mesi). Dell'artefice della cupola - a parte le controverse apparizioni televisive - il calcio non volle più avere a che fare. 

La corruzione è un male vecchio quanto l’uomo. Anche nel più bello dei paradisi terrestri c’è sempre un serpente pronto a corrompere e qualcuno disponibile a farsi corrompere. La corruzione è un fenomeno molto antico, presente sin dai tempi degli antichi greci e romani. Nell'antica Grecia, accanto ai giudici, estratti a sorte tra i cittadini, anche i funzionari pubblici e amministrativi si lasciavano corrompere per accelerare la vita pubblica. Al tempo dei Romani cambiò lo scenario dal punto di vista territoriale, ma le dinamiche furono identiche a quelle avvenute nelle póleisLa corruzione dilagava inesorabilmente nella politica, nelle aule di giustizia e nell’amministrazione della cosa pubblica.

Nonostante siano passati migliaia di anni, non riscontrate anche voi delle analogie con il presente?

Si può a ragion veduta asserire che la vera vittima di Calciopoli fu la Juventus, ignara e passiva vittima dei malèfici sotterfugi di un sol'uomo. Le indagini del Procuratore Federale Stefano Palazzi si conclusero alla fine di giugno 2006. Il processo sportivo di primo grado permise di stilare una classifica definitiva della Serie A 2005-2006, al netto delle penalizzazioni inflitte a Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio, utilizzata per determinare i club italiani qualificati alla UEFA Champions League 2006-2007 ed alla Coppa UEFA 2006-2007. Sulla base della medesima classifica, il 26 luglio 2006 la FIGC emetteva un comunicato stampa in cui riconosceva all’Inter, prima classificata dopo le sanzioni inflitte a Juventus e Milan, il titolo di Campione d’Italia 2005-2006. La Juventus, nel frattempo, venne spedita negli inferi della serie cadetta. 

I bianconeri si videro comminare anche una penalizzazione di 17 punti da scontare in B, poi ridotta ad un più ragionevole -9. La rosa della Juventus che prese parte al torneo cadetto farebbe invidia a molte squadre di medio-alta classifica di oggi: Nedved, Buffon, Del Piero, Chiellini, Marchisio, Trezeguet, Camoranesi, Boumsong [;)] scelsero volontariamente - alcuni da Campioni del Mondo - l'esilio annuale tra piacentini e riminesi. Come da copione, i bianconeri ottennero una scontata promozione in Serie A, ma con calciatori del genere in rosa sarebbe stato clamoroso il contario. 

Sono passati 12 anni da quella memorabile stagione di Serie B: sembra un secolo fa. Oggi la Juventus ha instaurato un vero e proprio regime totalitarista. Un dominio monosemico monotono che chissà per quanto tempo ancora si protrarrà. L'emblema di questa dittatura è la recente inaugurazione della Continassa - meglio: riqualificazione - un'aerea vastissima che comprende vari spazi: il JT Center con 4 campi d'allenamento; il J-Hotel, dall'originale forma a "j" che ospiterà i calciatori prima delle partite casalinghe (l'l'Allianz Stadium è ad un tiro di schioppo); la WINS (World International School) e altre avveniristiche soluzioni logistiche. Il tutto alla modica cifra di quasi 100 milioni di euro. 

La Juventus dimostra così di essere una società anni luce avanti a tutti i competitor per programmazione, lungimiranza e realizzazione di strutture e progetti che gli altri club in Italia al momento non hanno. Il tutto suffragato da uno stadio di proprietà e dagli scudetti vinti in serie che proiettano la Vecchia Signora in un circolo virtuoso da cui sarà impossibile farla uscire: a meno che non accada un'altra Calciopoli. Circolo virtuso che, tra le altre, genera palate di soldi che permettono alla Juventus di acquistare gente come Ronaldo. 

In definitiva, rinnovo i miei più sentiti auguri di buon anniversario ai tifosi juventini. Il succo di tutta sta pappardella qual è? Che se gli effetti di farsi un anno in Serie B fossero realmente questi, quasi quasi inviterei Mr.Zhang a farci un pensierino...