Leggendo gli articoli dei giornali, ascoltando i commenti delle varie trasmissioni calcistiche, sulle partite di campionato di queste ultime settimane e non solo, si resta basiti, increduli. Si è spinti a domandarci, se il nostro televisore sia stato hackerato da qualche alieno, stabilitosi fuori il raccordo anulare, che ha deciso di trasmetterci, per chissà quale oscuro motivo, le immagini delle partite della Roma, che si svolgono in una dimensione parallela, perfetta, dove una vittoria, complicata dalla bravura dell'avversario, rende la vittoria stessa ancora più preziosa e meritevole di applausi e non la dimostrazione che il percorso di crescita è ancora lungo e incerto. Dove un successo rotondo e senza storia, è la conseguenza di un gioco e di schemi eseguiti con attenzione e impegno e non solo dalla debolezza dell'avversario e dove, incredibile, ma vero, un presunto abbaglio arbitrale rimane tale, non solo quando favorisce l'avversario della Roma, ma anche quando è in suo favore. E' disarmante, per coloro che vivono il calcio, con passione, amore, sana faziosità e momento di pura aggregazione, subire continuamente i maleodoranti miasmi della malafede, del preconcetto, della forzatura dialettica, emanati dalle esternazioni di molti addetti ai lavori, che vivono o per meglio dire, sopravvivono, nel più dei casi, nel mondo dell'informazione sportiva. Questa fauna autoctona, sviluppatasi nel sottobosco del giornalismo, continua a esprimere giudizi sulla Roma ( che è bene ricordare, se avesse ottenuto quanto meritato sul campo, sarebbe seconda in classifica) impregnati di dubbi e giudizi negativi sulla qualità della rosa e sull'esiguità della stessa, senza mai dimenticare di rimarcare, di tanto in tanto, anche quando non ce ne sono, situazioni di tensione e sfiducia nei confronti di questo o quell'altro compponente della squadra o dello staff tecnico. Secondo costoro, inoltre, sarà difficile che il team riuscirà a mantenere la stessa concentrazione per tutto il campionato.  Forse è un dubbio legittimo. Forse. Ma, allora, perchè non vengono assaliti dalle stesse amletiche perplessità quando valutano il percorso di altre squadre (vedi Milan) o quando analizzano gli insuccessi di altri squadre, che a loro parere partivano con favori dei pronostici (Juve, Inter, Napoli)? Perchè non stigmatizzano, l'incapacità di queste compagini, nonostante gli enormi investimenti effettuati durante le ultime campagne acquisti, a esprimere un gioco riconoscibile ed efficace? La Roma, insieme al sorprendente Milan,è l'unica squadra a proporre un gioco divertente, dove ogni elemento chiamato sul rettangolo di gioco, titolare o no, sembra conoscere lo spartito e come interpretarlo. Costoro, gli opinionisti, continuano ad affermare, sotto forma di domande, che la squadra, in questo momento, si stia esprimendo al massimo delle sue potenzialità e che, quindi, è lecito attendersi nel proseguio del campionato, una naturale flessione di risultati. Già, forse hanno ragione. Chi può dirlo, ma sopra tutto, che importa!? E' l'idea da applaudire, il tentativo, il lavoro fatto. La dedizione. I successi sono il risultato di mille fattori, prevedibili e imprevedibili. Non ultima la fortuna e noi Romanisti sappiamo più degli altri, quanto questa possa esserci matrigna, ma l'abbiamo sempre affrontata con sfrontatezza e forza. L'abbiamo sempre accettata, senza mai arretrare, tanto da farcela amica nei momenti più bui. E' per questa abitudine a soffrire per amore, che coloro che vivono questa squadra con passione, non devono farsi distrarre e confondere dai tanti prezzolati pseudo giornalisti e opinionisti, che tentatano di sminuire quanto fatto di buono da questi ragazzi, perchè dietro ai risultati che stanno ottenendo c'è un lavoro serio, una progammazione oculata, un attenzione ai dettagli. Qualcunio obbietterà che sono affermazioni avventate, dettate dall'entusiasmo del momento, ma io non credo e a conforto di questa affermazione, invito costoro a guardare con attenzione  al vivaio di questo club, dove stanno crescendo degli ottimi calciatori di calcio e non più, grazie a Dio, solo dei buoni atleti. I vari Milanese, Tripi, Cervi,venuti alla luce nell'ultimo periodo, sono solo la punta dell'Iceberg, formato de moltissimi giovani dalle doti cristalline e dai piedi eccezionali. Uno fra tutti Zalewski.

E' per questo, che invito tutti i tifosi romanisti a essere fiduciosi e orgogliosi della loro squadra, perchè, finalmente, possono godersi una società, intesa nella sua interezza, capace di camminare compatta e sicura di se stessa. Fiera e consapevole della propria forza e del suo futuro. Non si può affermare con certezza ( ci mancherebbe altro), che vinecerà lo scudetto o la Coppa Uefa, ma si può essere certi, che ci costringerà a domandarci, anche in fututro, se qualche extraterrestre, nascosto oltre il raccordo, non stia manipolando il nostro televisore per chissà quali oscuri motivi.