Inizio subito col complimentarmi con l'Inter per la vittoria, perché prima di ogni considerazione bisogna accettare la sconfitta, soprattutto quando è meritata, e dare il giusto merito agli avversari che stasera hanno meritato la vittoria. Veniamo, ora alla partita. In realtà la partita non c'è stata. Chi si aspettava una Juventus all'esame finale del quartetto di partite che si sarebbe concluso oggi a San Siro, che avrebbe confermato quanto di buono fatto in precedenza, è rimasto deluso. La squadra di Pirlo non è mai stata in partita, non ha mai impensierito i nerazzurri, e soprattutto, stasera non si è dimostrata squadra. Le assenze pesano, ma non devono essere alibi, perché quando si è squadra si deve sempre rimediare alle assenze, soprattutto quando sei la Juventus e hai la rosa che hai. Ancora una volta è emersa l'assoluta mancanza di qualità a centrocampo, un centrocampo che non è propositivo in avanti, e non filtra dietro. Rabiot inguardabile, Ramsey inutile e Bentancour che non si è ancora capito che tipo di centrocampista sia. Quando viene a mancare totalmente il centrocampo, a subirne le conseguenze sono sia attacco che difesa, e diventa difficile analizzare i due reparti in maniera totalitaria. Davanti, ognuno sembrava andare per conto suo, in maniera egoistica e solitaria, senza una trama di gioco senza mai, ripeto MAI, dimostrarsi pericolosa. L'Inter ha fatto la partita dall'inizio alla fine, sempre presente su ogni pallone, in serata giusta in tutti i suoi interpreti. Dallo splendido barella, all'ottima serata di Vidal, dietro sempre attenti, e davanti, Lukaku e Lautaro a tenere in scacco la difesa. Sicuramente gli episodi cambiano radicalmente le partite in un senso o nell'altro, e quindi il gol di Vidal ad inizio partita ha sicuramente cambiato l'inerzia della gara. I nerazzurri hanno potuto con calma, iniziare a fare la partita perfetta, mentalmente il vantaggio ti mette nelle condizioni ideali di gestire soprattutto mentalmente il match. L'Inter è squadra tosta e difficile da pungere dietro, soprattutto quando è in vantaggio che riesce sulle ali dell'entusiasmo a cimpattarsi dietro e ripartire in maniera micidiale.
La Juve ha sofferto tutta la partita in ogni zona del campo, ma soprattutto a sinistra dove Hakimi ha fatto il bello e il brutto tempo col povero Fabrotta. Niente da aggiungere, sconfitta giusta, complimenti ai vincitori. La Juve ritorna coi piedi per terra, e soprattutto fuori dai giochi per il primato. La classifica parla chiaro, al momento le ambizioni della Juventus sono diverse dallo scudetto, bisogna essere realisti e accettare di buon grado la realtà. Attaccarsi alle assenze, o alla serata storta, sposterebbe l'attenzione su un obiettivo sbagliato, e così non deve essere. La sconfitta è figlia di una rosa non all'altezza di poter produrre un gioco di qualità. Rosa senz'altro lunga, forse la più lunga, ma qualitativamente scarsa nelle zone nevralgiche. Ora dovrei fare delle pagelle, ma oggettivamente è meglio dare un 5 a tutta la squadra, perché, trovare stasera uno che si possa salvare è un'impresa titanica. Solo qualche lampo individuale.
La cosa più bella è che sicuramente è piaciuta agli appassionati di calcio è stato il duello Chiellini Lukaku, un vero duello di grande livello, maschio, duro ma sempre corretto e con ogni contrasto terminato con una stretta di mano. Bravi entrambi, questo è uno spot per il calcio vero. C'è da lavorare tanto, sia quest'anno per costruire, sia nelle idee di mercato per il futuro, e dare un senso a ciò che si sta cercando di mettere in piedi.

L'Inter con merito vince e continua la sua rincorsa ai cugini rossoneri, la squadra c'è e se sapranno affrontare il girone di ritorno con la stessa mentalità e compattezza dimostrate stasera, sarà un bel duello fino alla fine. Onore ai vincitori.