Come promesso nell'ultimo articolo, cercherò di offrire una panoramica, la più probabile in questo frangente concitato, delle trattative in corso, nella provvida e generosissima rivoluzione che sta attuando il benemerito presidente, Oreste Vigorito.

Il grande “cantiere” Benevento Calcio è in piena riconversione: la scritta “lavori in corso” campeggia idealmente sullo stadio Vigorito e i tifosi, attoniti, seguono fibrillanti, le mosse - tutte a sorpresa - del loro beniamino: “il Presidente”!

Cominciamo subito con il nome più prestigioso scovato finora da Vigorito, il difensore del Cagliari, Fabio Pisacane, 31 anni, Napoletano purosangue, cresciuto nei “quartieri spagnoli”, reso famoso dal suo celeberrimo rifiuto di farsi comprare per 50.000 euro (metà del suo compenso di un anno), in modo da far perdere la sua squadra di allora, il Lumezzane, in Lega Pro. Il ds del Ravenna Calcio, Giorgio Buffone, nel 2011 gli aveva offerto quella non disprezzabile cifra. Ma Pisacane non solo si rifiutò, bensì denunciò il corruttore, che fu arrestato e interdetto per sempre dalla FIGC.

Ma non è finita qui, infatti Pisacane è stato affetto da una malattia che, in alcuni gravi casi può risultare fatale: la sindrome di Guillain-Barré; che può portare alla paralisi e addirittura alla morte. Però tra i 14 e i 24 anni, tra il fortunato debutto colla giovanile del Genoa e una lenta, dolorosa e faticosa riabilitazione, Pisacane è riuscito a sconfiggere questo terribile male ed ora è in perfetta forma e…in serie A!

Il Guardian lo ha insignito del titolo di Calciatore dell'anno 2016.

Proprio questa è la tempra di atleti di cui abbiamo bisogno: persone che siano di esempio per i tanti giovani che guardano al calcio con grande interesse e nella speranza che sia e rimanga “un gioco pulito”. Tutti auspichiamo che Fabio Pisacane divenga presto dei nostri.

Inoltre la sua consolidata trafila in compagini dalla Lega Pro alla serie B e infine in serie A, con il Cagliari in modo definitivo già dal 2015, potrebbe fornire quel bagaglio d'esperienza che è davvero mancato al Benevento, almeno finora.

Abbiamo bisogno di questo eroico stopper come del pane!

Gli altri due nomi che compaiono con insistenza associati alle prossime mosse di Vigorito sono entrambi di giocatori del Torino: Kevin Bonifazi e Afriyie Acquah.

Il contratto di quest'ultimo scadrà nel 2019. È sceso in campo con la maglia granata per soli 300 minuti ed è quindi probabile un prestito di almeno sei mesi. Il calciatore ghanese ha un profilo da professionista di grande serietà e rendimento continuo. Interessa anche al Genoa, quindi si vedrà alla fine chi prevarrà fra i contendenti. È un centrocampista di quasi 26 anni, 179 cm per 70 kg, ambidestro, di grande temperamento, è stato acquistato a titolo definitivo dal Torino nel 2015 con il quale ha segnato 5 reti.

Infine Bonifazi: 187 cm per 70 kg, proviene dalla Spal, che lo rivuole. Purtroppo ha accusato diversi problemi fisici che ne hanno finora pregiudicato la stagione. Il suo ruolo è difensore centrale e ha solo 21 anni.

Paolo De Ceglie, l'ex-terzino della Juventus, rimandato a casa, dopo due settimane di prova in allenamento sotto l'occhio indagatore di De Zerbi, ha deciso di “vendicarsi” per il mancato ingaggio e, volendo il contrario, ha finito per fare un gran complimento alla nostra amata squadra, lamentando la sua mancanza di organizzazione. Ha dichiarato: «Non vorrei dirlo, ma forse devo, siamo più organizzati noi, al Centro giovani calciatori Aosta».

Questo ce la rende ancora più cara, la nostra Società: proprio perché siamo scesi nella super-agguerrita arena della serie A con tutto l'entusiasmo e l'impreparazione, l'assenza di strategia, l'onestà, quando invece sarebbero stati indispensabili: assenza di scrupoli, arroganza, “pelo sullo stomaco”.

Siamo scesi in campo da sfrontati, colla nostra squadretta-colabrodo, con pochissimi assi da giocare, eppure ci siamo battuti fino in fondo, partita dopo partita, una sconfitta via l'altra, senza mai mollare la speranza di poterci rifare, un giorno non troppo lontano.

Forse questo ci ha fatto conquistare la simpatia della grande maggioranza del pubblico del calcio e non solo.

Proprio questo ci rende ora degni di una rimonta doverosa. Per l'onore, per tergere le lacrime di tanti bambini e ragazzi che in centinaia hanno riempito le gradinate del Vigorito in questi mesi, senza mai far mancare il loro calore e la loro innocente e spregiudicata pretesa di vittoria.

Noi, come loro, con la medesima semplicità, siamo entrati nel “campo minato” della serie A e desideriamo con tutto il cuore rimanerci, sfidando la malasorte e tutte le difficoltà che dovremo incontrare.