La storia del calcio passa attraverso, ovviamente, alle squadre più leggendarie, e ai giocatori più grandi, però c'è anche un altro lato di questo meraviglioso sport e si tratta degli stadi, quei luoghi in cui tutto si compie, i posti dove è stata scritta la storia.

In Italia credo di poter affermare senza dubbio che il Meazza di San Siro sia lo stadio più incredibile che ci sia, la scala del calcio, uno stadio di ottantamila posti che quando è gremito mette i brividi, qui Milan e Inter hanno scritto le loro storie.
Poi c'è l'Olimpico di Roma e il San Paolo di Napoli che sono sicuramente stadi caldi e passionali ma la loro struttura con la pista di atletica mette un po' più di distanza per la quale San Siro rimane due gradini più in alto. Lo stadium di Torino è un gioiello tecnologico ed è il fiore all'occhiello della Juve ma la sua giovane età non mi consente di metterlo ancora tra gli stadi che hanno fatto la storia, la farà. 

Se andiamo in Spagna ovviamente non si può non pensare a due enormi monumenti di questo sport come il Santiago Bernabeu di Madrid e il Camp Nou di Barcellona, dove le rispettive squadre hanno scritto gran parte della storia passata e attuale del calcio, dove solo i più grandi hanno calcato quei prati.
In Germania dove molti hanno cambiato casa, il Signal Iduna Park di Dortmund rimane un posto da togliere il fiato a chi entra in campo, la curva gialla mette i brividi e vederla ondulare e spostarsi quando i tifosi saltano è incredibile.
In Inghilterra è una pacchia, quasi tutti gli stadi sono dei teatri per il calcio, dall'Old Trafford ad Higburry a Wembley c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Se andiamo oltre oceano troviamo il mitico Maracana', dove nel 1950 si consumo' una delle tragedie sportive più tristi della storia del Brasile, sconfitto in casa in finale dall'Uruguay, ma dalla grandezza maestosa. La Bombonera del Boca Junior, lo stadio Azteca in Messico che vide le gesta di Maradona nell'anno mondiale del' 86e così via.

Ma posso affermare con certezza che esiste un luogo, uno stadio che rappresenta in pieno l'essenza del luogo perfetto per una patita di calcio. C'è uno stadio dove chiunque abbia avuto la fortuna di giocarci non scorderai mai, si tratta dello stadio inglese Anfield Road, lo stadio del Liverpool, lo stadio più magico e suggestivo che esista. Uno stadio nato nel lontano 1892, uno stadio famoso e temuto in tutto il mondo. La targa con scritto This is Anfield posta alla fine del tunnel prima dell'entrata in campo dei giocatori è uno dei simboli più importanti di questo posto. 
Gente del calibro di Fabio Capello, non certo un cuore tenero, dichiaro' che solo Anfield gli ha provocato dei brividi lungo la schiena. Paolo Maldini disse che l'unica volta che gli tremarono le gambe in tutta la sua carriera, è stato nel tunnel di Anfield prima di entrare in campo con il pubblico che intonava You'll never walk alone. 
Già, You'll never walk alone, brano scritto da Gerry Marsden, tifoso del Liverpool nell'83 e divenuto inno che i tifosi intonano prima di ogni partita. I brividi corrono per tutto il corpo e chi ha potuto assistere a questo ne è rimasto estasiato e colpito. In Italia l'unico inno degno di nota è, a mio avviso, quello che cantano i tifosi giallorossi della Roma, 'Roma core de sta città', di Venditti, altro brano scritto da un tifoso che quando viene eseguito con l'Olimpico pieno è una cosa meravigliosa. Per il resto, non me ne vogliate a male, ma gli inni di Ju Milan e Inter as esempio sono poco più di una canzoncina da Zecchino d'oro.

Quindi, amici, se non vi è mai capitato di andare ad Anfiel Road, fate in modo di andarci, sarà un'esperienza che vi rimarrà nel cuore per sempre. Uno stadio che nulla a che vedere con i nuovi futuristici stadi mega tecnologici che vediamo in giro per l'Europa, sicuramente più belli e moderni, ma la storia la passione il calore e i brividi che proverete ad Anfiel non li proverete in nessun altro posto nel mondo.