Il Var, croce e delizia del nostro calcio, "croce e delizia al cor" citando impunemente la Traviata di Giuseppe Verdi. Molti tifosi evidenziano come l'utilizzo di tale tecnologia sia assai discontinuo e irregolare. Alcune volte si applica, altre meno, altre volte si stacca la spina, letteralmente, come accaduto ai danni della Dea.

Varie partite sono state terre di ventura, alla mercé di pionieri e coloni della modernità calcistica o presunta tale. 

Molti addetti ai lavori sostengono che il miglior anno in cui si è stati testimoni di un applicazione funzionale della "moviola in campo" sia stato il primo, l'anno zero, della sperimentazione. Il motivo è facilmente individuabile, la semplicità del regolamento. Semplicità che negli ultimi due anni è stata violata senza miglioramento alcuno. 

Con l'aggiunta di una singola parola si è andati ad indebolire la tecnologia, a limitarne le possibilità di intervento. La parola in questione è: "evidente". Precedentemente la Var poteva intervenire in caso di "CHIARO ERRORE", oggi solo in caso di "CHIARO ED EVIDENTE ERRORE".
Ma chi stabilisce che un errore è evidente? L'arbitro al Var? Quindi a seconda del Varista cambia l'evidenza di un errore? Oppure ci sono dei canoni che definiscono l'evidenza di un errore?

Per non parlare del fallo di mano in area di rigore. "Lasciate ogni speranza o voi che entrate".

Esprimendo un parere personale sull'argomento ritengo necessario introdurre la possibilità di chiamare l'intervento del Var. In caso di episodio dubbio, l'allenatore deve avere un massimo di due chiamate per tempo. Il tutto per la massima chiarezza del match, per la sua correttezza. 

Credo che sia la normale evoluzione della vita del Var.