Prossimo avversario della Juventus di Andrea Pirlo agli ottavi di finale di Champions League è il Porto allenato da Sergio Conceição. Dal 2017 alla guida tecnica della squadra il tecnico lusitano è un ex conoscenza della nostra Serie A, avendo vestito nell’ultimo decennio del secolo scorso le maglie di Parma, con cui ha totalizzato 25 presenze e cinque gol e Lazio (70 presenze e sette reti) squadra che gli ha regalato niente po’ po’ di meno che uno scudetto nella stagione 1999/2000.
Andiamo ad analizzare su quali principi tattici basa il proprio gioco la squadra diretta da Conceição, seconda in classifica nel campionato portoghese con 41 punti in 19 gare disputate dietro allo Sporting di mister Ruben Amorim.

PRINCIPI DI GIOCO
Il Porto si schiera con un classico 4-4-2 con un baricentro piuttosto avanzato.
In fase di possesso palla tre sono gli uomini che rimangono bloccati nelle retrovie trasformando il modulo in un 3-1-4-2 con i terzini che si propongono in fase ci spinta a dare man forte alla manovra offensiva. La squadra predilige iniziare l’azione costruendo dal basso costruendo di fatto un rombo, che si viene a formare con un centrale di centrocampo che si abbassa tra i due difensori centrali e con il secondo centrale di centrocampo che si colloca leggermente avanti rispetto ai tre. I due terzini si alzano entrambi fin sulla linea degli attaccanti andando ad occupare gli spazi lasciati liberi dai quarti di centrocampo che a loro volta stringono verso il centro del campo per cercare le imbucate centrali. Si viene quindi a comporre una linea offensiva di sei uomini con i due centrali di centrocampo e i due centrali di difesa bloccati nelle retrovie pronti alle marcature preventive in caso di ripartenza avversaria.

Nella fase di non possesso, a difesa schierata, la squadra si ritrae con un 4-4-1-1 compatto e ordinato con una delle due punte che alternativamente si abbassa per aiutare la linea di centrocampo. La difesa si schiera con una zona pura, facendo attenzione al movimento della palla piuttosto che a quello degli attaccanti avversari. La squadra cerca di mantenersi sempre il più corta possibile e a portare un pressing sistematico ed aggressivo sul portatore di palla avversario con l’obiettivo del recupero immediato della palla nella zona di campo più avanzata possibile. Uno dei due attaccanti aiuta molto la fase di non possesso, attraverso la quale il Porto cerca di indirizzare la manovra avversaria verso le zone esterne del campo, con l’obiettivo di preservare il più possibile i corridoi centrali. Il secondo attaccante non partecipa al pressing mantenendosi pronto per verticalizzazioni dirette di ripartenza in caso di conquista del pallone.

Una squadra da prendere con le pinze perché dotata di un’ottima organizzazione di gioco e di un approccio alquanto aggressivo in ogni fase del gioco, con Sergio Oliveira punto di riferimento e calciatore che sta facendo meglio in questa stagione. Ventottenne centrale di centrocampo, pupillo del tecnico ex Lazio, che lo ha portato con se dopo l’esperienza al Nantes, in Francia. 181 centimetri di qualità e sostanza, Oliveira, pur da centrocampista ha messo a segno il 30% dei gol dell’intera squadra (9 in 18 gare disputate nel proprio campionato).

Principi di gioco abbastanza simili a quelli con cui Andrea Pirlo aveva incominciato la stagione, prima di passare ad un atteggiamento più attendista e meno aggressivo, come quello fatto vedere in quest’ultimo scorcio di stagione.
Una gara che si prospetta quindi molto equilibrata fra due squadre forti e con molta qualità nelle rispettive fila.