Domani, 7 aprile 2021, allo Juventus Stadium andrà in scena (ASL permettendo) uno Juventus-Napoli che ad inizio stagione nessuno avrebbe immaginato così decisivo per entrambe le squadre. Compagini che con questo match si giocano tantissimo in chiave qualificazione alla prossima Champions League.

Traguardo considerato l’obiettivo minimo stagionale per la squadra di Andrea Pirlo, una meta obbligata per il club bianconero. La Juventus non può concedersi il lusso di mancare la qualificazione alla prossima massima competizione continentale, considerando principalmente la proiezione di bilancio in rosso di duecento milioni di euro. Un fallimento da questo punto di vista rischierebbe infatti di pregiudicare l’intero progetto sportivo bianconero a livello di sostenibilità aziendale. In tempi di Covid i conti dei club, e ancor di più quelli dei top club, sono messi a dura prova e le entrate garantite dalla Champions sono le uniche che da questo punto di vista possono garantirgli ossigeno vitale.

Non riuscire a raggiungere questo obbiettivo rappresenterebbe il fallimento più grande della storia recente del club della Continassa, di gran lunga superiore a quello dei due settimi posti targati Del Neri e Zacccheroni, nelle stagioni 2009-2010 e 2010-2011. Due squadre, quest’ultime, nemmeno paragonabili alla Juventus di oggi sia riguardo il monte ingaggi che per la presenza nell’attuale rosa del miglior giocatore al mondo, ovvero Cristiano Ronaldo.

Classifica alla mano è però facilmente intuibile come non sarà una passeggiata per gli uomini di Andrea Agnelli classificarsi tra le prime quattro squadre di questa anomala stagione. L’Inter vincerà a mani il campionato così come il Milan, pur in calo, dovrebbe chiudere al secondo posto. Da par suo l’Atalanta, sia in virtù di un buon calendario che per le individualità e la bontà del lavoro svolto da Gian Piero Gasperini, sarà con ogni probabilità la terza italiana a qualificarsi per la prossima edizione della Coppa dalle grandi orecchie. Scenario nel quale rimarrebbe libero un solo posto per ben quattro formazioni: Juventus, Napoli e le due romane.
Tra tutte queste, è proprio la squadra di Rino Gattuso quella a spaventare di più i bianconeri. Dopo un inizio di stagione complicato, i partenopei sono riusciti a far quadrato attorno al suo tecnico, recuperando un assetto di squadra equilibrato ed efficiente, al netto della recente prestazione con il Crotone con reti subite più per errori individuali che di squadra.

Juventus che invece arriva a giocarsi questo match con le ossa rotte dopo le due disgraziate partite contro Benevento e Torino. Una Vecchia Signora in gravissima crisi d'identità con l’unica buona notizia riguardante il recupero dei tre “festaioli” Arthur, McKennye e Paulo Dybala, cha hanno riperso a lavorare con il gruppo. I primi due con buone chances di essere schierati fin dall’inizio, considerando Arthur come l’unico centrocampista di qualità a disposizione di Pirlo e lo statunitense (smaltito il problema all’anca che gli ha condizionato il rendimento negli ultimi due mesi) prezioso per energia ed inserimenti in area di rigore. Capitolo diverso per la “Joya” che non vedendo il campo dal 10 gennaio non avrebbe in ogni modo nelle gambe i minuti necessari per partire dall’inizio, ma che potrebbe rappresentare una carta da giocarsi a partita in corso. Soluzioni queste ultime da tenere in grande considerazione perché capaci di cambiare il volto di una squadra piatta e senza idee come quella vista nelle ultime uscite.
Per il resto si vedrà se Pirlo proseguirà nell’ostinarsi a schierare la squadra con questo 4-4-2 con due soli centrocampisti schierati nella zona centrale del campo e gli esterni posizionati molto larghi sia in fase offensiva che di non possesso. Assetto che lascia i due mediani di centrocampo in grave inferiorità numerica e proprio per questo in costante balia delle squadre avversarie che hanno ormai capito come per mettere in difficoltà la squadra bianconera sia sufficiente schierarsi con due linee strette e almeno tre giocatori nella zona centrale del campo.

Un match delicatissimo quindi quello di domani, di importanza vitale sia per un Andrea Pirlo che con ogni probabilità si gioca tutto il suo futuro bianconero che per l’intero gruppo squadra, ben lontana dall’aver performato per quanto ci si aspettava.
Proibito fallire quindi per i bianconeri domani allo Juventus Stadium, dal momento che qualora non dovessero arrivare i tre punti sarebbe piena sciagura, le cui conseguenze risulterebbero essere drammatiche.