Atalanta e Juventus si affronteranno per la 116^ volta in Serie A. Il bilancio è a favore dei bianconeri, che hanno collezionato 64 vittorie (la squadra che l’ha battuta più volte in Serie A), con 40 pareggi e 11 successi dei nerazzurri. Ma mai come il match che si andrà a disputare sabato sera ha rappresentato la massima espressione che il calcio italiano può esprimere oggi. 

Atalanta
La banda di Gasperini si trova in un momento di forma strabiliante con 6 vittorie consecutive dalla ripresa del campionato, portandosi a 9 dalla Juventus capolista, al terzo posto dopo la Lazio. Con i suoi 85 goal è la compagine più prolifica della stagione. Se nelle prime tre partite post Covid i nerazzurri hanno mantenuto la stessa filosofia che la contraddistingue da 4 anni a questa parte, concedendosi notevolmente alle squadre avversarie subendo sei goal, ma poi sopraffacendoli con le loro trame offensive segnando 10 reti. Nei restanti ultimi incontri si è vista una squadra con mentalità da grande, che mantiene sempre il pallino del gioco dando l’impressione che alla prima occasione la sblocchi. Così è accaduto contro Napoli, Udinese e Cagliari con 5 reti fatte e zero subite. Ora è chiamata alla prova del nove affrontando la più forte di tutti, anche se questi ragazzi hanno ben poco da dimostrare. Dall’arrivo di Gasperini sembra che l’Atalanta sia diventata una sorta di “’isola che non c’è” di Peter Pan. Chiunque arrivi a Zigonia subisce un processo di trasformazione calcistica strabiliante, dando un contributo notevole al progetto vincente del presidente Percassi. La stesso Papu Gomez arrivato nel 2014 dopo un’anonima annata agli ucraini del Metalist che lo avevano fatto precipitare nel dimenticatoio del calcio, nella cittadina Lombarda ha saputo rinascere diventandone il simbolo. Sorte diversa invece spetta a quelli che abbandonano l’isola caraibica come ad esempio: Cristante, Gagliardini, Moralez, Conti, Spinazzola, Kessiè che vengono ceduti a prezzi esorbitanti, ma poi il loro rendimento va ben oltre al disotto delle aspettative. Per sabato sera alla banda di Gasperini non resta altro che chiudere gli occhi e provare a realizzare i sogni di una intera città.

Juventus. I bianconeri anch’essi sono ripartiti alla grande trascinati dal nuovo 4-3-3 che vede nell'intesa Ronaldo Dybala un mix letale per le difese avversarie. Ma l’ultima deblace di San Siro con 4 goal presi in venti minuti hanno acceso qualche campanello d’allarme, rischiando un contraccolpo psicologico. Sinceramente penso che la notte del Meazza sia solo un incidente di percorso che capita anche nelle migliori famiglie. Se i bergamaschi rappresentano l’isola dei sogni, la compagine di Vinovo è la grande metropoli. Immaginatevi di andare a New York per la prima volta e di ritrovarvi immersi nei suoi immensi grattaceli: tra persone che vanno di fretta rincorrendo affannosamente le loro carriere, le auto che strombazzano nel traffico impazzito e il trasandato uomo degli Hot Dog che trascina il suo carro agli angoli delle vie. Questa è la Juve, una grande città con i suoi problemi che qualsiasi cosa accada si mette tutto alle spalle e riparte nella sua bellezza da ammirare in Central Park.

Probabili formazioni Juventus-Atalanta
Juventus: 4-3-3: Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Rabiot; Bernardeschi, Dybala, Cristiano Ronaldo Atalanta 3-4-2-1: Gollini; Tolói, Caldara, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Pasalic, Gomez; Zapata.

Le chiavi tattiche
Per quanto riguarda le trame tattiche della partita, molto atteso è il duello sulla parte destra dove Cuadrado affronta Gosens, due tra gli uomini più in forma del campionato. Il Colombiano però sarà anche supportato da Bernardeschi e Dybala che spesso travestito da falso nuove parte da quel lato per poi accentrarsi verso la porta e dare lustro alla sua “ benedetta”. Per questo è chiamato a un grande lavoro lo svizzero Freuler che dovrà limitare le giocate dell’argentino e coprire le sgroppate del Belga. Dall’altro lato la velocità di Hateboer dovrebbe avere vita più facile con il rientrante Alex Sandro in ballottaggio con l’abulico Danilo. Mentre a Tolói e Caldara spetterà tenere a bada l’estero di Cristiano Ronaldo. Ma il Cr7 delle ultime giornate non teme avversari e questo potrebbe limitare l’olandese andando a supporto della difesa. A centrocampo il croato Pasalic appare favorito su Malinovskyi perché più difensivo e riesce ad abbinare qualità e quantità andando a dare una mano a De Roon impegnato nello schermare Pjanic nella fase di non possesso. Anche se la chiave del centrocampo bianconero nelle ultime partite è Bentancur abile nel proporsi e tessere le file del gioco. La vivacità di Rabiot mostrata contro i rossoneri dovrebbe avere la meglio sulla fisicità di Matudi, ma se i nerazzurri riuscissero a imporre il loro gioco sicuramente ci sarà bisogno del dinamismo del ex Chelsea. Al Papu Gomez diventato ormai più uomo al servizio della squadra che goleador toccherà aprire la difesa bianconera con le sue giocate, cercando l’unica punta Zapata destinato a ingaggiare duelli fisici con Bonucci un po’ in ombra nelle ultime partite e De Light apparso finalmente integrato negli schemi del tecnico partenopeo e al rientro dalla squalifica. A mio modo di vedere la vera carta vincente per Gasperini in questa partita è la panchina. Perché se la Juve può affidarsi al solo estro di Douglas Costa risultato spesso importante a partita corso, Higuain sembra ormai un corpo estraneo alla squadra Torinese. Il tecnico di Zigonia ha invece da lanciare le frecce Muriel per cercare di aprire spazi al numero 91 bergamasco e si trova in un ottimo stato di forma chiedere a Sampdoria e Cagliari ed Ilicic ancora in non perfette condizioni ma pur sempre imprevedibile.
Al campo l’ardua sentenza.