L'ultima volta che entrai in questo locale risale al maggio 2007 dove vidi assieme ad altri amici di weekend la finale giocata ad Atene: Milan Liverpool, ci torno ora per vedere la terza di campionato tra Verona e Milan.
Il paragone tra i due eventi evidenzia una differenza abissale, allora si giocava la conquista della Champions poi vinta con tanto di consumata vendetta, mentre oggi il povero Milan, vuoi per i paletti imposti dal FPF, vuoi per propri peccati, purtroppo non regge il confronto con lo spessore tecnico e qualitativo di quella mitica squadra, ma deve solo sfatare una nefasta leggenda che alberga su Verona e che si marerializzò in due scudetti persi.
E  così mi trovo nello stesso posto di dodici anni fa ma allora vidi un film da premio Oscar, oggi mi dovrò contentare di assistere alla visione di un cortometraggio girato al Bentegodi. 

Il locale, un pittoresco bar-pizzeria è situato sulla sommità di una collinetta dominante il lato Ovest del lago Trasimeno attorniato da una serie di ulivi carichi dei loro preziosi frutti prossimi alla raccolta e poche centinaia di metri indietro il terreno collinoso  accoglie sui suoi ridenti pendii centinaia di tralci d'uva posti in ordinati filari colmi di aromatici grappoli maturi per la vendemmia di questa copiosa annata. 
Ci sistemiamo su di un tavolino di fronte al maxischermo, è con me Mario, un caro amico di viaggio anche lui di fede rossonera. Nel frattempo attendendo il fischio d'inizio e manca solo una mezz'oretta, il sole del tramonto si specchia sulle calme acque del lago ed illumina il nostro tavolino, ordino al barman due calici di vino locale con due stuzzichini come aperitivo, e il cameriere che ci serve è lo stesso di dodici anni fa, ci riconosciamo, uno scambio di battute, un saluto e via inizia la partita agli ordini dell'arbitro Manganiello, io e Mario ci scambiamo una benaugurante sonora pacca, sembra strano ma nutriamo nel nostro animo la stessa euforia di quella epica finale, la paura che il Diavolo ha ormai al cospetto della bella "Giulietta" è di natura atavica, come se fosse scritta nel Dna del Milan, il Verona è una sorta di cromosoma che ne mina l'organismo, le storie di iattura, fatalità e quant'altro appartengono ai fiumi d'inchiostro scritti all'indomani dei due scudetti perduti dai rossoneri in quel di Verona. E' una sindrome somigliante al timore di volare, solo di salire in aeroplano è da svenimento e non c'è farmaco adatto che possa liberare da quest'ossessione che col passar degli anni diventa un chiodo fisso nella mente del viaggiatore!

Trascorrono veloci i primi minuti di gioco e si mette in buona luce il Verona che all'8' conclude una bella azione manovrata e finalizzata con una acrobatica rovesciata ad opera di Zaccagni ribattuta magistralmente da un doppio paratone di Gigio Donnarumma. In seguito il Milan tende lentamente a scuotersi, ma con il solito gioco che vede prevalentemente i passaggi a Suso, mentre resta molto asmatico nella costruzione della manovra che risulta sempre polarizzata alla ricerca d'infruttifere geometrie orizzontali anzichè prediligere le fasce laterali e la profondità di gioco per tentare di bucare gli avversari. Per nostra fortuna al 22' un brutto fallo di Stepinski ai danni di Musacchio, gamba in alto che sfiora il volto del difensore lascia il Verona in 10 uomini. 
Ma non riusciamo a sfruttare la superiorità numerica, fatichiamo, Giampaolo si sbraccia ma sembra che i suoi schemi, dopo due mesi e mezzo dovrebbero essere conosciuti a memoria, non vengano decriptati eppure si gioca con la stessa formazione agli ordini dell'ex Gattuso, niente da fare il tempo di metabolizzazione è ormai prossimo alla stagionatura del buon Grana! 
Al 35' un bel tiro di Verre è alto di poco sopra la traversa, segue il giallo a Paquetà al 35' e si va così al riposo con uno scialbo, insignificante 0-0. 

Nella ripresa Giampaolo cambia Paquetà con il nuovo acquisto Rebic, che esordisce litigando col pallone, solo di fronte alla porta dopo un bel passaggio di Suso s'impappina e riesce a divorarsi un gol fatto! nel proseguo della gara farà il minimo sindacale come del resto tutta la squadra, ed è solo al 66' che cambia il volto della partita, ci vorrà un netto mani in area di Gunter per sanzionare un calcio di rigore che verrà ben tirato e trasformato da Piatek (è finalmente arrivata la pirite fresca per le munizioni, forse complice la luna piena che splende sul campo di gioco), segue al 57' un colpo degno della scuola di calcio ad opera di Calabria con stop di petto e tiro al volo che si stampa sul palo, ma tre minuti dopo il conto dei pali sarà pareggiato dal veronese Verre, uno dei migliori in campo con un bel tiro da fuori area. 
La partita si trascina così verso il novantesimo, con un leggero predominio di possesso palla rossonero ma evanescente, sterile, fatto di cervellotici fraseggi ma mai pienamente combattivo ed efficace. 
Si giunge all'83' e Manganiello dopo consultazione  al Var annulla un gol a Piatek reo di aver sottratto il pallone dalle mani del portiere Silvestre.  All'ultimo minuto del match (e ti pareva che non spuntasse Romeo!?) Calabria atterra da ultimo uomo al limite dell'area di rigore Pessina e l'arbitro Manganiello, dopo consultazione  al Var lo espelle e successivamente concede, forse troppo frettolosamente punizione dal limite il cui tiro lambirà il palo destro di Gigio finendo fuori a sanzionare la fine dell'incontro con tripudio rossonero e tanta rabbia dei tifosi veronesi. 

A conti fatti e ad onor del vero sarebbe forse stato più giusto un pari, si è vista ripeto la stessa formazione di Gattuso ma peggiorata nel gioco, per giunta le dichiarazioni di Giampaolo a fine partita denotano ancora una volta le incertezze e forse anche le paure nutrite in questa lunga fase di ambientamento, oppure il Mister teme che il bel giocattolo di valore, il primo nella sua carriera, possa rompersi a breve nelle sue mani? 
Delle maldestre decisioni arbitrali con tanto di staff Var se ne parlerà tutta la settimana fino alla vigilia del Derby. 
Sostengo nel dire che solo a suggello di un risultato positivo ottenuto sabato sera affrontando l'Inter con tanta rabbia in corpo, Giampaolo possa dire in sala stampa di aver sinora fatto un inizio di stagione  sufficiente con un promettente lavoro di squadra, altrimenti le nostre perplessità sul suo operato, le sue vaghe e logore giustificazioni in merito a giocatori rientrati stanchi dalle nazionali, i nuovi schemi di lavoro con e senza palla che ancora non si sono impressi nella mente, sono tutte beghe comuni ad altre squadre che operano nelle condizioni analoghe alle nostre ma che traggono maggiori risultati di gioco e classifica. Mi risulta dunque difficile credere a quelle risposte di comodo che Maestro Giampaolo gira ai reporter al termine di ogni gara. La nostra tifoseria è assettata solo di acqua fresca e soprattutto pura, cristallina ma finora abbiamo visto passare vanamente solo quella  d'irrigazione dei campi di Milanello!


In conclusione, il sottoscritto con l'amico Mario ha assistito ad una ennesima, anonima, scialba, brutta partita del Milan, bella solo per i 3 punti e lo stop (momentaneo?) alla leggenda metropolitana che ci vuole vedere ormai sempre sconfitti al Bentegodi.  Vorremmo tanto che Mr. Giampaolo riportasse il Milan a giocare un bel calcio, costruttivo e possibilmente vincente.
Fino ad oggi abbiamo affrontato 3 squadre, Udinese, Brescia e Verona, che con molta probabilità risulteranno a fine campionato nella parte destra della classifica, dove, ahimè, ci troveremo anche noi se continueremo a giocare con questa mediocrità (altro che quarto posto!). 

Inizia ora una nuova settimana, archiviato il Verona, ci attende sabato l'Inter fortunatamente per noi non ancora al top, ma successivamente il nostro calendario vedrà confrontarci con  tutte le squadre di alta classifica e sarà dunque giunta l'ora di far entrare in campo i nuovi acquisti e tentare di dare uno scossone alla squadra prima che sia troppo tardi... e spero che la meticolosità di Giampaolo non diventi una cronica miopia anche perchè il Natale fa presto ad arrivare e vorremmo tutti mangiare una fetta di panettone con buona pace di chi non ama uvetta e canditi. 
A questi ultimi suggerisco di degustare in alternativa una fetta di fragrante pandoro di Verona che, straordinariamente solo per questo Natale ed in esclusiva per i Milanisti, non è stato "fatale"!!

Un abbraccio.

Massimo48