Italia fuori dai mondiali. Basta questo per poter esprimere tutta l’amarezza di una giornata che si è trasformata da possibile rimonta a lutto nazionale.

Il problema è che i mondiali non c’è li siamo mai giocati. Siamo riusciti a peggiorare i risultati delle scorse edizioni, perdendo i play off con una modesta Svezia orfana del gigante Ibrahimovic. Adesso si faranno le consultazioni del caso ,ma intanto Buffon, Barzagli, Chiellini e De Rossi lasciano in lacrime la nazionale e oltre che una perdita sportiva e la fine di un nucleo che si dovrà ricreare con tante difficoltà a carico.

“Se va ai Mondiali, l’Italia stupirà” diceva allegramente Ventura, stupirà si, ma in questa affermazione cosi ottimistica non riesco a trovare un sennò di logica perché a vedere l’Italia in campo era una agonia. Giocatori fuori ruolo, trame di gioco inesistenti e il numero 10 in panchina.

Insigne doveva essere la luce della serata, il faro a guidare la nazionale alla vittoria, lo chiedeva a gran voce anche De Rossi che non voleva mettere piede in campo per far entrare il talento partenopeo. Ma niente. Il CT dritto per la sua strada con in campo Belotti El Shaarawy incapaci di scardinare una modesta difesa avversaria.

Era già scritto dopo la partita persa al Bernabéu, giocatori sconvolti dall’onnipotenza della Spagna, la stessa che avevamo sconfitto un anno fa, si perché più delle volte un modulo tattico preciso e il coltello tra i denti portano all’impossibile.

Ci siamo rotti di 4-2-4  e di fantomatici ricambi generazionali – che adesso diventano obbligatori visti i ritiri dei senatori-, dopo un attenta analisi la figura di Ventura assomiglia tanto a quella di un famoso politico, per avere il consenso delle persone prometteva 80 euro in busta paga e altre promesse mai mantenute. Almeno lui, però, ha avuto la dignità di dimettersi a sconfitta ormai certa; in FIGC nessuno fiata, tutti al proprio posto, hanno rovinato ulteriormente rovinato l’immagine del tricolore, laCatastrofeannunciata è diventata realtà.  ​​