La venticinquesima giornata non è stata affatto banale, ma ha lanciato tanti spunti interessanti. Andiamo a scoprire insieme cosa ci ha svelato o forse confermato questo appassionante turno infrasettimanale.

MILAN "RIGOROSO":
Il Sassuolo secondo in questa speciale classifica dei rigori a favore nel tardo pomeriggio aveva provato ad accorciare le distanze dai rossoneri. Ben due i rigori a favore per i neroverdi contro il Napoli. Ma in serata il Milan ha fatto valere la sua "legge" grazie al regalo di Stryger Larsen, arrivato a tempo ormai scaduto. Kessie si è confermato glaciale dal dischetto, limitando i danni in una partita che si era messa male per un Diavolo che ormai da qualche settimana sembra aver acceso la spia della riserva. L'infortunio di Ibra non poteva arrivare in un momento peggiore. Altro che Festival.

L'INTER NON È PIÙ PAZZA, IL NAPOLI SÌ
L'Inter è diventata cinica come il suo Mister Antonio Conte
. L' immobilismo nel mercato di gennaio si rivela più che giustificato. I nerazzurri hanno trovato nel rilancio di Christian Eriksen e nella ritrovata brillantezza di Alexis Sanchez i migliori nuovi acquisti. Sono loro i jolly pescati dal mazzo da Conte che regalano ancora più imprevedibilità e concretezza alla capolista che ormai sembra padrona del campionato. Per perdere lo scudetto  può solo regalarlo. Ma regalarlo a chi? Detto del Milan che annaspa, resterebbero Atalanta e Juventus. Ma se per i bergamaschi dieci punti di ritardo sembrano relativamente tanti, per i bianconeri sarà cruciale la data del 17 marzo quando si troveranno di fronte il Napoli nel recupero della terza giornata. Ago della bilancia sarà dunque un "pazzo" Napoli, versione Dottor Jekyll e Mister Hyde, ancora alla ricerca della propria identità ma capace già di battere gli odiati rivali in questo campionato. Capace però anche di clamorosi blackout come quello di Reggio Emilia che ha visto sfumare tre punti preziosi per tante, troppe ingenuità. Le ennesime di una stagione schizofrenica per gli azzurri.

DERBY? NO GRAZIE
Genoa-Sampdoria era una partita attesissima
. Tanto che negli incontri precedenti contro Inter e Atalanta le due squadre liguri si sono quasi risparmiate, lasciando a riposo gran parte dei cosiddetti titolari. Ma il match ha dimostrato che con gli spalti vuoti, senza tifosi, senza coreografie un derby diventa una partita come tutte le altre. Sono mancate le emozioni, è mancato il furore agonistico e chissà quante altre volte sia successo che una stracittadina chiudesse con un solo giocatore ammonito a finire sul taccuino dell' arbitro. Un derby che prometteva scintille tra due squadre relativamente tranquille ma che ha lasciato tanto amaro in bocca. Un derby sciapo, senza vincitori nè vinti che speriamo sia stato l' ultimo senza tifosi, una componente probabilmente indispensabile per accendere partite così.

COSMI: MA CHI TE L'HA FATTO FARE?
È vero l'impegno era sulla carta proibitivo. Una sorta di battesimo di fuoco per il suo ritorno in serie A. E la sua faccia sconsolata, sullo scivolone da "Mai dire Goal" di Golemic che concede a Muriel il più facile dei goal, è tutta un programma. La strada appare tremendamente ripida e forse di lui era meglio conservarne il ricordo che lo vide protagonista di quel magico Perugia, del vulcanico presidente Gaucci, negli anni 2000. In ogni caso, anche se dovesse essere per poco, bentornato in Serie A.

ROMA DA SCUDETTO
Se solo riuscisse a fare la grande con le grandi
. La vittoria raccolta a Firenze è arrivata con uno degli ultimi sussulti, con uno degli uomini meno, ed a dire il vero anche peggio utilizzati. Ricordate la partita d' esordio in campionato che è costata la sconfitta a tavolino contro il Verona? Non era per nulla facile al Franchi, soprattutto nella giornata del ricordo di Davide Astori invece i giallorossi hanno saputo tirar fuori gli artigli nonostante uno sfortunato quanto goffo autogol di Spinazzola, protagonista nella buona e nella cattiva sorte. Ma le sconfitte maturate contro Juve e Milan in questo inizio del girone di ritorno vanno ad aggiungersi agli appena tre punti conquistati negli scontri diretti contro le prime sette del campionato. Appena tre punti raccolti su ventiquattro a disposizione, davvero troppo pochi. Basterebbe prendere consapevolezza dei propri mezzi, basterebbe tralasciare l' impaccio per un pizzico di ferocia in più in questi match alla Roma per sentirsi la più bella delle sette sorelle.

LAZIO-TORINO: la sceneggiata!
Forse il presidente dell'Inter aveva ragione, mi fermo qui, a buon intenditor poche parole
. Sto iniziando a pensare che chi abbia stilato questo fantomatico protocollo sia appassionato di tennis. Non basta un blocco dell'Asl per rinviare una partita, occorrono almeno dieci positività, praticamente mezza squadra. In che condizioni psicologiche oltre che numeriche potrebbe giocare una squadra colpita da un evento del genere? Probabilmente la risposta è data da Napoli-Genoa, secondo turno di campionato finita con un rotondo ed appunto tennistico sei a zero. Probabilmente alla Lega Calcio piacciono le partite così o non si spiega come mai sia così complicato rinviare una partita e mettere in scena la solita pagliacciata della squadra di casa che si presenta allo stadio e dopo i quarantacinque minuti di cortesia concessi alla squadra ospite per arrivare al campo, ecco il triplice fischio. E vissero tutti, o quasi, felici e contenti. La palla passa al giudice sportivo.
Caro Dal Pino, non si offenda se cito Totò: "ma mi faccia il piacere!"