Potrebbe sembrare una normale partita del campionato di Serie A da svolgersi domani.
Infatti è anche questo, ma non solo, è ben di più.
Venezia-Torino è la direttrice lungo la quale si spostarono due dei più grandi giocatori di tutti i tempi: Loik e Valentino Mazzola. Questi due campioni nel 1942 militavano nel Venezia ed erano destinati a diventare i trascinatori della squadra veneta di allora.

L’ultima partita del campionato dell’anno 1941/42 si concluse con un secco 3 – 1 per i lagunari proprio contro il Torino di Gabetto, che così perse lo scudetto a favore della Roma.

Molte delle partite del Venezia, rivelazione di quell’anno, furono  visionate dagli osservatori del Torino in quanto il Venezia giocava con il Sistema, avendo come asse portante la coppia Loik - Mazzola.
L’ultima partita del campionato si svolse a Venezia il 31/05/1942 e vide la presenza del  Presidente del Torino, Ferruccio Novo.
Questi alla fine della partita, scese negli spogliatoi per consegnare un assegno al Presidente del Venezia Bennati di 1.200.000 Lire col patto che i due campioni giocassero nel Torino a partire dal campionato successivo.
.
In quel modo, segretamente, Novo aveva anticipato la Juventus che aveva fatto una prima offerta di 800.000 Lire giudicata insufficiente dai Lagunari.

Dice la leggenda che il presidente del Venezia sapesse che, prima o poi, la notizia  della cessione dei due beniamini, sarebbe trapelata e si tenne pronto. Una sera, sempre secondo la leggenda, apri la finestra del balcone di casa sua che dava su una piazza colma di tifosi che lo contestavano. Il Preidente del Venezia Bennati allora fece vedere a tutti l’assegno e si giustifico dicendo che una cifra così, per una società come il Venezia, era troppo grande per essere rifiutata. I tifosi capirono e mugugnando tornarono a casa.
Loik e Valentino Mazzola, le due mezze ali leggendarie che furono protagonisti assieme di innumerevoli vittorie, venivano schierate ai vertici di quella W del Sistema adottato in quegli anni dal Torino.
Con il Sistema trionfò in tante partite e in tanti quarto d’ora granata, sollecitati dal Trombettìere del Filadelfia. Giocavano su quel campo magico appena parzialmente ricostruito di recente. Loik e Valentino Mazzola, costituivano la miglior coppia di centrocampisti italiana ed erano i grandi artefici di quella squadra leggendaria ricordata da tutti come il Grande Torino,

Loik era una mezzala destra di gran movimento, dotato di una spiccata resistenza fisica. Possedeva una grande capacità polmonare che metteva a disposizione di tutti, soprattutto di Valentino Mazzola; sapeva costruire manovre pregevoli. Lo chiamavano Elefante per il suo procedere lento e possente; per i lagunari era "l'uomo dei gol impossibili".

Mazzola era poliedrico, come mezzala sinistra un autentico fuoriclasse, forte nel recupero palla e nell’impostazione della manovra nonché ottimo tiratore. Dal luglio 1942 e sino alla tragedia di Superga, Mazzola sarà il capitano, la bandiera, l'icona del Grande Torino, degli Invincibili, che dopo la sciagura  di Superga furono sempre considerati assenti perché in trasferta.


Lo stadio in cui si giocherà domani è il più antico d’Italia dopo il Ferraris di Genova. Fu costruito il 1910 è dedicato alla memoria di un aviatore Pier Luigi Penzo che mori nelle fasi di salvataggio del dirigibile Italia, ideato da Umberto Nobile. In quello stadio si disputò l’incontro Venezia-Torino del 1942, ultima partita di Loik e Mazzola tra le file del Venezia.


Il 25/5/2021 furono aperti i lavori di adeguamento per renderlo conforme alla Serie A, data la promozione del Venezia alla massima divisione del Campionato Italiano.