Doveva perdere con l'Inter ed invece ha vinto. Doveva perdere con la Roma, un pari, dove si è rischiato di prendere l’intera posta. Doveva perdere con il Napoli ed ha sbancato il San Paolo. Primo in classifica, occorre guardarla senza illudersi, con sei vittorie e due pareggi, il Milan torna da Napoli con una vittoria importante e tanti complimenti che male non fanno.

Senza Pioli in panchina, fermato dal Covid, così come il suo secondo, la squadra viene guidata saggiamente da Bonera che porta avanti uno spartito che il gruppo ha imparato a memoria. Che il Milan abbia fatto un salto di qualità si vede non solo dalla classifica, ma anche dall'approccio alla partita. Se nel passato, quando si giocava con squadre di alta classifica come Inter, Roma e Napoli si pensava a limitare i danni, la maggior parte delle volte si perdeva, stavolta il Milan se la gioca con tutti. Una critica che veniva mossa era l’incapacità di vincere con squadre che gli stavano davanti, ora sta diventando una costante, ed è bello vedere uno spirito di squadra per tutti i novanta minuti.

Nel gruppo poi c'è un totem che anche oggi ha spostato gli equilibri. Re Zlatan con due reti ha permesso ai rossoneri di fare bottino pieno. Ha segnato, ha lottato e giocato per la squadra, e la sua voglia di essere decisivo sempre gli è costata un infortunio che gli farà saltare alcune gare di campionato e che, nella peggiore delle ipotesi, lo rivedremo in campo nel periodo natalizio. Nelle due marcature c'è senso della posizione e poco importa se il suo marcatore fosse Koulibaly. Con un colpo di testa, una frustrata che indirizza la palla dove Meret non può arrivare, ed un gol di ginocchio, ha la meglio sul suo marcatore e diventa sempre più capocannoniere di questo campionato.

Alla doppietta di Ronaldo, nell'anticipo del sabato, risponde a modo suo con due reti che lo portano a dieci marcature in otto partite giocate. Ora bisogna sperare che la sua assenza non sia un handicap per questo Milan e che possa tornare il prima possibile. Anche alla luce dell'assenza di Leao e di una coperta corta nella quale il Milan dovrà fare di necessità virtù. Ma come dicevo il Milan ha uno spartito che Pioli ha consegnato nelle mani dei suoi giocatori, e cambiando gli interpreti si vedono comunque dei buoni risultati. Un esempio? Il giovane Hauge, autore del definitivo tre a uno, in pochi minuti segna, con un doppio passo si libera del difensore e con uno scavetto supera il portiere del Napoli, mandando la palla dolcemente in porta. E allo stesso tempo lotta, dando l'impressione che l'investimento low cost di Maldini, sarà ripagato pienamente. E poi ci sono le solite certezze. Gigio che evita due gol nel primo tempo e nel finale bloccando la conclusione di Petagna, mette il solito timbro sulla partita; Kjaer, meglio del suo compagno di reparto e mai in difficoltà, è una sicurezza per la difesa. Hernandez il solito motorino, causa l'espulsione di Bakokayo, serve ad Ibra la palla dell'uno a zero con un cross pennellato e, se non fosse stato per lo svedese, avrebbe la palma del migliore in campo.

Per non parlare di Kessiè e Bennacer, il centrocampo con loro è in buone mani. Coloro che rinfacciano al Milan di essersi liberato troppo presto di Locatelli, (casomai il problema è averlo dato ad una cifra bassissima e senza la recompra), non pensano che, probabilmente, il buon Manuel non sarebbe titolare in questo Milan. Dove le geometrie di Ismael e i palloni recuperati da Frank stanno dando spessore facendo dei due una delle migliori coppie del campionato. E poi c'è Chala che ritorna protagonista dopo alcune gare sottotono, così che la telenovela del suo rinnovo tornerà presto a tenere banco.

Insomma un gruppo coeso, dove si vede l’importanza di alcuni giocatori che crescendo sono divenuti parte di un nucleo, e che piano piano arriveranno anche a raccogliere dei risultati importanti.

La strada è ancora lunga e l’assenza di Ibra sarà l’ennesima prova del nove che la squadra dovrà affrontare. Certo, Ibra aveva già saltato alcune gare per via del Covid, che lo ha tenuto in gabbia come un leone affamato di tornare in campo, ed in quel caso era andata bene. Il gruppo aveva vinto tutte le partite e conquistato la meritata qualificazione ai gironi di Europa League. Stavolta non è detto che le cose andranno allo stesso modo, ci si augura che sia così, ma ora vista anche l’assenza di Leao toccherà a Rebic essere il riferimento là davanti.

A detta di molti un vice Ibra andava preso, ma il Milan aveva portato avanti l’idea che l’unico investimento si sarebbe fatto per un centrale di difesa. Mentre là davanti una soluzione si sarebbe trovata nel caso Ibra fosse stato assente. Il Milan si è sempre tenuto in piedi grazie all’aiuto di tutti, e anche stavolta cercheranno di non far pesare l’assenza dello svedese. Per loro e per lo stesso Ibra. Un “uno per tutti e tutti per uno” degno dei moschettieri del Re. Anche se il Re gioca in campo e si sacrifica per i suoi compagni senza stare seduto sul trono.

Ora ci dovrà stare per qualche partita e conoscendolo avrà voglia di ripresentarsi in campo il prima possibile e continuare a lasciare tracce della sua seconda vita milanese.

Ritornando alla partita di ieri non si può non parlare dei due allenatori: Bonera e Gattuso.

Bonera, alla sua prima panchina in serie A, si regala un successo niente male per un debuttante. Fa le veci di Pioli, e Stefano di lui si fida ciecamente ed insieme colgono tre punti pesanti. Gli allenamenti in quel di Milanello seguiti dal drone, che trasmetteva le immagini a Pioli, hanno fornito tutte le indicazioni utili per la sfida contro il Napoli, preparandola nel miglior modo possibile.

Gattuso dal canto suo, vecchio cuore rossonero, ci tiene a fare bene contro la sua ex squadra, ma viene “tradito” dal suo centrocampo. Fabian Ruiz perde il duello con Kessiè e regala troppi palloni ai rossoneri. Mentre Bakayoko lascia il Napoli in dieci uomini per un fallo sanzionato da evitare. In quel momento il Napoli trovandosi in inferiorità numerica offre palleggio e spazi al Milan che concede solo un’occasione (Petagna con Donnarumma che salva il 2 a 2) e amministra fino al definitivo 3 a 1.

Per dovere di cronaca sicuramente il primo giallo a Bakayoko pare esagerato e condiziona. Ma a fine partita l’onestà di Gattuso gli porta a dire che l’errore lo ha commesso lui, non sostituendolo in tempo, evitando così di rimanere in inferiorità numerica.

Allo stesso modo Rino richiama all’ordine la sua squadra constatando la mancanza di quel “veleno” (termine a lui caro) in alcune fasi della partita, o nelle gare che contano maggiormente. Dove non basta la sola qualità, ma serve quel plus, che sposta gli equilibri di una gara. E le difficoltà maggiori si sono viste nella fase di costruzione dal basso dove il Napoli ha trovato non poche difficoltà per il gran pressing portato dai rossoneri che rallentavano l’azione, con conseguente ripartenza dei Milan, spina nei fianchi nella retroguardia partenopea.

Invece, se per il Milan doveva essere un esame, questo è stato superato ampiamente. Ma gli esami non finiscono mai ed il Milan questo lo sa. Infatti la testa è già rivolta alla trasferta di Lille dove la squadra dovrà rimediare al tonfo casalingo, e cercare di mettere una chiusa al discorso qualificazione, per risparmiare energie in un calendario che da qui a Natale è denso di impegni. E dopo la gara europea ci si immergerà di nuovo nel campionato, pronti a ricevere la Fiorentina di Prandelli (la prima gara persa con il Benevento non ha aiutato certamente l’ambiente e domenica contro il Milan non può permettersi un’ulteriore battuta d’arresto) che naviga in posizioni di classifica non certamente esaltante.

Vincere aiuta a vincere e questo Milan sta iniziando a prenderci gusto. Come dico sempre io arriveranno anche momenti difficili, ma se la squadra rimane unita non c’è montagna che non si può scalare.

Napoli è stato solo un altro tassello di un importante cammino che richiede sacrifici e convinzione. Due termini che il gruppo ha imparato a memoria grazie al suo leader. Che è ritornato a Milano per lasciare il segno e fino ad ora ci sta riuscendo, con un sogno nascosto nel cassetto.

Vedi Napoli e poi vinci! e siamo ancora all’inizio di questo sogno.