Ancora inebriato dalla splendida vittoria contro la Juventus, oltretutto rimontando due gol, cosa mai successa in passato, avrei il desiderio di gustarmi il presente. Concentrare il mio interesse, solo ed esclusivamente sulle ultime sette partite che correranno via veloci, in ventun giorni estivi, decretando la classifica finale del campionato.  La Juventus, sarà la vincitrice, ma non Sarri, così come Conte verrà criticato e l'Atalanta entrerà, definitivamente, nella storia del nostro calcio. Il Milan, che alla ripresa dalla sosta obbligata era fuori da ogni competizione Europea, dietro a Verona e Parma, oggi, grazie a cinque splendide partite, ha distanziato le avversarie e può essere fiducioso. Vorrei pensare solo a Napoli, alla prossima trasferta contro la squadra che era allenata da Carletto Ancellotti, poi sostituito da Gennaro Gattuso, due "piezz'e core" (pezzi di cuore) della nostra storia. Ma questi miei desideri non possono essere accontentati, sono troppi e determinanti, gli argomenti che riempiono notiziari, quotidiani e siti sportivi, impossibile non commentarli, partecipando a quel "frullato mediatico" a cui da novembre, volenti o nolenti, la superficialità dell'Amministratore Delegato, Ivan Gazidis, ha sottoposto la Società che così male rappresenta.

Ibra, Pioli e Maldini. Quale sarà il loro futuro? Leggendo i giornali sembra che tutto sia stato già deciso e già da molto tempo, come Boban aveva dichiarato nell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, con conseguente licenziamento. Da quel giorno i tifosi si sono divisi, fra favorevoli e contrari, ma un fastidioso senso di incertezza e specialmente la scelta di Gazidis di non affrontare la situazione, aggrappandosi al silenzio e lasciando ogni decisione a domani, senza far capire quale sia la logica usata e le tempistiche, sta rischiando di trasformare la "sua decisione", nel peggiore degli autogol e questi sono i motivi.

Ibra - Se ne ha autorizzato l'ingaggio, avrà valutato vantaggi e svantaggi o lo ha fatto solo per vendere Piatek e per accontentare Maldini? Personalmente ero fra quei pochi contrari all'arrivo dello svedese, sbagliando totalmente, ma avevo considerato anche questa situazione. Zlatan ha dimostrato capacità e attaccamento a questi colori, che hanno sorpreso tutti, tifosi e avversari. E' un Campione, che con intelligenza e con un comportamento esemplare ha trascinato tutti i compagni a migliorare il proprio rendimento. Dimostra consapevolezza nei propri limiti, dovuti al passare degli anni, gestendosi perfettamente e non privando i compagni, che lo adorano, della possibilità di giocare. Raggiungendo la qualificazione all'Europa League, quindi garantendo di giocare più partite ed introiti economici, rinunciare a lui sarebbe inconcepibile. Una scelta maturata probabilmente fin dallo stesso giorno che venne ingaggiato, priva di ogni logica, sportiva, pubblicitaria o razionale che sia e che oltretutto non tiene minimamente in considerazione l'opinione e lo stato d'animo di moltissimi tifosi.

Pioli - Allontanare un allenatore è uno dei passaggi più semplici, una consuetudine in tutti i campionati di calcio, giocati nel mondo. E' la "scelta obligata" alla quale ci si aggrappa per salvare la stagione, per tranquillizzare i tifosi o per accentrare ogni colpa, nel tentativo di salvare la faccia e il posto di lavoro. Moltissimi tifosi non erano favorevoli all'arrivo di Pioli, chiedevano l'esonero di Mister Giampaolo, ma volevano un allenatore dal curriculum più vincente. Anche in questa occasione Gazidis, che aveva potere decisionale, diede il benestare al cambio di panchina, ma si affrettò a prendere accordi con tutt'altra persona. Perchè, quando eravamo ancora ben lontani dal terminare la stagione e ci sarebbe stato il mercato invernale per rafforzare la squadra? Risposte logicamente impossibili da dare, ma che dimostrano in modo evidente quanta poca fiducia riponesse sull'allenatore parmense e che forse fosse felice del suo fallimento e di far ricadere ogni colpa su Paolo Maldini. Gli eventi invece gli hanno riservato uno "scherzetto". Pioli, subentrato alla settima giornata, aveva trovato una squadra, allenata male e mentalmente scarica. Il mercato invernale aveva sistemato alcune situazione tattiche, specialmente la cessione di Suso, ma è stato solo grazie alla pausa dovuta da Covid 19 che si è potuto lavorare sulla condizione fisica e proporre una squadra che finalmente corre e gioca. Battere Roma, Lazio e Juventus non succedeva da molti anni e l'ottimo lavoro dell'allenatore è sotto gli occhi di tutti. Mancano ancora sette partite, tutte difficilissime, probabilmente l'Amministratore Delegato a questo punto spererà che ne perda molte, ma se non succedesse, quali sarebbero le motivazioni per cacciarlo?

Maldini - Scegliere Giampaolo è stato uno sbaglio grave, che non andava fatto, ma il mercato invernale è stato ottimo e per la prima volta dopo moltissimi anni si è riuscito a vendere i calciatori che non servivano, Suso e Piatek, fra tutti. Senza fare i finti sentimentalismi, la sua partenza avrebbe un peso ben diverso, anche se l'immagine di Paolino è una garanzia per aprire porte chiuse per altri, così come convincere giocatori che oggi non considerano il Milan attrattivo. Ci sono Direttori Sportivi più bravi? Certamente sì, e Ralf può essere uno di questi, ma tutti hanno bisogno di tempo e possono migliorare e al Milan si sta costruendo un gruppo, con Moncada e Almastd che sembra già affidabile.

Un vecchio proverbio recita: "la gatta frettolosa partorì i mici ciechi", evidenziando quanto ogni cosa vada fatta con i tempi giusti, quelli che purtroppo il sudafricano non sembra trovare. Usando sempre metafore, Ivan si sta dando la zappa sui piedi, oltretutto mettendo in difficoltà Rangnick poichè diventa difficile comprendere i motivi di affidargli il doppio incarico se le ultime prestazioni fossero uguali a quelle appena ottenute. Programmare è giustissimo e delle scelte andavano fatte, ma chi comanda deve essere in grado di valutare in modo "corretto" i suoi collaboratori o dipendenti senza affidarsi a situazioni impulsive e la Proprietà, per quanto lontana, avrà l'esigenza di chiedere spiegazioni e specialmente vorrà valutarne l'operato in modo imparziale e meno compiacente? Trattandosi di uomini d'affari, ogni soluzione è sempre possibile.

Sette partite alla fine, sette finali, la prossima sarà a Napoli e il pensiero è andato alla citazione di uno dei letterati più grandi, Johann Wolfgang Von Goethe, che disse: "Vedi Napoli e puoi muori". Era stato nella città partenopea restando entusiasmo di ogni cosa e tornando in Germania gli sembrava di morire. Ho la sensazione che se il Milan vincesse anche la prossima partita, questa frase la penserebbero in molti. Goethe, poeta, scrittore e drammaturgo tedesco, come chi chiede la testa di Ibra, Pioli, Maldini e Kjaer, perchè "c'è del marcio in Danimarca", ma questa è un'altra storia.