Il problema del calciomercato è l'effetto stroboscopico. Le voci sono come lampi di luce emessi a intermittenza. E i lampi non sono fatti per rendere chiare le cose, anzi, in un'apparente sequenza di fotogrammi, tutto si può credere o far credere.

Proviamo ad accendere le luci in sala e a vedere ogni cosa in maniera ordinaria. Forse non sarà tutto evidente, ma sarà già possibile ragionare in termini razionali.

Sfaterei l'urban legend, ormai virale, che il mercato del Milan sia in stallo perché Maldini e Massara non hanno rinnovato. Il contratto dei due dirigenti, ancora regolarmente al loro posto, scade il 30/06 ovvero fra 9 giorni. Nulla impedirebbe la formalizzazione almeno di alcuni affari, già ampiamente sdoganati.

Prendiamo il caso di Origi, acquisto che personalmente sponsorizzo. Arriverebbe a fine contratto (non a parametro-0, perché i parametri non esistono più a partire dalla Sentenza Bosman degli anni '90...). Costerebbe 3-3,5 milioni di euro netti all'anno e sarebbe in linea con la politica rossonera degli ingaggi. E' stato trattato da settimane e, quindi, è facile immaginare che l'operazione sia stata ampiamente autorizzata a tutti i livelli, partendo dal magazziniere e passando per Pioli fino a Singer, in quanto non comporterebbe deviazioni dalla politica ufficiale della società. Il giocatore era atteso in settimana, ma il suo sbarco per le visite mediche pare procrastinato alla settimana prossima ancora. Arriverà, certo... o meglio... arriverà, certo? Sì, perché quando un affare già fatto non si fa mai, il già fatto lascia agevolmente il posto al mai. L'ingaggio non è stratosferico per un giocatore a fine contratto, quindi è anche  possibile che Origi attenda un'offerta più alta o che ne abbia avuta una, come pure che sia il Milan ad aver deciso una pausa di riflessione. E c'è sempre Belotti stranamente libero, visto che non rinnova col Torino (se non avesse offerte valide, lo avrebbe fatto), ma non ha ancora accettato niente di diverso. Andrà a Monza? Ma ci vedete una gran distanza fra Monza e Milano? In tal senso attenti anche alla terza squadra dell'area milanese-brianzola ovvero all'Inter.

Il rinnovo di Maldini e Massara dà l'aria di essere un "devo chiedere a mio marito" o un "devo chiedere a mia moglie". La Guerra delle due rose fra Maldini e Gazidis aveva senso fino a una settimana fa, ma ora, a 9 giorni dal 30 giugno, è di certo superata, in un senso o nell'altro. Maldini e Massara hanno già virtualmente rinnovato o... sono già virtualmente in cerca di un'altra squadra. Ma sono in carica e, non essendo stati sostituiti, sarebbero operativi e lavorerebbero fino al 30 giugno. Oppure finché non ne sarebbe annunciata la sostituzione.

Il budget assegnato per il mercato non è altissimo, ma è del tutto in linea con la politica varata nel 2020. Si continuerà a un mercato fatto di idee, più che di soldi. In tal senso, è evidente da tempo che il problema non era Maldini o Rangnick, cioè l'esecutore delle politiche societarie, ma chi le decide. Nessuno vuole ammetterlo, come il Fonzie di Happy Days che non riusciva a riconoscere gli errori, però il problema del 2020 era solo di persone e non di strategie. Si trattava di decidere fra Maldini-Pioli oppure Rangnick per un anno in entrambe le vesti e poi soltanto dirigente. Alla fine ha prevalso la prima opzione e i risultati sono stati validissimi, ma la scelta fra i due pacchetti fu presentata come quella fra un futuro di operazioni brillanti e un altro, distopico, di operazioni low-cost. Applaudiamo Maldini nell'aver avuto idee low-cost di grande impatto, perché anche Zardoronz sarebbe bravo a comprare pagando decine di milioni, ma sempre di mercato low-cost si trattava e in futuro, anche se si spenderà qualcosa in più, non vi saranno acquisti nello stile degli sceicchi.

Pare che il budget di mercato sia di una 50na di milioni, cui vanno sommati i 15 milioni in arrivo per Hauge (bonus compresi). Va poi sottratta una manciata di milioni per le conferme di Florenzi e Messias (il secondo ingiustamente mal visto dai tifosi). Siamo a una 60na di milioni cui potrebbe aggiungersi qualcosa per eventuali cessioni di Duarte e Castillejo. Si pensa davvero di vendere Saelemaekers e Rebic a 20 milioni l'uno? Mah... non fate caso alle spese di qualche società, che oltretutto non può comprare tutti. Le altre i conti se li fanno. Anche se tutto può succedere, nel caso accadesse, occorrerebbe fare una puntatina sui Pirenei e dire una preghiera di ringraziamento di fronte a una certa grotta nella quale Bernadette Soubirous vide la Madonna. Anzi, bisognerebbe dirne tante, in quanto la Santa Vergine avrebbe fatto al Milan un regalone. E' difficile ricavare quelle cifre oggi da Saelemaekers e Rebic. Non è impossibile, ma è difficile.

Parlando del Psg, viene in mente che l'effetto stroboscopico è alimentato ad arte dai procuratori e dalle squadre. Il Milan dà l'idea di nascondersi dietro il rinnovo dei dirigenti per raccogliere le idee, però occorre stare attenti alle voci che i procuratori e le altre società mettono in giro. Può darsi che alla fine l'interesse dei parigini su Sanches si concretizzi o che ci sia una squadra italiana (Juventus o Napoli) pronta a prendere il portoghese. Ma ne siamo certi? In fondo Campos è l'ex-uomo mercato del Lille e i favori non si negano mai dove ci sono rapporti consolidati da anni. Il Psg potrebbe davvero essere interessato, come potrebbe essere vero che si è limitato a prendere informazioni sul giocatore. Anche perché il Milan ha offerto meno di 20 milioni per Sanches, bonus compresi, quindi non controlla una beatissima fava e lo sa. Ha solo delle aspettative autorevoli, che derivano da un accordo con il procuratore Mendes, ma nulla più. Può solo sperare che il prezzo resti sui livelli medi del mercato e non abbia un'impennata improvvisa verso l'asticella del Psg o del Manchester City. Vedremo, ma è stato sbagliato far credere ai tifosi che l'affare fosse fatto. Si può ritenere che il Lille cerchi fino all'ultimo di alzare il prezzo o prenda tempo in attesa che si presenti un acquirente più generoso dei rossoneri.

E ricordate che Kessie non è stato ancora annunciato dal Barcellona. Ogni giorno si dice che i problemi dei blaugrana sono stati superati, ma finché non ci sarà l'annuncio, possiamo ancora aspettarci sorprese e un'ipotetica (al momento solo tale e non probabile) firma dell'ivoriano renderebbe meno impellente l'acquisto di Sanches.

C'è anche il discorso Botman. La decisione di puntare forte sul giovane olandese risale all'infortunio di Kjaer e alla non eccessiva fiducia riposta in Romagnoli. Ma nel frattempo è esploso Kalulu e sono stati individuati un paio di giocatori offensivi come il duo fiammingo De Ketalaere-Lang. I due sono gente che, messa insieme, costa almeno una sessantina di milioni... almeno eh! Proprio il budget che si potrebbe risparmiare tenendo Kessie e lavorando in difesa su un profilo meno costoso di Botman, da utilizzare, almeno all'inizio, in panca. Al di là, quindi, del fatto che Botman sia un pallino tecnico di Maldini e che Gazidis vorrebbe utilizzare il budget in altri ruoli, siete sicuri che i dubbi non siano ora anche del direttore tecnico oltre che dell'AD? Io non lo sono.

C'è la sensazione che in rossonero ci si stia nascondendo tutti dietro una firma che viene ritardata ad arte per avere il tempo di pensare cosa fare e farlo bene.

Fate attenzione a Pobega, che ha mercato, ma che non è mai piaciuto a Pioli, il quale vorrebbe mediani e mezze ali meno da coast-to-coast. Dall'altra parte dell'oceano c'è un ragazzo argentino la cui clausola di rescissone, al lordo, supera di poco i 20 milioni di euro. Se ne sta parlando come di un sostituto di Sanches, ma vendendo Pobega si libererebbe un posto da mediano/mezza ala che sarebbe l'ideale per un giovane da far partire all'ombra di Sanches (o Kessie), Bennacer e Tonali. Piace molto a Moncada.

Insomma, il budget non è stratosferico, però è quello che ci si doveva aspettare a meno di non credere che il problema degli acquisto low-cost fosse legato alla scelta di Rangnick.

E poi, anche premettendo che, personalmente, uno sforzo su Sanches lo farei, il discorso è generale. L'Inter viene da anni di spese copiose. Al momento ha 820 milioni di debito e pare debba trovare decine di milioni entro la fine di giugno. Sta vendendo Skriniar e, d'altro canto, l'arrivo di Lukaku, in prestito oneroso a 8 milioni con l'ingaggio a carico dei nerazzurri, non è un'operazione leggera. A fine prestito sarà stata una spesa a fondo perduto. Va vista come un tutto-per-tutto, cioè un o-la-va-o-la-spacca di Zhang. Fra un anno, se non dovesse versare circa 300 milioni a Oaktree, compresi di interessi da junk-bond, perderebbe la società a favore del fondo che gli ha prestato i soldi. Oaktree è un operatore economico come Elliott, non un comitato di mecenati. Si ritroverebbe le azioni della società a poco, ma dovrebbe far spuntare più di 500 milioni per risanarla. Sarebbe molto diversa la sua politica aziendale da quella dei Singer? Anche perché, compra compra, i tifosi sognano, ma poi ti restano Sanchez, Correa e Dzeko di cui non sai cosa fare.

C'è anche il caso Dybala, che non ha rinnovato con la Juventus, in quanto era sicuro di arricchirsi con l'Inter la quale nicchia, almeno per ora. Le voci sull'interessamento del Milan danno molto l'aria di qualcosa che circola per mettere sale e pepe sulla coda a Marotta. Le cifre necessarie per l'ingaggio del giocatore, nonché per le commissioni, non hanno l'aria di rientrare nella sfera di ciò che il Diavolo si propone.

L'ideale sarebbe avere tanti soldi da investire con idee vincenti. Ma se hai tanti soldi e li spendi male, meglio avere le idee.