Quando non c' era il VAR, ogni domenica, era sempre una polemica continua. Infatti capitava sempre piu' spesso che gli arbitri per le piu' svariate situazioni commettessero errori, anche gravi, che finivano per falsare la partita e, cosa ancora piu' grave, per compromettere l'intero cammino in campionato di una squadra.

Inoltre, siccome capitava quasi sempre con determinate squadre e in determinate gare, cominciava a prendere sempre piu' piede l'idea di una mala fede degli arbitri. Dopo vari incontri, e dopo aver esaminato piu' volte i pro e i contro dell'utilizzo del VAR, o della VAR che dir si voglia, si giunse alla conclusione che questo mezzo tecnologico era di grande aiuto per gli arbitri.

Naturalmente, come avviene per tutte le innovazioni, non tutti hanno accettato di buon grado l'introduzione del VAR. Comunque e', giustamente a mio avviso, stato inserito e se usato con criterio e' un valido, anzi validissimo aiuto per gli arbitri. Il problema, pero', nasce quando ci si accorge che, nonostante sia stato introdotto questo valido aiuto, non tutti gli arbitri lo usano.

A questo punto, allora sì che nasce un problema di coscienza, che ci porta a credere che un arbitro sia in cattiva fede. Da tifoso giallorosso, prendo come esempio le ultime due gare di campionato della Roma, in cui si nota un comportamento di due arbitri completamente opposto.
Nella gara contro il Sassuolo, nei primi minuti di gioco l'arbitro Chiffi assegna un penalty a favore dei giallorossi per un atterramento di Kluivert.
Il rigore e' dubbio, l'arbitro ricorre al VAR e, giustamente, annulla il penalty, perche' dal VAR si vede che il difensore del Sassuolo prende prima la palla. Penalty annullato e nessuno puo' recriminare niente: ne' a favore, ne' contro.
In questo modo l'uso del VAR e' stato provvidenziale: sia perche' non si e' andati a indirizzare la gara in un verso piuttosto che un altro, sia perche' si e' riusciti ad evitare le solite polemiche del post gara.

Nella gara di ieri al Dall'Ara, arbitrava Pairetto che, a mio avviso e non solo mio, e' uno degli arbitri con maggiore esperienza nel palcoscenico italiano, ma anche europeo. I casi, in cui l' uso del VAR sarebbe stato indispensabile, sono diversi. Per cercare di essere il piu' imparziale possibile, voglio partire dal fallo che ha poi decretato la lunizione, da cui e' nato il gol di Kolarov. Se fosse stato richiesto l'uso del VAR, il caro Sansone, a fine gara non avrebbe potuto certo recriminare. Allo stesso modo, in occasione del penalty assegnato al Bologna, l'uso del VAR, avrebbe evitato che venisse fatto un regalo enorme al Bologna e la gara non venisse falsata. Senza il rigore del pareggio, magari il Bologna avrebbe giocato diversamente, cosi' come anche la Roma.Inoltre, ci sono state almeno altre due occasioni in cui, magari, l' uso del VAR avrebbe decretato un penalty a favore della Roma. Per non parlare, poi, della doppia ammonizione che ha lasciato i giallorossi in dieci per piu' di dieci minuti.

Quando in una gara, ci sono tanti episodi dubbi e i giocatori non aiutano l'arbitro con il loro atteggiamento, il VAR e' la soluzione piu' adatta. Se, poi, l' arbitro decide, come in questo caso, di non chiamarlo in causa, lascia che il dubbio che sia in cattiva fede prenda piede.Pairetto, come gia' detto in precedenza e' un grande arbitro, ma il comportamento di ieri su determinati episodi lo hanno fatto apparire in modo negativissimo. Se, ieri, la Roma avesse pareggiato o, addirittura, perso, avrebbe subito una grave ingiustizia. Ingiustizia che comunque e' arrivata dalle parole di Sansone che ha messo in dubbio il fallo della punizione di Kolarov, mentre, invece, ha ritenuto netto il rigore che era inesistente.

Il calcio deve essere anche onesta' e, nella gara di ieri, a mio avviso, e' venuta meno volutamente, perche' non si e' tenuto conto di poter usare un aiuto inserito proprio per evitare questo.