Nell'epoca del calcio ultramediatizzato è ridicolo, e forse dire ridicolo è poca cosa, che gli arbitri non possano essere aiutati dalle tecnologie esistenti, per cercare di arbitrare correttamente una partita di calcio. Il calcio di oggi è veloce, l'occhio umano oltre certi limiti non può andare. Per questo esistono i replay, le moviole. Indietro non si torna.
Il VAR o la VAR è il futuro. Certo, è anche vero che dobbiamo fare i conti con una società che definire schizofrenica è cosa da poco. Se da un lato siamo ad un passo dal mettere i piedi su Marte, dall'altro si impongono regole che neanche nel medioevo forse avrebbero osato proporre. Dunque, mai dire mai in questo mondo.

Ora, il sistema VAR, è perfettibile, come tutto. Solo che qui continuano a ripetersi errori che di umano oramai hanno poco. Siamo entrati nella sfera del diabolico.

1. Un VAR è un ufficiale di gara, con accesso indipendente ai filmati della gara, che può assistere l’arbitro soltanto in caso di “chiaro ed evidente errore” o “grave episodio non visto” in relazione a: a. rete segnata / non segnata b. calcio di rigore / non calcio di rigore c. espulsione diretta (non seconda ammonizione) d. scambio d’identità (quando l'arbitro ammonisce o espelle il calciatore sbagliato).

Ed in base a quale criterio l'episodio può essere definito come grave o non grave?  Per quanto apparentemente semplice se poi si legge il seguito si apre un mare di possibili interpretazioni e discrezionalità che minano effettivamente il sistema VAR.

Si rimarca che l'arbitro deve sempre prendere una decisione, ciò vuol dire che all'arbitro non è consentito omettere una decisione e poi utilizzare il VAR per assumerla; la decisione di consentire al gioco di proseguire dopo una presunta infrazione può sempre essere riesaminata.
La decisione iniziale assunta dall'arbitro non sarà modificata a meno che la revisione video non mostri palesemente che la decisione era un “chiaro ed evidente errore”. Solo l'arbitro può iniziare una “revisione”; il VAR (e gli altri ufficiali di gara) possono solo raccomandare una “revisione” all'arbitro. La decisione finale viene sempre presa dall'arbitro, o in base alle informazioni del VAR o dopo che l'arbitro ha intrapreso una “revisione sul campo” (OFR = On Field Review). Non c'è un limite di tempo per il processo di revisione, poiché l’accuratezza della decisione è più importante della rapidità nel prenderla.

Rete segnata / non segnata - Un'infrazione commessa dalla squadra che ha segnato la rete nella fase d’attacco che si è conclusa con la segnatura della rete, includendo • infrazione da parte della squadra attaccante nella costruzione dell’azione che ha portato alla segnatura o nel segnare la rete (fallo di mano, fallo, ecc.) • fuorigioco: posizione e infrazione • pallone non in gioco prima della segnatura • decisione sul gol / non gol

Calcio di rigore / non calcio di rigore • calcio di rigore erroneamente assegnato • infrazione da calcio di rigore non sanzionata • posizione dell’infrazione (all'interno o all'esterno dell'area di rigore) • infrazione della squadra attaccante nel costruire l’azione che si conclude con l'episodio del calcio di rigore • pallone non in gioco prima dell’episodio • infrazione del portiere e/o del calciatore che esegue un calcio di rigore • ingresso in area prima dell’esecuzione di un calcio di rigore da parte di un attaccante o difensore che viene poi direttamente coinvolto nel gioco se il pallone rimbalza da palo, traversa o portiere

 Espulsioni dirette (non seconda ammonizione) • DOGSO (in particolare il punto dell’infrazione e la posizione degli altri calciatori) • grave fallo di gioco (o contrasto imprudente) • condotta violenta, mordere o sputare • usare gesti offensivi e/o ingiuriosi

Scambio d’identità (cartellino rosso o giallo) Se l'arbitro sanziona un’infrazione e poi ammonisce / espelle il calciatore sbagliato, l'identità del reo può essere riesaminata; l’infrazione in sé non può essere oggetto di revisione a meno che non si riferisca a un rete, un episodio da calcio di rigore o un cartellino rosso diretto.

Casi che andrebbero ampliati. Ad esempio ci possono essere episodi all'interno di una partita che potrebbero essere determinanti e sfuggire all'occhio dell'arbitro e non rientrare in questa casistica da VAR. Perché escluderli a priori? Una proposta semplice di VAR potrebbe essere la seguente. Sugli schermi dello stadio devono essere trasmesse le moviole ed i replay degli episodi di una partita come in TV. Perché se dal divano di casa puoi vedere episodi che allo stadio i tifosi non possono vedere ed i giocatori neanche, si determinerebbe, come effettivamente si determina, una situazione di disparità fuorviante. Tanto che poi i processi mediatici avranno ugualmente corso. E se lo scopo dei processi mediatici è quello di non favorire complottismi, ma di migliorare l'esistente, non si vede perché ciò non debba avvenire in modo armonizzato da casa allo stadio. 
Deve essere la commissione VAR a decidere cosa l'arbitro debba a sua volta o non debba fare in campo.
Certo, molti diranno, questo significherebbe limitare la discrezionalità dell'arbitro. Ebbene, se si tratta di evitare errori clamorosi come quelli accaduti tra Roma ed Inter, sì. Meglio un commissariamento in campo dell'arbitro che errori del genere. Poi è anche vero che si rischierebbe di arrivare al VAR del VAR, perché qualcuno potrebbe dire: ma chi valuta sul momento che la decisione della commissione sia corretta?
A tutto deve esserci un limite. Si spera.